Il governatore spiega di aver presentato in commissione Sanità delle novità: 36 milioni in bilancio e il coinvolgimento di «precari e soggetti che ricevono contributi o un assegno di sostegno al reddito» nel sostegno. «Si farà un contratto con tre mesi di prova, se il candidato non si rivela idoneo perde il posto», promette
Disabili, Crocetta annuncia un pacchetto di norme Più fondi e nuovi soggetti impegnati in assistenza
Dopo aver sollevato il caso degli aumenti dei disabili gravissimi negli ultimi tre anni, il governo regionale prova a cambiare le regole del settore. Il presidente Rosario Crocetta annuncia di aver presentato in commissione Sanità all’Ars un pacchetto di norme che da un lato aumenta fino a 36 milioni di euro la dotazione in bilancio per questi casi limite, e dall’altro amplia la platea di chi dovrebbe dare sostegno ai disabili.
«Saranno i precari e i soggetti che ricevono contributi o un assegno di sostegno al reddito, a occuparsi dell’assistenza ai disabili gravissimi», dice il governatore. Alcuni giorni fa Crocetta – pressato dalla protesta degli stessi disabili guidati da Pif e in difficoltà dopo le dimissioni dell’assessore Gianluca Miccichè – ha reso noti i dati che, non senza difficoltà, sono emersi dagli uffici. E che registrano un aumento dei disabili gravi e gravissimi del 130 per cento tra il 2013 e il 2016. Una crescita, ribattono i Comuni, che si spiegherebbe con il cambiamento nelle linee guida che la stessa Regione ha disposto, allargando le maglie di chi ha diritto al beneficio.
Crocetta aveva puntato li dito contro le cooperative convenzionate che ricevono il beneficio in cambio degli operatori che devono fornire assistenza ai disabili. Per rompere questo sistema adesso il presidente pensa di coinvolgere in questi servizi figure come gli Asu, gli Lsu e i Pip. «Non ci dobbiamo inventare i lavori socialmente utili – sottolinea – facendo finta che lo siano lavori improduttivi e socialmente inutili, dobbiamo creare lavoro che sia davvero socialmente utile. Questi precari verranno pagati di più, ma dovranno andare a lavorare. All’inizio si farà un contratto con tre mesi di prova, se il candidato non si rivela idoneo perde il posto e si applicano le regole del mercato del lavoro. Oggi abbiamo un problema con l’insufficienza della disabilità, occorre fronteggiarlo e ridare dignità a chi ha necessità di assistenza per sopravvivere».
Una parte del fondo degli enti locali, inoltre, stando agli annunci del governatore, «dovrà avere come destinazione specifica il trattamento della disabilità. Il fondo unico degli enti locali dovrà avere come priorità l’assistenza ai disabili, non possono venire prima i consulenti, gli spettacoli di piazza e per ultimo loro. Va invertito l’ordine».