«Viste le recenti dichiarazioni apparse sulla stampa e il clima avvelenato creatosi anche a livello nazionale ma anche le problematiche rappresentate, prima di prendere qualsiasi decisione ritengo necessario riflettere alcune ore per sciogliere definitivamente la riserva». E’ il momento del discernimento, a sentire le parole di Silvio Alessi, vincitore delle primarie del centrosinistra per le elezioni amministrative di Agrigento, ma vicino a Forza Italia. Tuttavia già si profila un nuovo scenario: il ritiro dell’uomo che con la sua vittoria ha spaccato il fronte della coalizione Agrigento 2020, e la candidatura del deputato nazionale del Pd Angelo Capodicasa, ex presidente della Regione Sicilia tra il 1998 e il 2000.
Non ha risolto i dubbi la riunione di ieri sera tra i rappresentanti delle varie anime della coalizione che si è confrontata alle primarie. Erano presenti, oltre allo stesso Capodicasa, gli esponenti del Pd Maria Iacono, Giovanni Panepinto, Nelli Scilabra, il presidente del Pd regionale Marco Zambuto, e il segretario provinciale, Giuseppe Zambito; per il Megafono il vicepresidente della Regione Sicilia, Mariella Lo Bello e Maria Grazia Brandara; per il Pdr il segretario regionale Michele Cimino, il coordinatore provinciale Paolo Ferrara; per il Patto per il Territorio Piero Macedonio.
Durante il confronto, i democratici avrebbero sollevato le criticità emerse. Era stato il segretario regionale del Pd Fausto Raciti nei giorni scorsi a prendere le distanze da Alessi. Nonostante la sua partecipazione alle primarie non fosse stata osteggiata. Alla fine della riunione la coalizione ha comunque «ribadito la stima a Silvio Alessi che rimane il candidato di Agrigento 2020. Alessi – si legge nella nota – è un uomo perbene e un serio imprenditore che grazie al suo impegno professionale e nel mondo dello sport riesce ad incarnare i valori della coalizione. Un uomo premiato dagli elettori che in massa si sono recati ai gazebo domenica scorsa e che può rappresentare la svolta per una città che merita un’amministrazione capace di rilanciare il territorio».
Insomma, la partita è ancora aperta. Alessi potrebbe fare un passo indietro o rimanere candidato ma sganciato dalla coalizione o da una parte di essa. A quel punto il Partito democratico giocherebbe una nuova carta. In prima fila, come detto, Capodicasa, politico di lungo corso.
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