Accordo tra Crocetta e PD? Ipotesi prematura. Nel bel mezzo c’è il futuro di Lumia. E le opzioni di Confindustria Sicilia su Asi e Formazione

L’EVOLUZIONE DEL QUADRO POLITICO DIMOSTRA CHE A COMANDARE NON E’ CROCETTA: IL GOVERNO REGIONALE E’ NELLE MANI DEL SENATORE DEL MEGAFONO E DI ANTONELLO MONTANTE

I giornali, ieri sera, davano per fatta la ‘pace’ tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il PD siciliano. Il governatore sarebbe addirittura pronto ad accettare una rosa di nomi per sostituire alcuni assessori. A nostro modesto avviso lo scenario sembra prematuro. Proviamo a raccontare il perché.

Il primo elemento che va sottolineato è che il presidente Crocetta non controlla la situazione politica. I veri ‘Padroni’ del Governo regionale sono il senatore Giuseppe Lumia e Confindustria Sicilia. In questa fase Lumia deve prendere tempo. Per un motivo semplice: perché se a Roma si apre la crisi di Governo, lui deve avere il tempo per organizzarsi.

Può sembrare strano che per il destino politico di un personaggio – destino che rimane comunque traballante in caso di crisi romana – si blocchi l’attività del Governo regionale. Ma è così.

In cambio di un’apertura alle richieste del PD, Lumia vuole ‘qualcosa’. Cosa? La ricandidatura alle possibili elezioni politiche nazionali, nel caso in cui Berlusconi dovesse andare a casa, con conseguente apertura della crisi di Governo e contestuali elezioni anticipate.

Certo, il Presidente della repubblica, Napolitano, si oppone a una crisi di Governo al buio. Ma PD e Pdl, ormai, sembrano ‘sintonizzati’ su canali politici diversi. Mentre i grillini non parteciperebbero mai a un Governo con il PD. Né il PD avrebbe interesse a farsi logorare con un Governo retto dai senatori a vita e da qualche transfuga, perché con i provvedimenti impopolari che deve adottare nel none dell’Europa perderebbe una valanga di voti.

Insomma, se cade il Governo Letta si va al voto. E Lumia rivuole il seggio. Il problema non è semplice. Perché il Megafono, dopo i continui flop del Governo Crocetta, non è più in grado di eleggere nessuno.

Lumia dovrebbe essere ‘infilato’ d’imperio nelle liste bloccate del PD in Sicilia. Ma succederebbe un mezzo parapiglia, perché la base del PD siciliano, che mal sopporta Lumia, vuole le primarie. E con le primarie Lumia verrebbe ‘inchiummato’.

Non restano che due soluzioni. La prima soluzione: un posto in lista alle elezioni europee. Ma nemmeno questa è una soluzione sicura. Alle europee c’è la proporzionale pure. Non si vota con il Porcellum. Nella lista del PD vanno in tre. Con molta probabilità, due candidati verrebbero eletti e terzo resterebbe fuori. E a restare fuori – questo è il nostro giudizio – Lumia rischia di restare fuori.

Non resterebbe che la seconda soluzione: la cosiddetta via all’Anna Finocchiaro: un bel seggio in Emilia o in Toscana per Lumia, magari in sostituzione della stessa Anna Finocchiaro.

Di fatto, gli unici che ormai potrebbero votare per Lumia sarebbero gli emiliani e i toscani che, non conoscendolo, potrebbero anche votarlo.

Tutto questo ‘bordello’, allora, per Lumia? Non soltanto. Montante, Lumia e Crocetta, con la ‘menata’ degli assessori ‘esterni’, controllano quasi tutta la Regione. Anche i tre assessori di ‘scuola’ Udc, essendo dei ‘tecnici’ e non politici, sono condizionati dalla presidenza della Regione.

Basti pensare alla gran confusione che regna negli enti locali. L’assessore Patrizia Valenti ha le idee abbastanza chiare su come procedere. Ma non va avanti perché il presidente Crocetta, anche su questo settore, tanto per cambiare, non sa cosa fare e blocca tutto.

Togliendo un po’ di assessori ‘tecnici’ e ‘innestando’ i politici – del PD e dell’Udc – Montante, Lumia e Crocetta perderebbero il controllo di ‘pezzi’ dell’amministrazione regionale. E’ quello che succederà, ma ancora i tre debbono decidere cosa cedere.

Di certo non cederanno le Attività produttive. Visto che tra le liquidazioni dei vecchi Consorzi Asi Confindustria Sicilia ha già messo salde ‘radici’.

La battaglia si potrebbe accendere sulla formazione professionale, un settore finiti nella mani di furbi, ma inadeguati. Anche lì c’è la pesante ombra di Confindustria Sicilia, che vorrebbe mettere le mani sulle risorse del Piano Giovani.

Ma a noi sembra molto improbabile che i Partiti politici lascino a Confindustria Sicilia sia la gestione delle liquidazioni dei Consorzi Asi, sia la gestione delle risorse del Piano Giovani.

La partita è aperta. Ed è chiaro che, in questa partita, non c’è soltanto da definire i rapporti tra PD e Megafono – ormai due soggetti distinti e distanti – ma anche i rapporti interni allo stesso PD. In questo passaggio politico, con molta probabilità, verranno definiti gli equilibri per la segreteria regionale del PD (con l’eventuale nomina di Giuseppe Lupo assessore si libererebbe il posto di segretario regionale) e, con molta probabilità, anche lo schema dei possibili candidati alle ormai imminenti elezioni europee.

 


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