Referendum, alle 19 vota 45 per cento siciliani Affluenza più bassa rispetto a media nazionale

Arriva il secondo dato sull’affluenza alle urne per il referendum sulla riforma costituzionale. Ad andare a votare alle 19 è stato il 45,06 per cento degli elettori siciliani. Affluenza maggiore a Ragusa con il 48,24 per cento, seguita da Messina (47,50), Catania (46,17) e Siracusa (46,46). La provincia con il dato più basso – in tutta Italia – è quella di Agrigento, con il 40,22 per cento. Di seguito le percentuali provenienti dalle altre province: Caltanissetta (40,57), Enna (41,62), Trapani (44,67), Palermo (44,89). 

Per adesso, la partecipazione al voto dei siciliani risulta decisamente più bassa rispetto alla media nazionale. Nell’intero Paese, infatti, alle 19 ha votato oltre il 57,24 per cento degli aventi diritto.

Gli elettori dovranno esprimersi sul seguente quesito: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della costituzione?». Con il sì, si approverà la riforma, mentre con il no, la Costituzione rimarrà immutata.

Tanti i cambiamenti proposti ai cittadini. A partire dalla fine del bicameralismo perfetto, con il senato che vedrà una riduzione del numero di componenti e un restringimento delle funzioni. La riforma prevede poi il cambiamento dei rapporti tra Stato e Regioni, cancellando di fatto le novità introdotte con la riforma del 2001, l’abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e modifiche in merito alle modalità di svolgimento e indizione dei referendum e delle leggi di iniziativa popolare.


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