Ars, oggi la conferenza dei capigruppo decide quando votare la censura all’assessore Scilabra

PREVISTA ANCHE UNA SEDUTA CON ALL’ORDINE DEL GIORNO L’ELEZIONE DEL VICE PRESIDENTE DELL’ARS. RINVIO QUASI AUTOMATICO, VISTO CHE NON C’E’ INTESA TRA LE FORZE POLITICHE, SE E’ VERO CI SONO DIECI CANDIDATI…

In un clima che definire surreale è poco oggi dovrebbe tornare a riunirsi l’Assemblea regionale siciliana. Per fare che, con l’aria che si respira – ovviamente un’aria piuttosto pesante – non lo sappiamo. Ma immaginiamo almeno due cose. La prima cosa è che Sala d’Ercole, a rigor di logica, dovrebbe essere presieduta dalla convocazione di una conferenza dei capigruppo, che dovrebbe stabilire cosa fare e, soprattutto il calendario dei lavori d’Aula.

Il riferimento al calendario dei lavori d’Aula ci introduce alla seconda cosa che immaginiamo: e cioè che Sala d’Ercole, oggi, dovrebbe ‘calendarizzare’, per usare il linguaggio parlamentare, la data delle due mozioni di censura all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. In pratica, oggi la conferenza dei capigruppo dovrebbe decidere in quale giorno, che si annuncia vicino, in cui Sala d’Ercole verrà chiamata a discutere le due mozioni di censura, con richieste di dimissioni, ‘confezionate’ per l’assessore Scilabra.

Per la cronaca, le mozioni, come già accennato, sono due: una dei Partiti di centrodestra e l’altra del Movimento 5 Stelle. E’ probabile che le due mozioni possano essere unificate: cosa, questa, che potrebbe essere comunicata oggi.

Va da sé che, con l’ria che tira – aria pesante, abbiamo detto – l’assessore Scilabra rischia quella che, tecnicamente, viene definita “l’inchiummata”, ovvero l’approvazione della censura e delle relative dimissioni da parte dell’Ars.

Centrodestra, Movimento 5 Stelle e i 9 parlamentari di area cuperliana del PD già costituiscono un groppo problema per il Governo. Se poi aggiungiamo il segreto dell’urna, per l’assessore Scilabra lo scenario diventa problematico.

Proprio in queste ore gli ambienti vicini al presidente della Regione, Rosario Crocetta, al senatore Giuseppe Lumia e agli ‘industriali’ starebbero esercitando pressioni su Articolo 4, il movimento politico che fa capo a Lino Leanza.

Le pressioni nascono dal fatto, ormai di dominio pubblico, che molti deputati di Articolo 4 non si sentirebbero più in grande sintonia con Crocetta. Leanza – che forse non è nemmeno lui esente dai dubbi – dovrebbe convincere i parlamentari dell’Ars del suo Movimento a votare in favore dell’assessore Scilabra: ma non è detto che ci riesca, perché l’attuale assessore alla Formazione sembra non goda grandi simpatie tra i parlamentari di Sala d’Ercole. Anzi.

Insomma, nel segreto dell’urna potrebbe succedere di tutto.

Oggi dovrebbe riunirsi anche Sala d’Ercole. All’ordine del giorno c’è l’elezione del vice presidente dell’Ars. Scontato il rinvio, visto che non c’è intesa tra le forze politiche.

In questo momento i candidati sono una decina.

Una curiosità: uno dei candidati, Baldo Gucciardi – che sarebbe stato considerato favorito se ci fosse un accordo tra il Governo di Rosario Crocetta e il PD – rischia, adesso, di perdere l’appuntamento con la vicepresidenza dell’Ars.

Il motivo è semplice: con il PD spaccato – il Partito Democratico siciliano ufficiale è all’opposizione, mentre le aree di Giuseppe Lupo e dei renziani sembrano schierate, se non appiattite, su Crocetta e Lumia – Gucciandi, attuale capogruppo, non dovrebbe avere i voti dei cuperliani. Questo perché Gucciardi si è schierato con Lumia e con Crocetta: cosa, questa, che non gli aliena soltanto i nove voti dei cuperliani del suo Partito, ma anche i voti dei deputati di altri schieramenti contrari a Crocetta (in pratica, la maggioranza dell’Ars).


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