Un evento «a costo zero per l'amministrazione» diceva nei giorni precedenti al Capodanno l'assessore alla Cultura etneo. Adesso alcuni consiglieri di opposizione rendono pubblica una delibera che mostra i costi sostenuti per pubblicizzare l'evento, «senza nessun bando e con una cifra che appare sproporzionata per un evento di un solo giorno», spiegano. «Soldi già stanziati nel bilancio 2013 per la Comunicazione - risponde Licandro - Allora anche gli straordinari dei dipendenti comunali sono una spesa nascosta?»
Ancora polemica sul concerto di Bregovic «Pubblicità costata al Comune 12mila euro»
«O l’amministrazione Bianco non conosce il significato del termine gratuito o è convinta che i catanesi siano degli sprovveduti». Con l’arrivo del 2014 non si spengono le polemiche sul concerto di Capodanno in piazza Duomo al ritmo delle note di Goran Bregovi? e della sua orchestra. A richiamare nuovamente l’attenzione sui costi, in un momento di grave crisi per le casse del Comune etneo, sono ancora una volta i consiglieri Manlio Messina, capogruppo Area Centrodestra-Forza Italia, Giuseppe Castiglione, capogruppo Grande Catania, e Salvo Giuffrida, presidente della commissione consiliare alla Cultura. «Spacciato per gratuito (il concerto, ndr), invece scopriamo che ai cittadini è già costato ben 12mila euro solo di pubblicità», attaccano, senza timore di essere smentiti, perché l’operazione è in effetti riportata in un’apposita delibera del 30 dicembre 2013 a firma del capo di Gabinetto Massimo Rosso. «Ma di che stiamo parlando? – risponde l’assessore alla Cultura Orazio Licandro attraverso CTzen – Allora come spese si intendono anche gli ovvi straordinari dei dipendenti comunali?».
«Secondo un criterio di scelta arbitrario dell’amministrazione, i soldi per la pubblicità del concerto di Goran Bregovi? a piazza Duomo sono stati distribuiti ad alcuni media senza nessun bando e con una cifra che appare sproporzionata per un evento di un solo giorno», continuano i consiglieri. Quasi seimila euro al quotidiano La Sicilia per una intera pagina a colori nell’inserto eventi e un’altra nella cronaca di Catania. Duemila euro tondi per mezza pagina sull’inserto regionale de La Repubblica. Appena sotto i mille euro ciascuno l’inserzione on line, sul quotidiano LiveSiciliaCatania.it, e quella televisiva, trasmessa su Rei tv. Prezzi scontati del 20 per cento, sottolinea l’amministrazione nella delibera, per un totale ritenuto «congruo» dalla stessa dopo «un’indagine di mercato».
Ma il problema, per l’opposizione, non è solo la spesa. «E’ altresì inquietante che il sindaco di Catania sponsorizzi levento su una tv il cui proprietario parrebbe essere anche il titolare della ditta che sta eseguendo i lavori al Tondo Gioeni – continuano – Inoltre, adesso si spiega anche il perché Catania sia tornata alla ribalta delle cronache mondane su un quotidiano nazionale. Si è semplicemente pagata la pubblicità».
Una spesa negata pubblicamente, secondo l’opposizione, o quanto meno non specificata nei giorni precedenti all’evento dall’assessore Orazio Licandro. «Il concerto è offerto da un pool di sponsor ed è a costo zero per l’amministrazione – dichiarava il titolare della Cultura a fine anno – L’organizzazione dell’evento sarà affidata totalmente ai dipendenti comunali e le relative direzioni sono già in piena attività». Adesso, dall’assessore, «ci auspichiamo un sussulto di dignità che lo porti a rassegnare le sue immediate dimissioni», commentano i consiglieri. Che intendono anche chiedere spiegazioni ufficiali – con un’interrogazione consiliare – al sindaco Enzo Bianco.
Licandro, dal canto suo, risponde con una risata. Eppure, a pochi minuti dall’invio della nota dei consiglieri di opposizione alla stampa, a palazzo degli Elefanti si svolge una riunione urgente per elaborare una risposta. Il cui sunto è: «Io intendevo che non ci sarebbero state spese per il luogo e l’organizzazione – spiega Licandro – Quelli per la pubblicità erano fondi già stanziati nel capitolo di bilancio relativo alla Comunicazione».