Antonio Ingroia? Troppo assente in Sicilia

Noi, in generale, non diamo molto peso ai sondaggi. Però, leggendo i dati pubblicati oggi dal Corriere della sera.it (sondaggio di Renato Mannheimer), vorremmo dare qualche consiglio ad Antonio Ingroia.

Il sondaggio, che riguarda il voto al Senato della Sicilia, dà il Movimento “Rivoluzione civile” di Ingroia sotto il 5 per cento. Ben lontano dall’8 per cento che serve per potere ottenere seggi a Palazzo Madama (ricordiamo che “Rivoluzione civile” corre da sola in questa competizione elettorale: dunque, per prendere seggi alla Camera dei deputati dovrà raggiungere il 4 per cento a livello nazionale e l’8 per cento in ognuna delle venti regioni italiane, perché al Senato il conteggio e l’assegnazione dei seggi avviene su base regionale).

Insomma: in questo momento, in Sicilia, il Movimento di Ingroia è fuori dal Senato. La situazione non è disperata, perché al voto mancano circa 50 giorni. Però alcune cose, a nostro avviso, “Rivoluzione Civile”, se vuole incrementare i propri consensi in Sicilia, deve cominciare a farle.

In primo luogo, deve entrare a pieno titolo nel dibattito politico regionale. In questi primi giorni, da parte di questa formazione politica, non abbiamo letto una sola presa di posizione sui temi cruciali della nostra Isola: disoccupazione alle stelle, precariato, gestione dei rifiuti, gestione dell’acqua: tutte questioni che si legano alla lotta al malaffare e alla mafia (ovviamente, di problemi ce ne sono altri: la sanità pubblica disastrata, la deindustrializzazione, a partire da Termini Imerese, la crisi dell’agricoltura, la carente internazionalizzazione delle imprese siciliane, il turismo che langue, gli appalti pubblici bloccati, i fondi europei spesi poco e male e via continuando).

Ovviamente, da lei e dal suo Movimento ci si aspetta qualcosa di originale, soprattutto sulla disoccupazione e sul precariato. Non ci venga a dire, per carità, che bisogna ‘stabilizzare’ i 30 mila precari di Regione ed Enti locali. Da lei ci aspettiamo la proposta di un salario minimo garantito per tutti i disoccupati siciliani (che sono molti di più di 30 mila!).

Il suo Movimento gode di simpatia tra l’elettorato progressista della Sicilia. Il 5 per cento circa che il sondaggio dà a “Rivoluzione Civile” al Senato è un dato di tutto rispetto, considerato che nella nostra Isola i voti si misurano, per lo più, sulla quantità e sul ‘peso’ delle clientele.

Al suo Partito il compito di capitalizzare e, contemporaneamente, incrementare il consenso elettorale. Facendo sentire la presenza di “Rivoluzione Civile” con proposte politiche e amministrative chiare, forti e innovative. Aiutando il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a liberarsi dalla ‘stretta’ clientelare del Pd.

Non dimentichi – a proposito del Governo della Sicilia – che la nostra è una Regione a Statuto autonomo e che, nonostante i tanti ‘ascari’ che costellano la politica siciliana (come i tanti fans del Muos di Niscemi, a cominciare dagli ‘ascari’ dell’Udc), l’Autonomia è ancora un valore per tantissimi siciliani.

Detto, questo, dovrebbe anche cominciare a occupasi di Palermo. Dove il suo alleato, il Sindaco Leoluca Orlando, sta combina do troppi casini.

Ha cominciato circa un mese fa con la ‘minutidda’, cioè poco per volta, con l’idea balzana di far rivivere Piani particolareggiati in assenza di un nuovo Piano regolatore. Idea da scartare, soprattutto là dove si vorrebbero realizzare nuovi centri commerciali che deprimerebbero per poco di commercio artigianale che è rimasto.

Non parliamo di quello che ha combinato il Sindaco a Natale, con la solita spartizione clientelare di denaro pubblico. Un’oscenità.

Qualche settimana fa – la notizia non è venuta fuori sulla stampa – in Consiglio comunale, ha usato parole di fuoco all’indirizzo di Nadia Spallitta (peraltro eletta a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo, nella lista di Italia dei Valori, cioè nel Partito di Orlando), colpevole di aver fatto notare che il progetto di far approvare da Sala delle Lapidi i Prusst è una follia.

Nadia Spallitta ha ragione: si tratta di progetti che interessano i privati e non la collettività che la passata amministrazione comunale guidata da Diego Cammarata non era riuscita a far ‘passare dal Consiglio comunale.

L’ultima ‘bacarata’ dell’amministrazione comunale di Palermo risale a qualche giorno fa, quando il Comune, di fatto, ha consentito che venisse notificata una cartella esattoriale alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Una vergogna.

Dia retta a noi, futuro onorevole Ingroia: prenda in Sindaco Orlando sottobraccio, gli offra una bella doppia camomilla, e gli spieghi che i cittadini di Palermo hanno le scatole già gonfie del Governo Monti e che non hanno affatto bisogno di un Comune di ‘pubblicani’.

Già Orlando non ha mai brillato nel ‘trasferire’ i consensi elettorali (la gente lo vota, ma non vota quelli che lui sostiene o dice di sostenere). Ci manca pure che, adesso l’amministrazione comunale si metta a ‘cammarateggiare’ (cosa avvenuta con la spartizione di denaro pubblico a Natale), a ‘berlusconeggiare’ (vedere la reprimenda in Consiglio comunale a Nadia Spallitta, che ha ragione da vendere) e, infine, a imitare Monti con la trovata di appioppare balzelli anche ai poveri…

 

 


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