L'assessore Roberto Bonaccorsi interviene nel dibattito politico sul bilancio consuntivo 2011, che ha ricevuto il parere negativo dei revisori contabili del Comune. E, nel frattempo, il Consiglio comunale ha approvato le aliquote Imu ai massimi di legge. Protestano le opposizioni, che da mesi ripetono «Si taglino gli sprechi e si recuperi l'evasione invece di aumentare le imposte»
Bilancio comunale 2011, parla l’assessore «Nessun buco, solo propaganda»
«Il buco di bilancio è pura propaganda», dichiara l’assessore al bilancio del Comune di Catania Roberto Bonaccorsi. Risponde alle polemiche dei giorni passati sullo stato delle finanze comunali, nate a causa del parere negativo dei revisori dei conti sul bilancio consuntivo 2011. Che, se non in regola, potrebbe portare alla mancata approvazione del bilancio di previsione 2012, prevista per il 31 ottobre. Una settimana infuocata, partita in Consiglio comunale con l’approvazione delle nuove aliquote Imu sulla prima casa, molto vicine ai massini consentiti dalla legge: 5,5 per mille per la maggioranza delle abitazioni catanesi, sei per le abitazioni di lusso, quattro per mille per gli alloggi popolari. «Gli aumenti servono per il pareggio di bilancio», dice Bonaccorsi e le opposizioni, che da mesi contestano questo e gli altri aumenti di tasse comunali come addizionale Irpef e Tarsu, approfittano della situazione per protestare. «Più tagli agli sprechi e meno tasse» dice il Pd catanese, ma da anni l’amministrazione è accusata di tenere un regime di austerità talmente rispettosa dei patti di stabilità da sembrare quasi immobilismo politico.
Scrivono i revisori dei conti Natale Strano Calogero Cittadino e Massimiliano Lo Certo nel proprio parere sul bilancio consuntivo 2011 che «non può essere attestata la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e, pertanto, non si esprime parere favorevole per lapprovazione». Subito l’amministrazione difende il proprio operato: prima con una risposta tecnica del ragioniere generale Giorgio Santonocito, che contesta una «metodologia errata, bisogna avere un quadro centralizzato» nelle verifiche effettuate «a campione» dai revisori, e poi con una dichiarazione dell’assessore competente. «Il bilancio non solo non lascerà buchi ma neanche nuovi mutui. E senza lonere del pagamento dei mutui contratti negli anni passati ci sarebbe stato spazio per contenere significativamente le aliquote Imu» scrive Bonaccorsi. Una risposta che per Pd, La Destra e Intesa per Catania, le opposizioni che hanno protestato in Consiglio comunale contro gli aumenti, non basta: «Bisogna tagliare gli sprechi e perseguire gli evasori», dicono i tre gruppi consiliari. E proprio i revisori nella loro lunga relazione invitano a una politica di lotta all’evasione più incisiva. Anche perché, scorrendo il luogo elenco di numeri e tabelle presenti nella nota, si scopre che i residui per recupero evasione erano ancora di 110 milioni di euro nel bilancio 2011.
Ma anche su questo punto l’assessore Bonaccorsi si difende: «Come sanno i consiglieri del PD, e se non lo sanno è ancora più grave, gli accertamenti vengono notificati ai contribuenti entro il 31 dicembre pena la decadenza dellazione accertatrice, mentre la riscossione avviene nei 60 giorni successivi». Ovvero, sul bilancio ci sono solo gli accertamenti inviati e ancora da riscuotere, e non ci sono margini per diminuire le imposte. E, mentre in consiglio Pd, La Destra e Intesa per Catania sono in una ormai nemmeno così insolita comunione di intenti nel chiedere maggior rigore, nella polemica sul bilancio si inserisce anche Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani. «Sim salabim! Il mago Silvan Stancanelli, che da anni racconta ai catanesi il gioco di prestigio del risanamento e dei conti in ordine, lo spieghi al suo collegio dei revisori», scrive Licandro. Magia o austerità, dei buchi del Comune si saprà tra non molto, entro il 31 ottobre.
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