Ars: e se, sottobanco, Rosario Crocetta fosse d’accordo con i grillini?

RIFLETTENDO, I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE, NEI MOMENTI CRUCIALI, VOTANO SEMPRE A FAVORE DEL GOVERNO. MENTRE LE SCELTE AMMINISTRATIVE DEL PRESIDENTE E DEI SUOI ASSESSORI, CHE HANNO, DI FATTO, PARALIZZATO L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE STANNO METTENDO IN GRAVE DIFFICOLTA’ I PARTITI POLITICI TRADIZIONALI

Si apre oggi in Sicilia una nuova settimana politica e parlamentare. Anzi, per essere precisi, la sensazione è che si aprirà una nuova settimana di candidature alle elezioni europee e di discussioni sul rimpasto della Giunta. Quanto a Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliano, la sensazione è che si vada per altri sette giorni di chiacchiere.

Conti alla mano, sono passati oltre due mesi dall’approvazione, da parte dell’Ars, della Finanziaria 2014 con i ‘buchi’. Il Governo di Rosario Crocetta si era impegnato ad approvare a tamburo battente una manovra bis, ovvero una corposa legge di variazioni di Bilancio. Ma, da allora ad oggi, di fatto, tutto è bloccato.

Giunti a questo punto, sorge un dubbio: a chi giova una Regione siciliana bloccata? Ricordiamo che il problema non riguarda solo i 30 mila soggetti – che indirettamente fanno capo alle finanze regionali – che non percepiranno le spettanze di aprile. Il vero problema è che quasi tutta l’Amministrazione regionale è bloccata.

E’ difficile pensare che un Governo regionale abbia bloccato tutto prima per baloccarsi su un’inutile riforma delle Province, poi su un mutuo da quasi un miliardo di euro senza né capo né coda, e infine – e siamo arrivati ad oggi – sul rimpasto della Giunta e sulle candidature alle elezioni europee. Noi ci rifiutiamo di credere che un presidente della Regione eletto direttamente dal popolo abbia impiegato, suo malgrado, due settimane per tentare, senza peraltro riuscirci, di trovare un posto nella lista del PD al senatore Giuseppe Lumia.

C’è un retro-pensiero che attraversa le nostre menti. A nostro modesto avviso, per come si stanno mettendo le cose in Sicilia, c’è un solo soggetto politico che sta dimostrando di essere ‘sintonizzato’ con i veri bisogni della popolazione siciliana: ed è il Movimento 5 Stelle.

Soprattutto da quando hanno organizzato il gruppo parlamentare all’Ars – che non a caso gli altri gruppi politici hanno provato, senza riuscirci, ad infangare – i grillini girano in lungo e in largo la Sicilia, dalle grandi città ai piccoli centri, ascoltando le lamentele, i desideri e le esigenze della gente comune.

Quattordici parlamentari di Sala d’Ercole che girano per le contrade della Sicilia non sono pochi. Il risultato del loro lavoro è solo parzialmente visibile nei comunicati e negli atti ispettivi. Non ci sarà da stupirsi se alle prossime elezioni europee, nella nostra Isola, i grillini inanelleranno un altro successo.

A questo grande attivismo dei parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle fuori dal ‘Palazzo’ fa da sfondo un’opposizione al Governo di Rosario Crocetta che sembra più nelle parole che nei fatti. Perché, come ci capita più volte di scrivere, ogni volta che si deve esprimere un voto su un provvedimento del Governo, alla fine i grillini votano sempre a favore.

Certo, non hanno mai nascosto la loro concezione della politica: se una legge gli va bene, perché fa gli interessi della popolazione siciliana, loro la votano; se va contro gli interessi dei siciliani, non la votano.

L’ultima legge approvata da Sala d’Ercole – la presunta riforma delle Province – non solo non fa gli interessi della Sicilia, ma viola l’articolo 15 dello Statuto e ignora altre leggi che non avrebbe dovuto ignorare. Oltre al fatto, tutt’altro che secondario, che è una legge inutile in quanto manchevole di parti che debbono essere ancora discusse e approvate dal Parlamento dell’Isola. Ciò nonostante, i grillini hanno votato in favore di questa inutile legge. Perché?

Sorge spontanea una domanda: e se i grillini, sottobanco, avessero un accordo con il Governo di Rosario Crocetta? Della serie: tu, presidente, pensa a bloccare tutta l’Amministrazione regionale, lascia migliaia di persone senza retribuzione, fai in modo che i Comuni rimangano senza soldi, strozza le imprese che al resto pensiamo noi. 

Sembrerebbe una follia. Però – piaccia o no – il Governo Crocetta, almeno finora, ha realizzato tutti questi ‘obiettivi’.

Ragionando per logica, il blocco di quasi tutta l’Amministrazione regionale sta mettendo in seria difficoltà quasi tutto il sistema dei Partiti tradizionali – con particolare riferimento ai Partiti di Governo – e sta, invece, favorendo chi, come i grillini, lavorano a contatto con la società siciliana.

Qualcuno ci dirà che noi stiamo sopravvalutando il presidente Crocetta, che non sembra essere un politico così ‘raffinato’ da ipotizzare uno schema politico e parlamentare così ‘gesuitico’.

Resta il fatto, oggettivo, che il malgoverno di Crocetta sta solo gettando discredito sui Partiti politici tradizionali. Favorendo chi è portatore di un’idea della politica che parte dal ‘basso’, imperniata sui bisogni reali della gente.


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