Le elezioni di maggio incombono sulla città (che ormai conta circa 40 mila abitanti), gli aspiranti sindaci e consiglieri emergono e cominciano a muoversi. Sono state recentemente ufficializzate le candidature a sindaco di Eusebio Dalì, Gianfranco Lo Piccolo e Giovì Monteleone, mentre è più che sicura la candidatura anche di Ambrogio Conigliaro
Mistero a destra, alleanze a sinistra Carini si prepara per le amministrative
Dopo cinque anni di amministrazione Giuseppe Agrusa (Pdl), Carini è pronta a voltare pagina. Le elezioni di maggio incombono sulla città (che ormai conta circa 40 mila abitanti), gli aspiranti sindaci e consiglieri emergono e cominciano a muoversi. Sono state recentemente ufficializzate le candidature a sindaco di Eusebio Dalì, Gianfranco Lo Piccolo e Giovì Monteleone, mentre è più che sicura la candidatura anche di Ambrogio Conigliaro.
Dalì, imprenditore palermitano, ha recentemente presentato la sua candidatura a sindaco con l’appoggio del movimento civico ‘Carini 2025’. Ex assessore alla provincia e presidente del Consiglio dei ministri, Dalì ha dichiarato: «Fare politica non è un mestiere, ma una missione. Siamo pronti a far rinascere Carini». Inoltre, l’imprenditore ci tiene a precisare: «Non faremo alleanze, se non con la cittadinanza».
Gianfranco Lo Piccolo, esperto in tecniche pubblicitarie e marketing, è alla prima esperienza politica e, di quest’ultima, ne fa una forza. Appoggiato dalla lista civica ‘Carini pulita’, Lo Piccolo vanta una rete di imprenditori locali pronti a sostenerlo nella corsa alla poltrona di primo cittadino. «Ripartiamo da raccolta differenziata, senso civico e turismo».
Giovì Monteleone (all’anagrafe Giuseppe), al contrario, è uno storico militante della sinistra carinese. Professore di lingua inglese presso l’istituto Ugo Mursia di Carini, dopo venticinque anni di carriera politica (la maggior parte all’opposizione), nel 2010 si propone come sindaco, ma viene sconfitto dall’attuale amministratore rag. Giuseppe Agrusa e dall’altro concorrente Vincenzo Alamia, anch’egli ragioniere e cugino di Monteleone. Il professore ha aperto un dialogo con la destra locale, perché «perdere con dignità – spiega Monteleone – l’abbiamo già fatto e non è servito a niente. Adesso bisogna vincere con dignità». Monteleone prosegue e giustifica questa apertura dicendo che: «Visto lo stato di fallimento del comune, riteniamo che non si può governare questo paese lasciando fuori l’associazionismo, gli scout, il mondo cattolico e di destra».
Ambrogio Conigliaro è dipendente di Legambiente e giornalista per passione. Ha un passato nei DS e infine nel Movimento di Grillo, tanto da esserne il principale referente di Carini. Conigliaro, come Dalì, non è disposto a trattare con nessuno, in perfetto stile pentastellato. Recentemente è stata data alle fiamme la sua automobile come atto intimidatorio da parte di ignoti, si pensa a micro-criminalità organizzata. Per l’attivista 5stelle sono arrivati messaggi di solidarietà sia da parte di ‘nemici’ politici concittadini, sia da parte dello stesso Beppe Grillo.
Un alone di mistero pervade la destra carinese. Il paese, infatti, è stato per molti anni in mano ai cosiddetti ‘liberali’ ma al momento, la destra si ritrova spaccata: alcuni sosterranno Monteleone, altri invece si preparano alla candidatura appoggiati da liste quali Forza Italia e altri partiti di destra. In questo alone, vi è anche la possibilità di una clamorosa ripresentazione a sindaco di Giuseppe Agrusa, la cui quinquennale amministrazione è stata spesso aspramente criticata dai cittadini carinesi.