Potrebbe insediarsi a tutti gli effetti oggi su quella che è in assoluto la più rovente tra le poltrone dei centri di comando cittadini, ma lui, esperto formato da oltre un decennio di esperienza tra Ato e società di gestione dei rifiuti non teme la sfida: «Cercherò di trasferire all'azienda un po' del mio carattere, chiedo solo di essere messo nelle condizioni di lavorare»
Emergenza rifiuti, parla il nuovo presidente Rap Norata «Il centro come le periferie: c’è una città da bonificare»
«C’è una città da bonificare completamente. Ormai non c’è più differenza tra centro e periferia, Palermo è tutta una discarica a cielo aperto». Parole ancora più pesanti se arrivano dall’ormai nuovo presidente della Rap, l’azienda che in città si occupa della gestione dei rifiuti. Giuseppe Norata potrebbe insediarsi in queste ore, è in attesa solo della conferma da parte dell’azienda, ma è già pronto a partire. «Ho avuto modo di farmi un’idea della situazione in questi giorni – racconta a MeridioNews – Abbiamo visto questo fenomeno dell’abbandono degli ingombranti che è eccessivo in questo periodo e tutta la faccenda va sistemata il prima possibile». Dodici anni all’Ato Palermo 5 di Termini Imerese, esperienze anche in altre aziende che si sono occupate di rifiuti e l’abitudine a trattare con società dai conti non proprio floridi, quello di Norata sembra essere un profilo tagliato apposta per quella che è ormai diventata la poltrona più calda tra quelle dei centri di comando cittadini.
Un ruolo da cui molti si sono tenuti volontariamente alla larga, ma che pare non spaventare il neo presidente, che dice di avere già una ricetta per la Rap. «Per mio carattere sono un guerriero – prosegue – il fatto che la poltrona sia scomoda non mi preoccupa, voglio soltanto essere messo nelle condizioni di lavorare e spero di potere adottare degli strumenti che ridiano entusiasmo a una società che in passato è stata anche vivace, attiva, con la schiena dritta e che oggi è messa un po’ maluccio. Non ho la bacchetta magica, però lo spirito è dare a questa società un carattere che sia quanto più simile possibile al mio. Troveremo degli strumenti anche eccezionali di cui ci sarà bisogno. Ho già un mio pensiero, una mia idea in merito, ma per ora la tengo per me. Al momento non sarei neanche titolato a farlo, peraltro».
«Va bonificata la città, dicevo, prima di ogni cosa – dice ancora Norata – Dopodiché vanno messi a punto i sistemi che possono coadiuvare la messa a regime della raccolta differenziata: un mio pallino sono le isole ecologiche, che nasceranno e saranno d’ausilio al servizio e al cittadino che non vuole tenere a casa i propri rifiuti. Questo è anche un piccolo dramma tutto nostro: quando decidiamo di liberarci di qualcosa dobbiamo assolutamente buttarlo via subito. Con uno strumento in più che consente di gettare i rifiuti in qualsiasi momento in un sito, presidiato, ma di libero accesso, non ci saranno più alibi per chi butta la spazzatura agli angoli delle vie. E a quel punto i comportamenti delittuosi sarebbero a maggior ragione perseguiti».
E poi c’è la questione più spinosa: la discarica. «Bisogna mettere mano a Bellolampo, che deve essere un sito produttivo, non un sito in affanno. Però per farlo bisogna coinvolgere tutti gli attori, a cominciare dalla Regione, i conferitori, la Rap stessa, perché ognuno si attenga a quelle che sono le regole di un sito produttivo. E anche lì abbiamo delle idee per apportare dei correttivi al sistema di trattamento meccanico biologico, che attualmente a mio avviso lavora, ma lo fa in affanno, lavora parzialmente e male. Dopodiché – conclude Norata – la prima cosa in assoluto da fare è appropriarsi degli spazi dell’impianto che sono destinati al compostaggio».