L'imprenditrice nel settore agro-alimentare si pone in continuità con l'amministrazione uscente. Le sue idee su economia, Prg, integrazione dei migranti. Sul suo potenziale conflitto d'interessi dice: «Ci interessa un governo delle competenze? Non c’è maniera di acquisire competenza se non da specialisti»
Elezioni a Vittoria, Lisa Pisani la candidata del Pd «Chiudere il mercato nei casi di eccesso di ribasso»
Lisa Pisani è stata nominata, nel gennaio 2015, assessore nella giunta uscente a Vittoria. Adesso invece è candidata a ricoprire l’incarico di primo cittadino. L’uscente Nicosia, il Partito Democratico e due liste civiche, la sostengono in questa competizione elettorale. Imprenditrice nel settore del packaging agro-alimentare, potrebbe essere la prima donna eletta sindaca.
L’agricoltura versa in una condizione di grave crisi, il ceto produttivo è quello che soffre di più. Quali sono gli interventi da fare?
«Seguire tre direttrici: ordine, valorizzazione e promozione. Intanto, una produzione programmata con la mappatura delle culture; quindi la creazione di un laboratorio di analisi e di un istituto di tecnologie avanzate. Ancora, sì al marchio Igp e a una rappresentanza attiva, con un direttore di un ufficio commerciale unico presso il mercato, dedito ogni giorno alla promozione verso la grande distribuzione. Poi, un polo fieristico campionario dedicato alle colture del territorio».
Quale condizionamento esercita l’infiltrazione della criminalità organizzata nel mercato?
«Si tende a rappresentare il mercato ortofrutticolo nel binomio mafia-mercato, ma non è così. Il sindaco dovrà impegnarsi con tutte le forze per proporre emendamenti di regolamenti che asseverino il controllo. Il nostro mercato però è l’unico già dotato di controllo effettivo. Certe individuazioni delle autorità non possono oscurare il risultato eccellente dei molti di più che operano in maniera legale e controllata».
Intende emendamenti al nuovo regolamento? Quando verrà varato?
«È già stato sottoposto al consiglio, si partirà da quello. Proporrò degli emendamenti importanti. Uno per tutti, concertato con le direzioni dei mercati all’origine siciliani: adottare una regola salva-speculazione, con la chiusura del mercato nel momento di eccesso di ribasso. Sarà possibile tra circa due anni, appena il mercato si sarà dotato di un impianto di biomassa, per i rifiuti organici ma anche per l’esubero di prodotto».
A Vittoria tutti sono contro i trattati che prevedono l’ingresso di merce straniera. Una scelta del governo, e lei fa parte di una amministrazione Pd. Qual è la sua posizione su quegli accordi?
«Non li accetto. Una rappresentanza dei deputati ha operato (nel periodo 1995-2005) in maniera incosciente, non razionale. Vorrei riconosciuto però il movimento che ci ha portati, come comune capofila di 600 in Italia, a ottenere dichiarato lo stato di crisi e l’azione delle clausole di salvaguardia. Servirà solo ad avere un anno di respiro: se in quest’anno i vittoriesi saranno in grado di organizzarsi facendo finta che la politica non esiste, ma riconoscendo un caposquadra – io mi candido a questo – ce la possiamo fare».
Qual è il giudizio sulla sua esperienza da assessore?
«Recrimino sul tempo e sulla burocrazia, da combattere. Sono orgogliosa del lavoro svolto, di promozione turistica, agricola e commerciale. Ho una lista: la produzione di una pubblicità Rai, che ha portato a 24 milioni di visualizzazioni; una trasmissione (Geo&Geo), sulle strade del vino; l’istituzione dell’ufficio turistico che non c’era; il bando di gara per l’acquisto di due autobus, uno coperto e uno scoperto per le piste turistiche; ho organizzato Expo 2015 ; ho chiesto al Libero Consorzio dei Comuni di approvare un microcredito (liquidità nuova per il comparto agricolo) di 15 milioni di euro, con l’accantonamento di fondi ex-Insicem di 300mila euro; ho iniziato l’iter Igp per il pomodoro, la melanzana e l’uva; ho istituito il piccolo centro urbano cittadino, in via sperimentale, per fornire servizi al pari di un centro commerciale».
È stato posto il dubbio se la sua nomina ad assessore all’agricoltura sia stata in conflitto d’interesse con la sua attività economica.
«Dobbiamo decidere se ci interessa un governo delle competenze; non c’è maniera di acquisire competenza se non da specialisti, studiando e lavorando».
Nei mesi passati l’hanno accusata anche di aver tentato di promuovere la commercializzazione, attraverso il nuovo marchio della Vittoria mercati, di imballaggi brevettati, prodotti da un’azienda lombarda e rivenduti in via esclusiva dalla sua ditta.
«Su questa vicenda, falsa, ho fornito ogni eventuale chiarimento: ho preferito intervenisse l’azione attenta della Cna e della commissione di trasparenza che ha valutato l’accaduto. Il verbale riporta di “sospetto infondato perché non esisteva un disciplinare di uniformità – forse una carenza – verso un modello o un brevetto”. Io sono estranea in quanto non produco imballaggi e non ne ho venduto al consorzio».
Il servizio rifiuti e la raccolta differenziata. Il bando della precedente azienda scade in prossimità delle elezioni. Cosa succederà?
«Spero che Tekra voglia partecipare, con tutte le altre aziende, al nuovo bando con scadenza temporanea che l’amministrazione ha già redatto. Le soluzioni sono due: qualora si arrivi come vecchia amministrazione alla pubblicazione del bando, eserciterò il controllo; altrimenti tenterò la proroga temporanea, al fine di proporre un bando adeguato alla mia nuova visione: divisione del territorio in sei quadranti, con un bando unico per sei ditte, di durata pluriennale, per avviare una politica effettiva di raccolta differenziata».
A Pozzo Bollente si trovano la discarica, che secondo la relazione Arpa è sito inquinato e pericoloso, e il centro di compostaggio, inattivo. Quali saranno gli interventi?
«Noi abbiamo proposto un’interrogazione parlamentare per intervenire e per rientrare in uno dei 155 progetti previsti dalla legge di stabilità. Si interverrà anche sul centro di compostaggio, per risolvere i grossi problemi ambientali del sito».
Il Prg è stato al centro di una vicenda giudiziaria. Cosa prevede il suo piano di sviluppo della città?
«Il prg è stato approvato dal Tar. È un piano nel rispetto di una vocazione di sviluppo di zone industriali, artigianali e turistico-alberghiere. Non prevede zone di cementificazione nuove rispetto all’esistente, ma crea un’estensione del concetto di città. E non farà a meno di opere infrastrutturali, come piazze, parchi, innesti di verde, servizi e parcheggi. Strutture appaltate al privato e da loro gestite».
I migranti che vivono nel territorio cittadino sono una percentuale rilevante della popolazione. Quali le pratiche di inclusione nel tessuto sociale cittadino?
«Sono sensibile a un tema del genere: i problemi stanno nelle abitudini e nelle condizioni, dalla lingua alle norme igieniche».
Come si può contrastare il fenomeno di sfruttamento lavorativo a cui sono spesso soggetti?
«Con la repressione, il controllo e l’abitudine alla denuncia. Da imprenditrice sono nella posizione ideale per combattere il fenomeno dall’interno. Oggi l’abuso del lavoro è anche effetto di una disinformazione territoriale delle contrattualistiche esistenti».
La sua campagna elettorale: quanto è costata e chi la sta supportando?
«Ho ottemperato alle norme di trasparenza previste. C’è ancora una richiesta di contribuzione allargata e la campagna è ancora in corso. Non abbiamo comunque speso cifre importanti».
A lungo è stata visibile, oggi non più: sul sito del Comune era stata pubblicata la sua dichiarazione dei redditi: nel 2013 era di 1.731 euro.
«Non è possibile, ci sarà stato un errore. Posso produrre la mia dichiarazione che è di circa 44mila euro. Non l’ho mai vista questa cosa».
[Aggiornamento del 1/06/2016] Riceviamo e pubblichiamo una precisazione della candidata Lisa Pisani:
«Nessuna chiusura del mercato ortofrutticolo di Vittoria. La misura antispeculativa prevista consiste, piuttosto, nella sospensione della negoziazione dei prodotti ortofrutticoli che dovessero subire un eccesso di ribasso. In quel caso, attraverso un accordo, con tutti i mercati all’origine siciliani sarebbe prevista un’interruzione delle negoziazioni esclusivamente del prodotto oggetto del deprezzamento speculativo. E si consentirebbe al produttore di conferire l’eccesso di prodotto presso un impianto di biomassa, dove lo stesso produttore recupererebbe un minimo prezzo. Il beneficio consisterebbe nel non alimentare situazioni di caduta speculativa e favorire il rialzo dei prezzi per effetto della distruzione retribuita del prodotto altrimenti svenduto nei luoghi mercatali».