Si conclude la settima edizione dell'iniziativa promossa dalla fondazione Eni Enrico Mattei. Dall'idea alla startup è il titolo del corso gratuito, svoltosi in cinque giorni, per fornire strumenti formativi ai partecipanti. Si riparte dal successo dell'associazione di promozione sociale Shiplab nata dall'edizione dell'anno precedente
Gela, summer school Eni per startup di successo «Non sono una moda, ma un modo di lavorare»
«Quel che bisogna far capire è che le startup non sono una moda, ma sono un modo di lavorare». Alla settima edizione della summer school, promossa a Gela dalla fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) con il supporto di Enimed, le idee più chiare sembra averle Luca Alessi. Contemporaneamente docente – per un giorno – e probabilmente lo studente più titolato, per via del master in startup ed economia digitale conseguito all’università Ca Foscari di Venezia e H-Farm. Il corso gratuito si è svolto attraverso un ciclo di cinque incontri, per fornire spunti e dritte necessarie a trasformare la propria idea imprenditoriale in business. Dalla ricerca di finanziamenti alla redazione di un business plan, fino ai consigli per il social marketing.
«Sono venute fuori idee che sono più sogni e aspirazioni – spiega Andrea Bellati, responsabile dei progetti speciali per la Feem – Noi non diamo strumenti economici, sia chiaro, ma formativi. Il nostro è un ruolo di catalizzatore di competenze». «Quest’anno abbiamo avuto l’onore di avere tra i collaboratori l’associazione di promozione sociale Shiplab», dice Gioacchina Di Cataldo, referente in Sicilia di Feem. «È un nostro vanto, perché è nata proprio durante la scorsa edizione».
L’ex presidente di Shiplab, nonché pentastellato di lungo corso Nuccio Di Paola, è da un mese assessore alla Gestione e allo sviluppo dei servizi urbani a Gela. Un dato che probabilmente ha attirato qualche riflettore in più sull’edizione 2015. «Ma non è che ogni anno nasce Shiplab – mette in chiaro Orazio Francesco Cauchi, uno dei partecipanti più giovani – L’età media poi è piuttosto alta, almeno quest’anno, e qualcosa vorrà dire».
Qualche dubbio prova a dissiparlo Valentina Arsini, neotesoriere dell’associazione, che è passata da studentessa a partner. «Confrontandoci l’anno scorso ci siamo resi conto di avere più o meno le stesse idee e la stessa voglia di fare – afferma – E in quest’anno trascorso abbiamo realizzato tanti eventi, dalla partecipazione al cluster Biomediterraneo a Expo agli incontri letterari». E prosegue: «Certo, forse alla summerschool di Feem manca la continuità ed è per questo che noi abbiamo deciso di associarci, ma devo dire che ci sono stati sempre vicini».
In fondo lo cantava pure Giorgio Gaber: un’idea finché resta un’idea è soltanto un’astrazione. Un concetto che, aggiornato agli anni 2000 con gli inglesismi di Luca Alessi, rimane attuale. «Non deve esserci la comfort zone – dice – È vero che le startup difficilmente proseguono, ma intanto la scuola ti mette la pulce nell’orecchio. Poi sta a te darti da fare».