Hanno fermato le macchine, regalato fiori agli automobilisti e attraversato il centro storico di Catania, con vestiti coloratissimi, per denunciare il traffico e l'inquinamento. È successo la mattina del 30 dicembre
Fiori nel traffico contro lo smog
Ballare in mezzo alla strada, con vestiti colorati, fiori appassiti in mano, e mascherine bianche anti-smog in viso. L’hanno fatto Stefania, Paola, Elena, Dara, Sharani, Fulvio e Dario, sette di giovani catanesi, la mattina del 30 dicembre, da piazza Duomo a piazza Stericoro, durante “Dance Attack”, una sorta di flash mob a sfondo ambientale.
«L’abbiamo fatto per divertirci, per riappropriarci degli spazi che ci appartengono», dice Elena Rosa, una delle organizzatrici. Ma è anche una performance di teatro-danza a scopo sociale: «La città è nostra, e noi lo dimostriamo con l’arte. I fiori nel traffico, il nostro corpo, la danza… Va tutto di pari passo», continua. E conclude aggiungendo che «riconquistare Catania è possibile, noi ci crediamo, e lo facciamo a modo nostro, sperando che la gente ci segua. Questo posto è diventato invivibile: se devo spostarmi e voglio usare la macchina rimango imbottigliata per ore, e se voglio farlo a piedi mi rendo conto di quanto l’aria sia irrespirabile».
E le sue affermazioni sono suffragate dai dati, dal momento che da una recente indagine sulla mobilità sostenibile in cinquanta città italiane è venuto fuori che a Catania ci sono più di settanta automobili ogni cento abitanti, e la ricerca dimostra che il trend è in aumento, mentre diminuisce, contestualmente, la popolazione.
Il capoluogo etneo viaggia sempre nella parte meno meritevole delle graduatorie: trentesima per numero di cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico, quarantaseiesima per quantità di zone a traffico limitato, quarantaduesima per aree pedonali urbane, e quarantacinquesima nella classifica generale.