Sembra incredibile, ma succede anche in sicilia che ai buoni propositi si facciano seguire altri buoni propositi. Della serie, chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere. Una sorta di vogliamoce bene. Sì, è proprio così. Accade in sicilia che un componente del governo regionale convochi le parti sociali per annunci ad effetto. Peccato, poi, che si scopra come i contenuti siano sempre gli stessi e per giunta qualcuno si permette anche di disertare lincontro-confronto. Altro che clima drammatico, da ultima spiaggia.
Accursio Gallo-Luduvico Albert, separati in casa
Sembra incredibile, ma succede anche in Sicilia che ai buoni propositi si facciano seguire altri buoni propositi. Della serie, chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere. Una sorta di vogliamoce bene. Sì, è proprio così. Accade in Sicilia che un componente del governo regionale convochi le parti sociali per annunci ad effetto. Peccato, poi, che si scopra come i contenuti siano sempre gli stessi e per giunta qualcuno si permette anche di disertare lincontro-confronto. Altro che clima drammatico, da ultima spiaggia.
Cerchiamo di essere più chiari. Il che non è assolutamente facile in un settore come quello della formazione professionale reso complicato per scelta. Accade che ieri lassessore regionale allIstruzione e Formazione professionale, Accursio Gallo, ha incontrato le associazioni degli Enti formativi e le organizzazioni sindacali per raccontare la storiella pre-elettorale che tutto si aggiusta e che quello che si doveva fare è stato fatto o lo si farà.
Parole piene di significato, ma vuote di effetto. Un incontro per certi versi inspiegabile, se non inutile. Con il super tecnico strapagato dalla Regione siciliana, Ludovico Albert, dirigente generale del settore, che pensato bene di disertare lappuntamento. Un’assenza, quella di Albert, che sancisce la ‘separazione in casa’ tra assessore e dirigente generale.
Diversi i temi discussi, sui quali lassessore Gallo ha assunto ‘memorabili’ impegni come nel caso dello sblocco dei mandati di pagamento, della rivisitazione delle procedure di reclutamento del personale o della pubblicazione dellAlbo degli operatori della formazione professionale nel rispetto dellart.14 della legge regionale 24 del 6 marzo 1976 e successive modifiche ed integrazioni. Cosa, questa, più volte chiesta dai lavoratori, che hanno voluto farsi sentire depositando, nei giorni scorsi, un atto di diffida allindirizzo di Lombardo, Albert e Gallo (oltre mille i dipendenti che hanno firmato l’atto di diffida).
Impegni assunti gratuitamente ad un giorno dalla data di scadenza della presentazione delle candidature per le elezioni regionali previste per il prossimo 28 ottobre. Sarà un caso? Non lo sappiamo, ma lo verificheremo.
Ciò che ci preme sottolineare è che lassenza di Ludovico Albert, dirigente generale del dipartimento Istruzione e formazione professionale, assume il gusto della sconfitta. Sconfitto lassessore Gallo, dato che ha dovuto ingoiarsi per ben due volte il fortissimo piemontese, rimesso alla guida del dipartimento e costretto a subire continui rallentamenti amministrativi.
Quali le responsabilità dellassessore Gallo? A nostro modesto avviso poche o nessuna. Ciò che emerge è lincapacità di Gallo nel trovare soluzioni adeguate. E la responsabilità di certo non gli può essere attribuita. Le parti sociali che fanno? Lettere di protesta, mobilitazione. Tutte parole. Altre chiacchiere, insomma. I lavoratori hanno bisogno di fatti e non di parole. Il sistema è stato concertato da tutti gli attori e non funziona. Qualcuno dovrà tirare fuori la soluzione. Chi?
Liniziativa promossa ieri da Gallo va letta positivamente almeno nello spirito. Nella voglia cioè di dare un senso al ruolo di assessore, nel tentare realmente di trovare soluzione a qualcuna delle criticità. Sforzo generoso, ma fino ad oggi inutile.
Seguiamo da tempo le vicissitudini che caratterizzano il settore della formazione professionale per evitare errori di valutazione. In Sicilia oggi nulla sembrerebbe muoversi, se non per volontà del dimissionario (ma siamo sicuri?) presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e per quel che interessa il settore della formazione professionale del Partito democratico, quello romano però, quello che ha imposto il potente professore torinese.
Assunti diversi impegni (a questo prezzo). Come quello, per esempio, di restituire 24 mila ore alla provincia di Caltanissetta. Precisiamo che quello che accaduto con lAvviso 20/2011 a Caltanissetta nessuno ancora lo ha spiegato fino in fondo. Vi sono, con ogni probabilità, responsabilità politiche ed amministrative che hanno impedito ad unintera comunità, quale quella nissena, di esercitare il diritto allo studio ed alla formazione. Un fatto così grave che meriterebbe una diversa enfasi.
Eppure… Eppure un gesto grave, frutto di incapacità dellamministrazione attiva, diventa movente per rappresentare alle parti sociali una soluzione alla questione. Ma siamo impazziti? Qualcuno – il governo regionale – ha nella sostanza sottratto le ore alla provincia di Caltanissetta ed adesso lo stesso governo si fa carico di ripristinare quello che è un sacrosanto diritto per centinaia di allievi e disoccupati.
A cosa sia servita questennesima passerella non lo sappiamo. Crediamo che poco o nulla si muoverà. Ripetiamo: lassessore Gallo ha dato dimostrazione politica, anche se in piena campagna elettorale, di volere tentare di impegnarsi per accendere qualche lampadina di speranza. Ma lassenza del potente timoniere dellamministrazione attiva dellassessorato regionale Istruzione e Formazione professionale – cioè di Albert – è la certezza che anche questo tentativo sarà vano.
Solamente lesito delle elezioni regionali ci rassegnerà la verità sugli intrecci di interessi ed obiettivi strategici difesi a denti stretti da taluni gruppi di interesse nella formazione professionale. Siamo curiosi, ma veramente curiosi di vedere almeno uno solo degli impegni assunti da Gallo, ad un mese dallapertura delle urne, trasformarsi in soluzione a vantaggio per il settore della formazione professionale.
In ultimo, pare che sia Gallo che Albert, ognuno con i propri compagni di ventura, si siano recati in Corte dei Conti per raccomandare ai magistrati contabili di accelerare le procedure di registrazione dei decreti di finanziamento. Ma anche questa rischia di rivelarsi una vera e propria bufala. Se non arriva la copertura con risorse prelevate dal bilancio regionale (cofinanziamento) la Corte dei Conti non potrà procedere ad alcun visto.
Come volevasi dimostrare giochiamo con il futuro – ma anche il triste presente – degli operatori della formazione professionale, senza stipendi e senza lavoro. I più fortunati sono in Cassa integrazione ma, anche loro, senza soldi. (a destra, una metafora del patto di stabilità, foto tratta da informazione.tv)
Concludiamo la disamina precisando gli impegni che ha sentito in dovere Accursio Gallo di dovere assumere. Il confronto è servito per riordinare alcune delle decine di cose che continuano a non funzionare nonostante le reiterate affermazioni di Albert distensive e rassicuranti.
L’assessore Gallo, almeno in questo, è discordante dal dirigente generale. Una voce, quella politica – cioè quella dell’assessore Gallo – che affronta le gravità del sistema formativo. Gallo, infatti, ha toccato diversi temi, come:
– la registrazione dei decreti alla Corte dei Conti con il relativo iter burocratico,
– la prima anticipazione dellAvviso 20/2011,
– le criticità riguardanti il patto di stabilità,
– l’insediamento della cabina di regia per il monitoraggio delle procedure di attuazione dell’Avviso 20/2011.
Sulla lentezza con la quale la Corte dei Conti ha provveduto a registrare i decreti di finanziamento, l’assessore Gallo si è limitato a fornire rassicurazioni (a cosa servono?) circa il personale interesse a seguire la tempistica della registrazione. Gallo ha tentato di convincere i presenti che in tempi brevissimi i decreti potranno essere registrati.
Per lanticipazione in favore degli Enti formativi a valere sull’Avviso 20/2011, l’assessore ha sottolineato che il vero scoglio è rappresentato dal patto di stabilità. Addirittura Gallo avanza una possibile soluzione, nel senso che se non si dovesse superare questo scoglio, ed evitare il permanere del blocco dei pagamenti di cui allAvviso 20/2011, l’assessorato potrebbe procedere ad una riduzione della prima anticipazione. Si garantirebbe, in tal modo, un minimo vitale per la sopravvivenza del sistema.
Infine lassessore ha dato garanzia che il personale dellamministrazione, per accelerare liter ai fini del lottenimento della prima anticipazione, ha già avviato la richiesta della certificazione antimafia per ogni Ente formativo destinatario di decreto di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011.
Tra le disfunzioni ereditate dalla riforma voluta da Lombardo, da Albert e dall’ex assessore regionale al ramo, Mario Centorrino (LAC), il sistema Caronte Faros. Un sistema che funziona male, che presenta diverse criticità. Storture che quasi certamente porteranno gli Enti a delle inadempienze amministrative capaci di bloccare tutto il sistema.
Lassenza del dirigente Generale, Ludovico Albert, sancisce una assoluta assenza di dialogo tra componente politica e ruolo amministrativo. In altri tempi questo stato di cose avrebbe portato alla sostituzione di uno dei due. Ma con Lombardo, si sa, gli estremi convivono.
Certo, se dovessimo misurare la funzionalità della ‘macchina’ dellamministrazione pubblica sulla capacità dinterazione tra il potere politico e quello amministrativo, i risultati sarebbero davvero scarsi.
In atto questo è lo stato delle cose nella formazione professionale siciliana.