Almaviva, all’alba accordo raggiunto al Mise Stop a licenziamenti, via agli ammortizzatori

Stop ai licenziamenti ad Almaviva. È stato raggiunto all’alba, dopo una notte di trattative tra azienda, sindacati e istituzioni, l’accordo sull’azienda di customer care che ha in appalto commesse per i call center da alcune delle più grandi aziende italiane. Il documento è stato firmato al Ministero per lo Sviluppo economico e prevede, oltre al ritiro dei quasi 3.000 licenziamenti, l’utilizzo di diciotto mesi di ammortizzatori sociali, con sei mesi di contratti di solidarietà e poi Cig straordinaria per un anno. Inoltre, l’azienda si è impegnata a non disdire la seconda sede di via Marcellini a Palermo. Per il Comune era presente l’assessora alle Attività produttive Giovanna Marano.

L’accordo firmato al Mise prevede un monitoraggio di Mise e Ministero del Lavoro e delle parti «per verificare la tenuta e l’utilizzo» delle sue parti. Inoltre, lo stesso accordo prevede anche che il perimetro degli esuberi passi dai circa tremila iniziali a 2.400, cioè quello dell’accordo di aprile. E ancora, le quote di utilizzo di ammortizzatori sociali andranno a decrescere, dal 45 per cento di Palermo e Roma e dal 35 per cento di Napoli fino all’utilizzo del 20 per cento.

«Grande apprezzamento per il risultato raggiunto nella notte su Almaviva» è stato espresso dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando e dall’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano, che, come detto, era a Roma per presenziare alla trattativa tra azienda e sindacati. «Il Comune di Palermo e la Regione Lazio – dicono Orlando e Marano – hanno seguito fin dall’inizio tutta la vertenza, partecipando a tutti i tavoli». Il sindaco e l’assessore parlano, quindi, della «conferma dell’impegno dell’amministrazione comunale. Si sono raggiunti significativi miglioramenti – concludono – rispetto alle ipotesi di accordo bocciato dal referendum».

Soddisfazione espressa per l’accordo raggiunto anhe dall’azienda, Almaviva Contact, dopo la sigla dell’accordo al Mise: «Una sfida condivisa con governo e sindacati per riportare lavoro e produttività nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo. Stop ai licenziamenti, ammortizzatori sociali per 18 mesi con riduzione progressiva della solidarietà. Verifica mensile della situazione produttiva ed occupazionale dell’azienda in sede istituzionale. Decisivo – conclude la nota – l’impegno del Governo per l’intesa».

Moderata soddisfazione dai sindacati. Per la Uil: «L’accordo su Almaviva è il migliore possibile, in questo contesto complicato che mette in salvo 2.988 lavoratori almeno per 18 mesi», scrivono nel comunicato Claudio Barone, segretario generale del sindacato in Sicilia, e Giuseppe Tumminia, segretario regionale della Uilcom, che aggiungono: «Adesso è importante capire gli effetti delle nuove regole suoi volumi di lavoro che resteranno in Italia e come si possa razionalizzare e migliorare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Ma il dato vero oggi è che, finalmente, si comincia a tutelare il lavoro nel nostro Paese».

«Abbiamo raggiunto un punto di incontro all’insegna della continuità con l’accordo di dicembre 2015», commentano Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani, ed Eliana Puma, Rsu Fistel Cisl. «I lavoratori, infatti, non hanno subito ulteriori danni economici nè un peggioramento delle flessibilità e hanno ottenuto un accordo di salvaguardia che copre un periodo di 18 mesi con opzione su altri 18. Si tratta chiaramente di un primo passo che ha salvato 1670 posti di lavoro a Palermo che deve servire ora a rilanciare il settore con interventi strutturali». 


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