Legambiente gestirà il bastione seicentesco. Sarà il punto di riferimento per i turisti che già in queste prime settimane di terra percorrono il tragitto che da Santa Maria la Scala porta al quartiere Suffragio. Anche se l'area non si presenta nelle migliori condizioni: tra erbacce, rifiuti e un muretto crollato un anno e mezzo fa
Acireale, riapre la Fortezza del tocco sulla Timpa Previste visite guidate tra le chiazzette trascurate
Riapre la Fortezza del tocco e ripartono le attività nella riserva naturale della Timpa di Acireale. Legambiente ha presentato stamattina le iniziative che a partire da maggio prevederanno visite guidate lungo il percorso delle chiazzette, con l’obiettivo di rivalutare un patrimonio storico e culturale spesso dimenticato. Almeno dalle persone del posto, perché i primi turisti che salgono le rampe in pietra lavica, che dalla frazione di Santa Maria la Scala portano al quartiere del Suffragio, si guardano attorno estasiati. Nonostante l’area non si presenti nelle migliori condizioni possibili.
«Presto ci attiveremo per un intervento di scerbatura e pulizia straordinaria – dichiara a MeridioNews il dirigente dell’Azienda foreste demaniali Luigi Piccinini -. Da pochi giorni gli operai stagionali sono stati assunti, il tempo di pianificare le azioni e verranno mandati nella riserva». Ma se vegetazione e cartacce non rendono di certo giustizia a uno dei luoghi con le viste più belle sul mar Ionio, a testimoniare se non proprio l’incuria delle istituzioni quantomeno la lentezza nel risolvere i problemi è il muretto di pietra lavica che, crollato in seguito alla tromba d’aria del novembre 2014, continua a ostruire il cammino di chi si immette nel percorso. Specialmente di chi vorrà visitare la Fortezza del tocco, bastione seicentesco che verrà riaperto dopo quattro anni e servirà da punto di riferimento per i turisti.
«Non sono proprio il massimo quelle pietre a pochi metri dall’entrata – continua Piccinini – ma purtroppo il progetto per la messa in sicurezza non è stato presentato. Il Comune ha fatto sapere che manca soltanto il parere geologico. Dopodiché procederemo con le autorizzazioni». Un anno e mezzo per un muro in pietra lavica sembrano, tuttavia, essere un tempo difficilmente giustificabile. «Ho incontrato il tecnico incaricato dalla proprietaria un anno fa, per due volte – continua il dirigente – poi non ho più avuto contatti. A fare da tramite è il Comune che mi ha assicurato di aver pressato fino a stamattina la signora». Il terreno che ha causato il cedimento del muro appartiene a una donna originaria di Acireale, che da tempo vive a Novara. E che avrebbe dichiarato la propria disponibilità a ripristinare lo stato delle cose, anche se per adesso alle parole non sono seguiti i fatti.
«Manca questo parere – conferma l’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera -. Sicuramente si sarebbe potuto fare prima, ma adesso bisogna guardare avanti e fare in modo che l’Azienda foreste possa avviare l’iter che porterà all’inizio dei lavori. Tempi? Non credo sia possibile dare delle scadenze, ma ce ne vorrà, sarebbe inutile negarlo». Sulla carta il Comune di Acireale avrebbe la possibilità di agire in danno, anticipando il costo dell’intervento. Tuttavia, la decisione fin dal primo momento è stata quella di cercare un dialogo con la proprietà dell’immobile.