La Scuola Superiore di Catania (SSC) nasce in via sperimentale nel 1998 (Accordo di programma stipulato tra il MURST e l’Università degli studi di Catania) con l’obiettivo di promuovere, organizzare e gestire percorsi di apprendimento residenziali di alta formazione pre-laurea e post-laurea tra loro integrati, su base anche interdisciplinare e con caratteri di internazionalità, nonché […]
Un momento in cui la disparità di reddito, tra soggetti appartenenti a diversi livelli sociali, può essere riequilibrata
La Scuola Superiore di Catania (SSC) nasce in via sperimentale nel 1998 (Accordo di programma stipulato tra il MURST e l’Università degli studi di Catania) con l’obiettivo di promuovere, organizzare e gestire percorsi di apprendimento residenziali di alta formazione pre-laurea e post-laurea tra loro integrati, su base anche interdisciplinare e con caratteri di internazionalità, nonché attività di ricerca collegata a quella di formazione. Per garantire autonomia didattica, scientifica, organizzativa e flessibilità gestionale alla SSC, in data 20 marzo 1999, è stato costituito il Consorzio denominato “Istituto Superiore di Catania per la Formazione di Eccellenza”, con scadenza il 31.12.2008; a conclusione del percorso di sperimentazione quinquennale, secondo quanto contenuto nell’art. 22 del Decreto 262/04 – “Piano Triennale 2004/2006 di sviluppo del Sistema Universitario”- il Senato Accademico dell’Università di Catania, in attesa dell’emanazione dei decreti del Ministro con i quali dovevano essere fissati i criteri di accreditamento, nell’adunanza del 27/06/2005 ha deliberato l’istituzione della Scuola Superiore di Catania quale struttura didattica speciale dell’Università, ai sensi dell’art. 28 dello statuto. Nel 2008, in attesa dell’emanazione del decreto di trasformazione della Scuola da struttura didattica speciale a soggetto di diritto dotato di autonomia, l’Assemblea straordinaria dei soci del predetto Consorzio aveva prorogato la durata dello stesso dal 31.12.2008 al 31.12.2010. Successivamente, il Ministro, con nota del 25 gennaio 2010 prot. n. 101, ha sottolineato l’impossibilità di procedere alla trasformazione da Scuola Superiore “interna” all’Ateneo in Istituzione universitaria autonoma; in particolare, il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario ha osservato che “…le attività della Scuola possano e debbano essere svolte con il presente assetto istituzionale e che si debba privilegiare il riconoscimento di percorsi di eccellenza dentro gli Atenei già costituiti, piuttosto che dare vita a nuovi Atenei”.
Dal 1 gennaio 2011, la SSC e’ una struttura didattica di Ateneo e come tale deve sottostare a delle regole che sicuramente sono diverse da quelle emanate da un consorzio alla cui costituzione partecipavano diverse istituzioni (Provincia, Comune, Regione, Istituti di credito). Il consorzio riservava alla Scuola Superiore un budget di 2 milioni di euro quando questa era locata presso la residenza di S. Nullo, struttura che richiedeva, per la sua manutenzione ordinaria, risorse finanziare inferiori a villa S. Saverio, attuale residenza della Scuola. Oggi la SSC può contare, per la durata di quattro anni, su un budget di un milione e trecentomila euro/anno (800 mila euro derivanti dal MIUR e 500 mila euro dall’Ateneo); una riduzione di tali risorse sicuramente deve comportare la rinuncia ad alcuni privilegi che non possono collidere con il diritto allo studio, cioè la Scuola Superiore, essendo una struttura didattica di Ateneo, deve erogare servizi che agevolano il diritto allo studio in funzione del reddito familiare.
Il consiglio di amministrazione della SSC ha ritenuto opportuno proporre agli organi collegiali dell’Ateneo alcuni tagli; oggi, tutti i componenti del comitato scientifico non percepiscono nessun compenso; la Scuola finanzierà, con un contributo da definire, i primi tre dottorati che si trovano ai primi posti nella valutazione dei dottorati di Ateneo.
Il consorzio riservava delle risorse per la mobilità degli studenti; oggi gli studenti possono sempre usufruire di risorse per stage partecipando, insieme a tutti gli altri, a dei bandi emanati dall’Ateneo; tuttavia, per evitare eccessive penalizzazioni, mi sto adoperando per ripristinare, nel bilancio della SSC, un capitolo riservato alla mobilità degli studenti meno abbienti.
In passato i corsi integrati proposti dai tutors, sentiti gli studenti, venivano tenuti da docenti interni o esterni all’Ateneo; i docenti, proposti dai tutors, venivano valutati da un comitato scientifico in base al proprio curriculum; cioè la scelta veniva fatta per cooptazione. Poiché la Scuola Superiore di Catania è diventata una struttura didattica di Ateneo, le nuove normative riguardanti l’attribuzione degli incarichi di docenza prevedono, attraverso una valutazione comparativa, la chiamata diretta, per chiara fama, di docenti esterni (in odor di Nobel) o bandi ai quali in prima istanza possono partecipare i docenti dell’Ateneo e in subordine docenti non strutturati. Il comitato scientifico ha deliberato che era possibile raggiungere lo stesso obiettivo dividendo i corsi integrativi in moduli facenti parte di una tematica; il corso in moduli, contrariamente a quanto è stato scritto dagli ex alunni della SSC, alza il livello del corso in quanto tenuto da esperti; inoltre alcuni di questi corsi dall’anno accademico 2011-2012 saranno tenuti in lingua inglese.
Nell’ambito dell’accordo di programma MIUR – Università di Catania e SSC e’ stato attivato, per l’anno accademico 2010/2011, il Corso post-laurea professionalizzante per la formazione di figure professionali ad alta qualificazione in materia di Chirurgia Mininvasiva e Nuove Tecnologie. L’attività è rivolta a giovani laureati extracomunitari a cui sono state attribuite borse di studio per il loro mantenimento in Italia durante la frequenza del Master, per una durata di 1850 ore. La sede dell’attività è l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro ed il Responsabile scientifico del progetto il Prof. Domenico Russello. E’ in atto un master Universitario di II livello in Economia e Gestione del Settore Culturale. Obiettivo del Master è formare esperti nella valorizzazione e gestione del settore culturale, in ambito pubblico e privato; responsabile di progetto Prof.ssa Romilda Rizzo; il bando per la selezione degli studenti è già in fase di pubblicazione. Era in progettazione un Master Universitario internazionale di II livello in Diagnostic Imaging: questo riguardava un progetto costruito “on demand”, per la formazione di giovani medici libici, da svolgersi presso l’ospedale di Misurata (Libia) e totalmente finanziato dall’Associazione Euro-mediterranea. Il percorso formativo è stato costruito, sulla base delle richieste pervenute dall’Associazione Euro-mediterranea rappresentata dalla dott.ssa Benzarti e dal dottore El Fortia, dalla Scuola Superiore e dal prof. Giovanni Carlo Ettorre, che avrebbe dovuto avere il ruolo di coordinatore del Master. Obiettivo del Master era quello di fornire le nozioni di base sulle moderne tecniche di formazione delle immagini in Radiologia e sulle diverse metodiche di studio dei vari organi ed apparati del corpo umano; purtroppo, a causa della guerra in Libia, tale progetto è venuto meno.
Dopo avere dato alcuni chiarimenti desidero concludere affermando che nessun privilegio, oggi, può essere erogato senza un redditometro come indicatore: nessuno vuole disconoscere la specificità della SSC, il suo porsi ad un livello superiore rispetto ad altre istituzioni, per i requisiti che gli allievi devono possedere e per la rigida selezione che devono affrontare; certamente il merito è il tratto distintivo che caratterizza l’allievo che, ammesso a frequentarla, deve dare prova, esame per esame, della qualità della sua formazione in progress; tuttavia al merito non può essere collegata automaticamente la gratuità della frequenza e della residenzialità. Tra gli allievi vi è un elemento differenziatore che si colloca all’origine e che riguarda la fascia di reddito a cui essi appartengono; questo elemento di disuguaglianza, pur riconoscendo il merito degli allievi, va riequilibrato sotto il profilo della giustizia sostanziale attraverso un meccanismo di contribuzione simbolica. Quanto alla residenzialità, questa si configura come un diritto/dovere che ogni allievo deve esercitare concretamente senza eccezioni per i residenti a Catania rispetto agli allievi che provengono da fuori, in quanto chi gode di tale privilegio e non lo esercita sottrae ad un altro potenziale studente dell’Ateneo (dottorando) la possibilità di goderne. Nessun Paese al mondo è in condizione, dopo avere riazzerato il tutto, di ridistribuire la ricchezza in modo equo, ma esiste, nella vita, un momento in cui la disparità di reddito, tra soggetti appartenenti a diversi livelli sociali, può essere riequilibrata.
Il Presidente della SSC
Prof. Angelo Vanella