Sono stati fermati a bordo di una lussuosa auto sportiva due cittadini stranieri. Entrambi erano in possesso di documenti con timbri libici e maltesi. Il viaggio, ricostruito dalla polizia, seguiva una insolita triangolazione mediterranea. Le autorità mantengono il più stretto riserbo sulle indagini. Guarda foto e video
Pozzallo, arrestati con passaporti libici falsi Sbarcati a Palermo, erano diretti a Malta
Due cittadini stranieri sono stati fermati dalle forze di polizia italiane questa mattina nella città di Pozzallo. I due uomini erano in possesso di passaporti libici falsi. La loro reale identità è al momento sconosciuta. Le autorità impegnate nelle indagini mantengono ancora il più stretto riserbo, «anche considerato il clima generale di questi giorni», precisano gli investigatori.
Sono stati individuati a bordo della propria vettura, una sportiva e lussuosa Chevrolet, proprio fuori l’hotel in cui avevano trascorso la notte. Erano parcheggiati e impegnati in una serie di telefonate quando una volante si è avvicinata per identificarli. I due uomini hanno mostrato i propri documenti: passaporti emessi in Libia e permessi di soggiorno rilasciati dal governo di Malta. Erano diretti al porto di Pozzallo: avevano già comprato i biglietti ed erano pronti ad imbarcarsi sul catamarano che li avrebbe condotti all’isola dei Cavalieri. Il controllo dei documenti ha destato immediatamente sospetti. Dopo un più accurato esame del gabinetto di polizia scientifica, questi sono risultati contraffatti. È così scattata l’incriminazione per il reato di detenzione di documenti falsi validi per l’espatrio, che prevede una pena dai due ai cinque anni di reclusione.
Gli uomini delle forze dell’ordine, approfondendo il controllo, hanno trovato all’interno del bagagliaio dell’auto delle targhe di circolazione libiche. Un ulteriore elemento che ha permesso di risalire al percorso intrapreso (o futuro). I due uomini erano salpati dalle coste africane e sbarcati a Palermo, poi in auto erano arrivati a Pozzallo e infine si preparavano a raggiungere Malta, in una inconsueta triangolazione nel Mediterraneo. Uno dei due inoltre era già stato arrestato all’aeroporto di Catania due anni fa, per aver fatto ingresso nel territorio nazionale con dei documenti falsi.