Amia e Gesip: chi paga? Domani a Roma…

Domani, a Roma, vertice sulla situazione finanziaria del capoluogo siciliano. Tema: dove trovare i soldi per pagare i circa 9 mila precari ‘stabilizzati’ tra società Municipalizzate e altre società comunque riconducibili al Comune di Palermo. Le strade sono due: o rivolgersi alla fata Turchina, o andare a battere ‘cassa’ a Roma. Il commissario straordinario del Comune, Prefetto Luisa Latella (nella foto), un’aristotelica e, forse, anche razionalista che non crede nelle fate, ha deciso di rivolgersi alla ‘Capitale’. Come finirà?
Ai tempi del governo Berlusconi, non ci sarebbero stati problemi. L’allora capo del governo, tra il 2009 e il 2011, è intervenuto quattro o cinque volte, ora regalando al Comune di Palermo, retto allora da Diego Cammarata, 80 milioni di euro, ora regalandone 50, ora 40, poi ancora 50. Tutti soldi che Berlusconi prendeva a piene mani del Fas, sigla che sta per Fondi per le aree sottoutilizzate. Risorse che sarebbero dovute servire per realizzare infrastrutture. Un fiume di denaro pubblico che, invece, è stato utilizzato per pagare le clientele della giunta Cammarata.
Ora, a quanto pare, la festa sembra finita. Anche perché sulla plancia di comando del governo nazionale siede Mario Monti che, da quando si è insediato a Palazzo Chigi, va dicendo in giro che il “posto fisso” è monotono e che per godersi fino in fondo la vita bisogna cambiare lavoro spesso. Tutto il contrario di quello che pensano i precari ‘stabilizzati’ nelle Municipalizzate di Palermo, nella Gesip e via continuando. Sono i già citati 9 mila ex precari che, non a caso, si sono fatti ‘stabilizzare’ per incamerare il ‘posto fisso’.
Che succederà domani? Qualcosa dovrebbe succedere. Anche perché la Prefetto Latella sta gestendo un Comune con le ‘casse’ vuote e, a quanto pare, non avrebbe il potere di stampare soldi.
Noi siamo riusciti ad ‘afferrare’ al volo il prefetto Luisa Latella che, in realtà, avrebbe anche fatto volentieri a meno di rispondere alle due o tre domande che siamo riusciti a porle. Questa brevissima intervista ‘volante’ si è svolta a Palazzo di città, lungo il tragitto – piuttosto breve – che collega Sala delle Lapidi, la sede del consiglio comunale (dove il Prefetto-commissario si è recata per il saluto istituzionale ai rappresentanti dei ‘Forconi’: vedere  questo articolo ), con la stanza dove ha preso posto per lavorare.

– Signor Prefetto, come finisce questa storia dei precari ‘stabilizzati’?

“Domani c’è una riunione a Roma proprio per affrontare questo tema”.

– Sarà Roma a tirare fuori i soldi per pagargli gli stipendi?

“Quello che posso dire è che io ho chiesto un piano economico e finanziario”.

D’accordo, una volta fatto il piano economico e finanziario qualcuno dovrà mettere mano alla ‘cassa’, non crede. Pagherà Roma?

“Ne parliamo domani dopo la riunione. Anzi, dopodomani. Ora mi scusi”.

 


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