È di poco fa l'annuncio del presidente, che spiega di correre nuovamente per il 2022. Poi apre al ritorno dell'ex assessore Ruggero Razza. «Chiediamo ai siciliani: se lui è gradito io mi ritiro», ha commentato il primo cittadino messinese
Musumeci si ricandida: «Raccolgo ciò che ho seminato» Intanto il sindaco De Luca lancia il suo sondaggio social
«Mi ricandido per la legge del contadino che dice che “chi semina raccoglie”». Nello Musumeci annuncia la sua ricandidatura. E lo fa durante la trasmissione Casa Minutella, tirando fuori il famoso detto secondo cui dopo la semina si raccolgono i frutti. Se dalla semina fiorirà il raccolto di Musumeci, a dirlo saranno proprio i siciliani, che l’anno prossimo saranno chiamati a rieleggere il proprio presidente. «La mia ricandidatura è stata sollecitata mille volte dal mio movimento e da tanta gente comune – ha commentato Musumeci – Abbiamo scalato le montagne e, dopo averlo fatto, è giusto andare avanti, se i siciliani lo vorranno». Con un’emergenza rifiuti da affrontare dopo i tanti nodi di Sicula Trasporti dopo l’operazione Mazzetta Sicula del 2020 che ha coinvolto i fratelli Leonardi, gestori dell’impianto, non va accantonata nemmeno la questione infrastrutture e il ponte sullo Stretto, che continua a rimanere un sogno. Musumeci cerca l’appoggio di tutto il centrodestra, aprendo anche all’ex assessore alla Sanità Ruggero Razza, dimessosi dopo essere finito tra gli indagati dell‘indagine sui presunti dati falsi Covid.
«Non c’è un solo motivo perché l’avvocato Razza non accetti la mia sollecitazione a tornare in giunta – ha sottolineato il presidente della Regione – Si è voluto dimettere un’ora dopo avere ricevuto un avviso di garanzia, nonostante la mia contrarietà. Ho rispettato la sua volontà, ma poi abbiamo chiarito quali erano i termini della vicenda giudiziaria: non trattandosi di una ipotesi di reato associativo, né di particolare gravità morale perché possa essere considerato incompatibile con il ruolo di assessore, ho chiesto a Razza di continuare a dare il suo contributo, restando a disposizione della magistratura. Merita rispetto».
Ma davanti a un Musumeci deciso a ritornare in campo, il sindaco di Messina Cateno De Luca si dice pronto a un botta e risposta. Il primo cittadino della città dello Stretto non ha mai fatto mistero della disapprovazione verso alcune scelte della giunta in carica, comprese quelle sulle restrizioni anticovid. De Luca ha più volte detto di volere correre alla poltrona di presidente. La ricandidatura di Musumeci, a sentire il sindaco, non è altro che una motivazione per andare fino in fondo. Adesso, dalla sua pagina Facebook, lancia un sondaggio. «Vorrei fosse fatto un sondaggio di gradimento da parte di una testata regionale on-line per testare l’umore dei siciliani – scrive De Luca – Se si scoprirà che Musumeci è gradito ai siciliani, ritirerò la candidatura a presidente della Regione e continuerò a occuparmi della mia città. Sperò dirà cosa farà qualora dovesse perdere il sondaggio».
Mentre lo scenario all’interno del centrodestra sembra essere abbastanza vivace, nel centrosinistra Claudio Fava ha mostrato la volontà di spendersi per una sua candidatura, richiamando a sé varie anime della sinistra e lasciando una porta aperta anche ai cinquestelle. A un anno dalle elezioni, cominciano a configurarsi i primi schemi, sebbene le incognite rimangono tante. Intanto è di pochi giorni fa l’ufficializzazione del Grande Centro, un contenitore con con cui alcuni deputati hanno cercato di catalizzare le anime centriste: da Italia Viva all’Udc. Quelli che saranno gli schieramenti della corsa per Palazzo d’Orleans non sono del tutto chiari. Ma in questo quadro i centristi si propongono come vero e proprio ago della bilancia.