Amat, raccolta firme dei Cobas «L’azienda è a rischio chiusura»

Raccolta firme per dire no alla Ztl e sì alla mobilità sostenibile e al servizio pubblico efficiente: è questa l’iniziativa che i Cobas lavoro privato, settore trasporti, hanno organizzato oggi a piazza Castelnuovo. Il banchetto, allestito dal sindacato dalle nove di mattina, resterà montato sul posto fino alle 18.«Il servizio di trasporto pubblico urbano è ridotto in condizioni pietose – tuona Antonino La Barbera dei Cobas. «Come si fa a parlare di Palermo città europea quando non si riescono a garantire prestazioni adeguate ai cittadini? Sono state fatte scelte sbagliate: il tram, che doveva collegare le periferie, così com’è non funziona, con linee che arrivano alla stazione Notarbartolo e alla stazione Centrale. Le ztl, invece, sono state previste per coprire i costi del tram, per fare cassa. Legare le due cose è stato un errore».

Una situazione che, secondo La Barbera, si ripercuote sulla  condizione delle casse dell’Amat: «Se l’azienda è a rischio chiusura non è certo a causa degli scarsi contributi regionali. Come mai – dice il sindacalista – quando i dipendenti dell’azienda erano ventitremila questo stato di crisi non c’era e oggi che sono ridotti a quindicimila, invece, si propone? La verità è che a danneggiare l’azienda sono stati i costi di gestione del tram, visto che gli introiti, tra contratto di servizio col Comune, vendita schede parcheggio, biglietti e abbonamenti, sono più o meno gli stessi». 

Un’iniziativa in aperto contrasto con le politiche sulla mobilità adottate dall’amministrazione Orlando. Sono zone a traffico limitato e tram i due principali imputati contro i quali i comitati di base puntano il dito. «Il tram, anziché essere un volano, è risultato finora una zavorra per l’Amat – afferma Orazio La Corte, coordinatore regionale dei Cobas del Lavoro privato e consigliere comunale. «Inoltre il servizio di trasporto pubblico della quinta città d’Italia continua a peggiorare – continua – poco più di cento i bus che giornalmente escono in strada, nell’indifferenza del sindaco Leoluca Orlando. Per di più il flop delle Ztl, così come le vuole fare il Comune, potrebbe accelerare il tracollo economico-finanziario dell’azienda».

E il servizio degli autobus? Anche in questo caso La Corte è critico con le scelte dell’amministrazione: «Il taglio delle linee e i nuovi turni di servizio – sottolinea La Corte – non hanno fatto altro che aggravare una situazione economica già disastrosa, chiusa nel 2015 con un passivo di sei milioni di euro e che nel primo trimestre 2016 ha registrato oltre tre milioni di perdite. I lavoratori, preoccupati per il loro futuro, stanno facendo sentire la propria voce in occasione di questa manifestazione, coinvolgendo l’intera cittadinanza».


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