Il governatore ha presentato il 48esimo esponente della sua giunta, che sostituirà il dimissionario Carlo Vermiglio. «Ho nominato una cittadina che a Messina ha vissuto bene, per la difesa dell'ambiente e dei beni culturali. Una invisa ai potentati come lo sono io»
La neo-assessora Notarianni candidata alle Regionali Crocetta: «Tenere deleghe? Ho voluto dare segnale»
Non sarà solo l’ultimo assessore del governo di Rosario Corcetta. La neo nominata ai Beni culturali Aurora Notarianni si candida nella lista del Megafono per le prossime regionali del 5 novembre. Ad annunciarlo oggi al museo di Messina è stato proprio il governatore che non si è sottratto alle domande dei giornalisti. Prima tra tutte quella del perché non abbia preferito tenere le deleghe, anziché nominare il 48esimo assessore della sua legislatura.
«Ho voluto dare una segnale alla Sicilia e anche a Messina nominando una cittadina che a Messina ha vissuto bene. Per la difesa dell’ambiente e dei beni culturali. Ha lottato tanto da essere invisa ai potentati, così come lo sono io. Ho scelto la persona giusta al posto giusto. Si poteva fare prima, ma la storia politica non finisce adesso». Ha quindi spiegato che con Aura (come viene chiamata dagli amici, ndr) «iniziamo un percorso che non è destinato a fermarsi il 5 di novembre, ma continuerà. Saremo insieme candidati a Messina nella lista del Megafono e io sarò candidato anche a Catania e Palermo. Faremo un battaglia per un rinnovamento della politica e di fare politica. A Messina si trascinano problemi di anni passati e la città ha bisogno di atti d’amore».
La neo assessora ha confermato di volere seguire il percorso intrapreso dal predecessore Carlo Vermiglio (che si è dimesso rifiutando l’impegno politico per le Regionali proprostogli da Crocetta), «perché è facile immaginare che in così poco tempo le mie idee non possono raggiungere nessun risultato – ha detto -. La vocazione della Sicilia è una vocazione all’accoglienza e l’assessorato ai Beni culturali per quel pochissimo che ho visto è il cuore pulsante di questa vocazione. Quest’isola può diventare non solo un luogo di accoglienza ma anche di ricchezza, e l’accoglienza e la ricchezza sono lavoro».