Aci Catena a lume di candela. Da giorni la corrente elettrica va e viene. Soprattutto va a giudicare dalle centinaia di segnalazioni arrivate alla nostra redazione e dalle lamentele postate dai cittadini su alcuni gruppo locali sui social. «Siamo al buio da giorni, non se ne può più», «è una vergogna», «mi sudano pure le […]
Aci Catena al buio, i motivi e le soluzioni già messe in campo. Enel: «Colpa dell’ondata di calore»
Aci Catena a lume di candela. Da giorni la corrente elettrica va e viene. Soprattutto va a giudicare dalle centinaia di segnalazioni arrivate alla nostra redazione e dalle lamentele postate dai cittadini su alcuni gruppo locali sui social. «Siamo al buio da giorni, non se ne può più», «è una vergogna», «mi sudano pure le unghie». È questo il tenore dei messaggi dietro cui ci sono anche le storie delle persone rimaste al buio, senza frigoriferi da potere utilizzare e con i condizionatori spenti in cui su tutta l’Isola ogni giorno si supera la temperatura record del giorno prima. «Sono incinta di sette mesi e ho due bambini piccoli», lamenta Graziana; «Io abito in una mansarda e non si può più stare», le fa eco Patrizia; «Noi abbiamo dovuto buttare tutto il cibo che avevamo sia in frigorifero che nel congelatore», aggiunge un altro cittadino di Aci Catena, nel Catanese. Tutti si chiedono cosa ci sia dietro questa mancanza di corrente elettrica. «Tutto nasce dall’anomala ondata di calore di questi giorni», spiegano a MeridioNews dall’ufficio stampa di Enel garantendo che sono al lavoro per assicurare il ripristino del disservizio nel minor tempo possibile.
Temperature che hanno superato di molto i 40 gradi (con punte anche da oltre 44 in alcune zone) che creano disagi di vario tipo. Anche questo. «Sono giorni in cui aumenta la necessità di energia (i condizionatori accesi più del normale sono un esempio tra tutti, ndr) e l’eccesso di quantità che passa genera un attrito nei cavi interrati che – illustrano da Enel – non riescono a dissipare il calore. Così il flusso si interrompe». In gergo, si dice che i cavi “sparano”. Il danno fisico alle condutture, proprio perché i cavi sono interrati, non è semplice da individuare. «Bisogna scavare e andare a tentativi – spiegano al nostro giornale gli addetti alla comunicazione della società dell’energia – per individuare il punto esatto e potere poi intervenire». E, così, i tempi bui si allungano.
Interventi di vario tipo che, non sempre, riescono a essere immediatamente o definitivamente risolutivi. «Ci sono anche casi in cui non c’è un vero e proprio guasto nei cavi – aggiungono da Enel – ma l’eccesso di energia richiesta, che supera il margine previsto, fa saltare gli interruttori proprio per evitare che il problema diventi più diffuso e anche per proteggere la rete». Alcune volte, la situazione si può risolvere a distanza direttamente dal centro operativo di Catania e questo accorcia i tempi; altri problemi, invece, richiedono la presenza delle squadre sul posto. E capita pure che, una situazione già sistemata, non lo sia in modo definitivo anche perché la causa iniziale (l’ondata di calore) continua. «C’è una nostra task force sul campo, anche con mezzi e uomini delle ditte appaltatrici per risolvere i disagi. In alcuni casi – concludono da Enel – stiamo intervenendo con gruppi elettrogeni di grossa taglia (power station) o cavi attrezzo che permettono di bypassare il punto dove il cavo si è interrotto».