A Trecastagni si vota Kim Jong-un HardCore-Il Male Minore fa il pieno di like

«Trecastagni è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di Comandante Supremo. Qui ho appreso la passione per la libertà». L’appassionato messaggio è firmato dal candidato (semiserio) alle elezioni comunali di Trecastagni Kim Jong-un. L’ironica pagina Facebook dell’aspirante sindaco di origini nordcoreane porta il nome della lista, HardCore – Il male minore. Il loro programma per la corsa elettorale del 9 e 10 giugno, semplice e schietto, è già una dichiarazione d’intenti e punta a stringere un legame forte con gli elettori di qualsiasi fascia: «Noi siamo l’urlo roco e soffocato dell’anziano in fila alla posta, il cane randagio che rovista nel tuo sacchetto dell’umido, il vetro frantumato del palasport marcio a metà, la lavatrice abbandonata nel bosco». E ancora: «Noi siamo il terzo piano abusivo e da sanare, la chiazza d’olio sul basolato, il rancido di un arancino dell’altro ieri, la gastrite del dopo festa, quelli che spuntano all’ultimo minuto». Per rafforzare il senso di appartenenza alla lista, il Kim Jong-un trecastagnese ha pensato anche al marketing con gadget, magliette e gli apribottiglie del regime, i Kimstuppers.

Il leader di Pyongyang ha già delineato la sua squadra di governo: vicesindaco con delega al Bilancio, La morte. Assessore ai Servizi cimiteriali Nosferatu. All’Ortodossia, Ivan IV di Russia, Darth Vader al Lato oscuro della forza. Pronta anche la pattuglia di candidati al Consiglio comunale con tanto di slogan studiati dai migliori esperti di comunicazione politica. Sauron ha scelto i versi letterari che lo contraddistinguono: «Un voto per domarli, un voto per trovarli, un voto per ghermirli e nel buio incatenarli». Maximilien de Robespierre – detto l’Incorruttibile – si affida alla brevità: «Al Comune, su la testa!». Testimonial d’eccezione l’ex arbitro Byron Moreno con il motto «Trasparenza e rigore».

Vlad III di Valacchia (detto l’impalatore) punta alla questione economica: «Basta con questa politica lacrime e sangue». A lui fa eco Lorena Bobbit: «Basta con i tagli». Erode Ascalonita si preoccupa dei servizi sociali. «Più posti all’asilo!», è la sua priorità. Su un tema affine – «La famiglia prima di tutto» – si gioca tutto Ugolino della Gherardesca. Promette di dedicarsi alla rinascita della movida di Trecastagni Maria I d’Inghilterra (detta la sanguinaria o Bloody Mary) garantendo «più cocktail per tutti». «Incentivare il turismo religioso», è il motto del candidato Tomás de Torquemada, mentre dell’annosa questione relativa alla fornitura idrica ci pensa Onda anomala detta anche Zzu Nami.

Il programma dei primi cento giorni è fondamentale, per questo il leader della lista HardCore ha già pensato ai primi provvedimenti da prendere. Al grido «Yes we Kim» sarà realizzato un ponte su San Giovanni La Punta. Poi sarà la volta di un progetto impegnativo: portare il mare a piano Pucita. Come ogni buon dittatore che si rispetti, la guerra è un elemento fondamentale per imporre la propria presenza fuori dai confini territoriali e mostrare un saldo comando all’interno. Questo avverrà grazie al piano nucleare 2014 che prevede l’invasione di Pedara e Nicolosi.

 

[Foto di Trecastagni HardCore- Il Male Minore]


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