Lo spettacolo piromusicale non si farà e non ci saranno luci ad abbellire la città. Anche le uscite della vara saranno in misura ridotta, perché in Cattedrale ci sono le impalcature montate per sistemare l'intonaco dopo il ferimento di due persone. «L'ultimo controllo lo abbiamo fatto a marzo», chiarisce don Roberto Strano
Acireale, festa Santa Venera cambia per crollo Processioni ridotte, niente luminarie né fuochi
Il programma dei festeggiamenti in onore di santa Venera, patrona della città e della diocesi, subirà dei cambiamenti. Decisione arrivata dopo l’incontro indetto dal parroco della cattedrale e cappellano della Reale Cappella Santa Venera, don Roberto Strano, a seguito del drammatico evento di sabato 8 luglio in cattedrale, quando due persone sono rimaste ferite per via del crollo dell’intonaco. Tra cui, Giulio – undici mesi – finito al reparto di Terapia intensiva con una lesione frontale. Adesso il bambino sembra essersi ristabilito ed è fuori pericolo.
Sulla scorta di quanto accaduto, gli acesi si sono posti degli interrogativi riguardo allo stato del tanto rinomato patrimonio ecclesiastico della città dei cento campanili, non mancando di suggerire modifiche alle imminenti festività in onore di santa Venera che si terranno i prossimi 25 e 26 luglio. Nei giorni scorsi, infatti, la città si è divisa tra chi riteneva giusto mandare avanti le celebrazioni e chi, invece, invocava il blocco dei festeggiamenti in nome della solidarietà al bambino ricoverato in ospedale. Finché non si è fatto l’incontro per decidere su come condurre i festeggiamenti, condizionati anche dal fatto che attualmente l’entrata della chiesa, dove è avvenuto il crollo, non è totalmente fruibile per la presenza dell’impalcatura a causa dei lavori di sistemazione. In più, l’area in questione è oggetto di indagini.
Alla riunione, tenutasi nella sacrestia della cattedrale, hanno l’assessore al Turismo Antonio Coniglio, in rappresentanza all’amministrazione, il consigliere comunale Luciano Scalia, Santo Di Mauro e Giuseppe Grasso, componenti della deputazione della Reale Cappella, e Orazio Piro, presidente del circolo Santa Venera. Hanno deciso congiuntamente di omettere dal programma alcuni punti inizialmente previsti. Infatti, non sarà svolta la processione del busto reliquiario nella frazione di Santa Maria la Scala che avrebbe dovuto tenersi giorno 22 e 23 luglio: diversamente, saranno portate nel borgo marinaro solo le reliquie della santa. Al contrario da quanto stabilito, giorno 25 non sarà fatta la processione esterna, ma il busto rimarrà esposto in chiesa per i fedeli. Mentre, giorno 26 il giro esterno sarà effettuato con la portantina, senza il fercolo. Il simulacro della santa uscirà dalla porta laterale. Non ci sarà lo spettacolo piromusicale, né l’accensione di luminarie. Le messe non subiranno variazioni.
Disposizioni, quelle appena assunte, che sembrano voler dare un chiaro segnale di contenimento alla luce di quanto recentemente accaduto, forzate pure dalle condizioni in cui si trova la chiesa. Alcuni cittadini, raggiunti da MeridioNews, hanno espresso i loro pareri sulle avvenute modifiche del programma. Tra le opinioni emerge la preoccupazione dei residenti per il centro storico: «Decisione giusta – commenta una ragazza -, credo sia importante fare festa, ma non ricorrere ai fuochi pirotecnici, specie in un centro storico debilitato come quello di Acireale. Far tremare ulteriormente le strutture è un rischio, indipendentemente da quanto accaduto al bambino». A lei fa eco un’altra acese, che poi lancia un interrogativo sullo stato della cattedrale: «Bisogna pensare al bambino ma, nonostante questo, io vivo la fede a prescindere dai fuochi e dalle manifestazioni esterne in generale – afferma -. Piuttosto che destinare soldi per i botti, non sarebbe meglio avviare dei sopralluoghi nelle chiese per evitare spiacevoli situazioni come quelle appena accadute? Da quanto tempo non si svolge un sopralluogo in cattedrale?».
Non si fanno attendere poi le repliche dei cittadini che considerano «eccessive» queste decisioni. «Lo dico da non amante della parte spettacolare delle solennità religiose – risponde un residente -. Da una certa prospettiva possiamo concepire questo avvenimento come un modo per ringraziare dio e intenderlo come qualcosa di festoso». Non manca poi chi giudica strumentali alcune lamentele: «Viviamo in una società dove ognuno deve dire per forza la sua in maniera esasperata, profetizzando presunte virtù di giustizia e morali – dichiara un ragazzo -. Ci sono certe manifestazioni e certi riti tramandati da secoli, eppure sono rimasti intatti».
Intanto Don Roberto commenta i cambiamenti al programma considerandoli «un opportuno segno di solidarietà nei confronti del bambino». Lo stesso parroco, si concentra sulle critiche sollevate in questi ultimi giorni: «Adesso sono tutti bravi a parlare: qualcuno ne approfitta per tirare fuori la propria acredine – dichiara a MeridioNews -, l’ultimo controllo è stato svolto a marzo, quando sembrava che una pietra si stesse staccando dall’ingresso laterale di piazza Duomo». A parlare è anche l’assessore della giunta Barbagallo Antonio Coniglio: «L’amministrazione si è proposta di annullare il piromusicale per un fattore di sobrietà e solidarietà. Le modifiche al giro esterno sono obbligate anche dal fatto che non è possibile uscire col fercolo a causa dell’impalcatura presente in chiesa per i lavori».