A Brancaccio un albero sopravvissuto a Hiroshima «Un simbolo di resistenza nei luoghi di don Pino»

Da Hiroshima a Brancaccio. È il viaggio di un albero che, sopravvissuto alla devastazione della bomba atomica sganciata sulla cittadina giapponese il 6 agosto 1945, adesso gira per il mondo portando con sé la propria straordinaria storia di resistenza. E che questa mattina ha messo letteralmente radici anche in via San Ciro a Brancaccio. A scoprirla sono stati i volontari dell’associazione Mondo senza guerre e senza violenza di Varese, un movimento sociale nato come organismo internazionale del Movimento umanista nel 1995 con la campagna 2000 senza guerre, che si adopera per la creazione di una coscienza non violenta mondiale. Sono proprio i volontari dell’associazione che hanno dato il via a tutto, coinvolgendo anche Palermo e, in particolare, Brancaccio e la sua altrettanto significativa storia umana e culturale.

«Hanno contattato il Centro Padre Nostro e hanno chiesto se ci interessava essere coinvolti in un’iniziativa, la piantumazione di questo particolare albero che proveniva da Hiroshima», racconta a MeridioNews Maurizio Artale, presidente del centro fondato da padre Pino Puglisi. Ma come fa l’arbusto a girare per il mondo e a essere piantato in più luoghi? «I volontari, dopo la scoperta di questa miracolosa sopravvivenza dell’albero alla bomba atomica, hanno deciso di gemmarlo e ne hanno ricavato i semi, conservati poi in vivaio, dove hanno curato la crescita di nuovi identici esemplari – spiega Artale -. Per loro questo rappresenta un vero e proprio simbolo di pace, un potentissimo simbolo di vita a dispetto di distruzione e morte seminate dall’ordigno». 

I volontari dell’associazione, dopo scrupolosa documentazione, hanno fatto ricadere la scelta del luogo di piantumazione su Brancaccio, legato a doppio filo alla figura di don Pino, che per quel quartiere ha speso la vita intera pagando col sangue lo sgarro fatto ai padrini di Cosa nostra. «In pratica – torna a dire Artale – replicano un simbolo di vita, di resistenza e lo portano in giro per il mondo, non potevamo non accogliere una simile iniziativa».

L’arbusto è stato posizionato questa mattina nel Centro polivalente sportivo intitolato a padre Pino Puglisi e a padre Massimiliano Kolbe durante una cerimonia ufficiale cui hanno preso parte il fratello del beato Francesco Puglisi, la presidente dell’associazione di Varese Tiziana Volta, il presidente della Consulta della pace di Palermo Francesco Lo Cascio, Antonella Leto del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua e i beni comuni, Francesco Bertolino in qualità di presidente della commissione consiliare Beni e attività e in rappresentanza del sindaco Orlando, e ancora Alessandro Capuzzo della Tavola transfrontaliera per la pace e il Centro per lo sviluppo creativo Dolci. «Abbiamo accolto questa esperienza di scambio con la realtà di Brancaccio, nell’ottica che don Pino e il principio della pace legano tutte le realtà del mondo», conclude Artale.

Silvia Buffa

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