Il prossimo 10 giugno, oltre che per il sindaco, si voterà anche per il presidente e i componenti dei consigli delle sei municipalità. Come già cinque anni fa, il presidente non è il più votato fra i consiglieri, ma viene scelto direttamente dagli elettori. Visti i tanti quesiti su questo tema, spieghiamo il meccanismo
Amministrative ’18, come si vota per le circoscrizioni Trascinamento, preferenze di genere e voto disgiunto
Il prossimo 10 giugno, oltre a eleggere il primo inquilino di Palazzo degli elefanti e tutto il consiglio comunale, i cittadini catanesi sono chiamati a usare la matita anche per rinnovare il presidente e gli altri componenti del consiglio delle sei circoscrizioni (fino al 2012 erano dieci e si chiamavano Municipalità). Come già cinque anni fa, anche adesso il presidente non è il più votato fra i consiglieri, ma viene scelto direttamente dagli elettori. Dentro l’urna, dunque, si entra con due schede.
La norma. A definire i criteri di voto per l’elezione del presidente e del consiglio di circoscrizione è la legge regionale numero 35 del 15 settembre 1997 poi modificata con la legge numero 38 del 2 settembre 2016. Nuove norme per la elezione diretta del Sindaco, del Presidente della Provincia, del Consiglio comunale e del Consiglio provinciale. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Regionale il 17 settembre del 1997. In particolare, al consigli di circoscrizione sono dedicati l’articolo 4-bis e 4-ter.
La scheda. Solitamente di colore rosa, la scheda per l’elezione del presidente è quella stessa utilizzata per l’elezione del consiglio di circoscrizione. Nella scheda sono riportati i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di presidente, scritti all’interno di un apposito rettangolo. A fianco ci sono i contrassegni della lista o delle liste collegate al candidato. Ciascun elettore indica separatamente il proprio voto per il candidato presidente e per una delle liste a esso collegate. Il voto espresso soltanto per una delle liste di candidati al consiglio si estende al candidato presidente collegato e il voto espresso soltanto per il candidato presidente si estende alla lista o al gruppo di liste collegate. Ciascun elettore, inoltre, ha la possibilità di esercitare il cosiddetto voto disgiunto, ovvero votare per un candidato alla carica di presidente anche non collegato alla lista prescelta, tracciando un segno sul relativo rettangolo.
Le cifre. Il numero dei componenti dei consigli circoscrizionali non può essere superiore a dieci, compreso il presidente.
Questioni di genere. Nella composizione delle liste dei candidati per l’elezione di consigli di circoscrizione nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei componenti della stessa lista. Per esempio: sei candidati di sesso maschile e tre di genere femminile oppure, al contrario, sei candidati di sesso femminile e tre di genere maschile.
Doppia preferenza. Il voto della lista è espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta. Ciascun elettore più esprimere, inoltre, fino a un massimo di due voti di preferenza per candidati della lista votata, scrivendone il nome e il cognome – o anche solo il cognome – sulle apposite righe che si trovano a fianco del simbolo della lista. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve essere per un candidato di genere maschile e l’altra per una candidata donna della stessa lista. In caso contrario, la seconda preferenza è nulla.
Effetto trascinamento. Anche per l’elezione dei consigli circoscrizionali è previsto l’effetto trascinamento. In pratica, il voto dato alla lista andrà automaticamente anche al candidato presidente. Questo, però, nel caso in cui non si esprima la preferenza per il candidato presidente. Rimane, infatti, per l’elettore anche la possibilità di esercitare il voto disgiunto.
Premio di maggioranza. Per l’elezione dei consigli circoscrizionali non è previsto il premio di maggioranza. Questo significa che il candidato che prende più voti diventa, automaticamente presidente. Il secondo presidente più votato diventa, invece, consigliere di municipalità. Gli altri otto che vanno a formare il consiglio sono eletti sulla base del metodo proporzionale di tipo D’Hondt. Prende il nome dal matematico e giurista belga Victor D’Hondt che lo ha inventato nel 1878. La formula elettorale di questo metodo matematico prevede che si dividano i voti di ciascuna lista per una serie di coefficienti lunga fino al numero di seggi da assegnare e si assegnano, quindi, i seggi alle liste in base ai risultati in ordine decrescente, fino ad esaurimento dei seggi da assegnare.