Il deputato Udc è arrivato a Palazzo dei Normanni per registrarsi e partecipare alle procedure di accoglienza. L'occasione è servita per difendersi ancora una volta dal presunto accanimento che gli organi inquirenti gli starebbero riservando da tempo. Il politico al momento è indagato per la presunta evasione di Fenapi
Ars, De Luca debutta attaccando i magistrati «Martedì farò i nomi della lupara giudiziaria»
«Giorno 12 depositerò l’esposto per il mio arresto ingiusto e già annullato dal Riesame. Appena sarà depositato presenterò alla stampa il fascicolo con nomi e cognomi di una decina di inquirenti, tra i quali, primo della lista, il procuratore generale della Repubblica di Messina Vincenzo Barbaro». Cateno De Luca, parlamentare regionale dell’Udc e leader del Movimento Sicilia Vera, sembra non voler demordere dal portare avanti la sua battaglia contro la magistratura. Come annunciato nei giorni scorsi dai suoi legali, Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, si concretizza l’esposto contro i magistrati che hanno coordinato l’indagine e disposto il suo arresto con l’accusa di essere promotore di un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Con De Luca era finito agli arresti anche l’ex presidente della Fenapi Carmelo Satta.
All’Ars, dove torna dopo cinque anni, De Luca è arrivato stamattina per registrarsi e partecipare alle rituali procedure di accoglienza. Giacca blu e cravatta rossa, con il simbolo di Sicilia Vera. «Chiederò come prima cosa che all’Ars il gruppo Udc conservi la denominazione della lista Udc-Sicilia Vera», dice ai giornalisti prima di annunciare una conferenza stampa che si terrà nella chiesa di santa Maria Alemanna a Messina, giorno 12 dicembre alle 9,30. Sarà lì che verrà presentato l’esposto. «Ho denunciato una decina di inquirenti che hanno preso parte a questa operazione di lupara giudiziaria – attacca -. Tra un arresto e l’altro ho trovato il tempo di scrivere anche un libro che parla proprio del fenomeno».