Un sequestro antimafia da 20 milioni di euro nei confronti dei beni di Raffaele Giudice, imprenditore dei trasporti di Vittoria, nel Ragusano. È quello eseguito dalla Dia di Catania, con la questura di Ragusa, tra Roma, Catania e Ragusa. Giudice era stato coinvolto nell’operazione antimafia Fenice, del giugno 2024, concentrata sui reati di associazione a delinquere e concorso […]
Vittoria, sequestro da 20 milioni per l’imprenditore dei trasporti Raffaele Giudice
Un sequestro antimafia da 20 milioni di euro nei confronti dei beni di Raffaele Giudice, imprenditore dei trasporti di Vittoria, nel Ragusano. È quello eseguito dalla Dia di Catania, con la questura di Ragusa, tra Roma, Catania e Ragusa. Giudice era stato coinvolto nell’operazione antimafia Fenice, del giugno 2024, concentrata sui reati di associazione a delinquere e concorso esterno di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, tentato omicidio, estorsione, armi, droga e falsità ideologica commessa da privati. Tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa. Commessi tra il 2018 e il 2022 a Vittoria e dintorni, ma anche a Lentini, Francofonte, Siracusa e Catania.
Nell’ambito di quell’indagine, tre imputati avevano scelto il rito abbreviato: tra loro, anche Raffaele Giudice, condannato in primo grado a 8 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo i giudici, la sua società di trasporti avrebbe collaborato – senza essere affiliato – con le attività di Emanuele Greco, ritenuto uno degli elementi di spicco del locale clan. Alla base del rapporto ipotizzato, Giudice avrebbe pagato delle somme di denaro a Greco e messo a disposizione i propri mezzi. In cambio, avrebbe avuto accesso a carburante di provenienza illecita, risparmiando – con una concorrenza sleale sui concorrenti del settore – e foraggiando l’associazione mafiosa. Uso che è valso a Giudice anche l’accusa sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici.
Un rapporto non sempre pacifico, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti. Ad aprile del 2019, infatti, tra i due sarebbe stata in corso una lite per questioni di soldi. Nel momento più teso, Greco avrebbe puntata sparato contro l’imprenditore Giudice, colpendolo al gomito. Curato in pronto soccorso, Giudice avrebbe raccontato ai medici una versione alternativa che, però, non avrebbe convinto il personale, facendo scattare la segnalazione alle forze dell’ordine.