Alla fine, Rosario Crocetta ce l'ha fatta. Dopo una lunga notte in Sala d'Ercole e un dibattito che è cominciato ieri ed è finito poche ore fa, senza mai interrompersi, le manovre economiche passano. Ma i membri dell'opposizione abbandonano l'aula per protesta. Musumeci: «Governatore, si dimetta»
La Regione approva finanziaria e bilancio Il sì di 39 deputati dopo una seduta di 24 ore
Hanno lavorato tutta la notte. Dalle 12 di ieri alla stessa ora di oggi, una maratona lunga 24 ore, che ha portato all’approvazione del bilancio di previsione per il 2015 e della finanziaria della Regione Sicilia. Due provvedimenti attesissimi, che hanno scatenato polemiche che non si sono placate neanche in aula. E infatti intorno a metà mattinata i deputati dell’opposizione (centrodestra e MoVimento 5 stelle) sono usciti dalla Sala d’Ercole. Ma la loro protesta plateale non è bastata a fermare il voto finale: sono arrivati 39 sì per l’accoglimento della manovra economica. La maggioranza di Rosario Crocetta, quindi, ha retto tra molti scricchiolii. Aiutata dal voto del deputato Giovanni Greco (Pds-Mpa).
Tra gli astenuti illustri, Fabrizio Ferrandelli del Partito democratico. Il quale aveva già annunciato l’intenzione di non votare il provvedimento, poiché, per lui, l’esperienza di Crocetta è «ai titoli di coda». Astenuti anche Girolamo Fazio (gruppo misto) e Vincenzo Vinciullo (Ncd).
Prima di uscire dall’aula, a parlare per i deputati dell’opposizione era stato Nello Musumeci, prima del voto. «Lei non ha più una maggioranza, presidente Crocetta. Il voto sul bilancio lo dimostra inesorabilmente. Ne prenda atto e si dimetta, è quello che vogliono i siciliani», afferma Musumeci. Che continua: «Ad una opposizione rimasta in aula tutta la notte con senso di responsabilità, per consentire l’esame di un bilancio senza anima e strategia, avete risposto – aggiunge – con furbizia e arroganza: mostrate forza ed avete invece i muscoli di cartone. Lasci quella poltrona e liberi la Sicilia dal collasso al quale è stata condannata dal suo governo in questi due anni e mezzo. Ponga fine a questo lungo calvario».