Forse è stata imboccata la strada giusta. Monsignor Corrado Lorefice in una manciata di giorni sta ristabilendo ordine e di certo speranza alle famiglie che non hanno una casa e a quelle che vivono negli alloggi occupati dell’Opera Pia di via Castellana e dell’ex Convento delle Vergini. «Siamo assolutamente soddisfatti, anche se tecnicamente tutto si formalizzerà dopo le feste – dice a MeridioNews Toni pellicane del comitato Lotta per la casa 12 luglio – possiamo dire che in mezza giornata si è risolto non uno ma due problemi che si protraevano da circa due anni, le famiglie non saranno sfrattate e inoltre abbiamo vissuto un momento molto emozionante ieri con l’incontro tra Don Corrado e Luigino, il bambino affetto da una malattia rara e che vive con la sua famiglia in una scuola occupata nel quartiere Cep».Con l’ex cardinale di Palermo, Paolo Romeo, i senzatetto erano entrati in aperto conflitto proprio sulla questione degli alloggi occupati, con tanto di ultimatum da parte della Curia affinché lasciassero gli appartamenti e avvisi di sgombero coatto.
La linea adesso sembra sia cambiata, è notizia di ieri infatti l’intenzione dell’arcivescovo Lorefice di avviare un progetto di accompagnamento all’autonomia abitativa per quanto riguarda gli alloggi a disposizione della Chiesa. Un’iniziativa che verrà portata avanti insieme al Comune e alla Regione, l’intento è quello di utilizzare i fondi europei. Le famiglie ospitate, non potendo contribuire economicamente, si impegneranno a svolgere dei servizi all’interno della struttura, pulizia, manutenzione ordinaria, ecc. «E’ tutto ancora a una fase iniziale – dicono a MeridioNews dalla Curia – e potremmo dire sperimentale. Potrebbe essere una soluzione e vanno valutate tutte le possibilità. Il tutto ovviamente avverrà nel rispetto della legalità, seguendo le graduatorie e dunque previa verifica delle posizioni delle famiglie aventi diritto».
L’emergenza abitativa a Palermo non si arresta. Pare – ma non si può avere certezza perché non è stato possibile parlare con l’assessore preposto, Agnese Ciulla -, che sia stata convocata l’UGEA (unità gestione emergenza abitativa) ma di ufficiale non ci sarebbe ancora nulla. L’UGEA per altro non viene convocata da circa due anni e di fatto non ha mai portato a nulla di concreto per risolvere la situazione. Sulla questione emergenza è intervenuto anche Lorefice «la politica sul problema della casa è stata assente e molto poca attenta – ha detto – Sono convinto che la Chiesa debba fare la sua parte ma il problema va risolto alla radice e – ha concluso – di questo deve occuparsene la politica».
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