Dalle periferie al cuore centro cittadino, gli esercenti sono sempre più insofferenti nei confronti dei lavori per le nuove infrastrutture. Tra blocchi di cantieri e richieste di tempi certi a Comune e Italferr, la società che si occupa dei lavori
Il tram a Palermo non piace ai commercianti Proteste da corso Dei Mille a Via Amari
Sit-in, occupazioni dei cantieri, disperazione e rabbia: queste le principali reazioni che gravitano intorno ai cantieri per la costruzione delle linee del tram. Dalla posa della prima pietra nel 2008, intorno alla costruzione dei tre percorsi si sono create le forme più disparate di protesta. I commercianti non hanno mai gradito, addossando ai cantieri la colpa del calo repentino del loro giro d’affari.
Dopo focolai più o meno violenti in tante zone della città interessate dai lavori, da due giorni sono in rivolta i commercianti di via Emerico Amari, che non hanno gradito l’apertura dei cantieri. Che, per inciso, l’amministrazione comunale aveva posticipato dopo le feste di Natale proprio per dare respiro ai commercianti.
Hanno bloccato il cantiere e a muso hanno richiesto un colloquio con i responsabili di Italferr, che gestisce i lavori, e i dirigenti del Comune. Richiesta accolta: si è svolto ieri sera un incontro d’urgenza negli uffici della Camera di Commercio.
I commercianti si sono addirittura rivolti a un legale, l’avvocato Rosalia De Luca. Proprio prima dell’incontro queste erano le istanze: «Da quando sono cominciati i lavori gli incassi del mio centro ottico sono calati dell’80 per cento – denuncia Alessandro Mineo – hanno prospettato 24 mesi di lavori, come farò a mantenere la mia attività? I clienti e i turisti non arrivano più, non ci sono i passaggi per consentire lo scarico delle merci. Chiederemo i danni. Non possiamo morire per la nuova viabilità di Palermo». L’incontro, così, si è svolto cercando di trovare una mediazione, un giusto compromesso fra i problemi dei titolari delle attività e il regolare svolgimento di lavori strutturali assolutamente necessari e improcrastinabili per la città.
«Abbiamo provato a trovare una quadra – afferma Marco Frasca Polara, presidente dell’ottava circoscrizione – sostenendo l’assoluta necessità e l’importanza del tram per tutta la città, ciò che preme e per cui mi sono battuto è la costituzione di un cantiere a norma e che non ostacoli in maniera proibitiva i commercianti. Ho segnalato inoltre – continua il presidente della circoscrizione – l’occupazione inaccettabile di cinque posti riservati agli invalidi che il Comune non ha ancora provveduto a compensare».
La zona che da più tempo denuncia l’influenza negativa sulle attività commerciali è quella adiacente a corso Dei Mille. In base alla testimonianza del consigliere comunale Giuseppe Federico è una delle più colpite: «Negli ultimi due anni sono più di quindici le attività commerciali che hanno chiuso i battenti nella zona Romagnolo. Via Padre Puglisi era il cuore commerciale del quartiere e adesso sta vivendo una crisi tale da non vedere la luce alla fine del tunnel. Tra i lavori per il tram e l’apertura del centro commerciale Forum l’economia della zona è al collasso. Proprio oggi – conclude – i proprietari di un altro negozio, EuroCasa, hanno deciso di cessare l’attività. L’immobile è già stato affittato, naturalmente lo hanno locato dei commercianti cinesi».
E così pizzerie, pescherie e persino una tabaccheria si annunciano sul lastrico e temono che a breve si vedranno costrette ad abbassare la saracinesca: «I clienti non riescono più a fermarsi – denuncia la titolare della tabaccheria dei Mille – noi siamo in una zona di passaggio, i nostri affari si basavano su quello, e adesso non si può più andare avanti, questi cantieri ci hanno rovinato».
Un ritornello che si ripete sempre uguale e da anni. Nel tempo si sono create delle vere e proprie tifoserie come se si trattasse del campionato di calcio, rimandano al mittente non ammettendo scuse: «La crisi dei commercianti non è causata dal tram, soprattutto i politici che sostengono queste proteste dovrebbero avere l’onesta intellettuale di ammetterlo». A parlare così è Antony Passalacqua, che fa parte dell’associazione Mobilita Palermo ed è componente della sottocommissione trasporti all’Ars. «Anche via Roma ormai è un cimitero, chiude quasi un negozio al giorno. E che dovrebbero dire nella zona di viale Strasburgo? Devo continuare? Anche in questo caso è colpa del tram? I commercianti sanno da anni dell’inizio dei lavori – continua Passalacqua – non si rendono conto che alla fine sarà un beneficio per i cittadini e anche per le loro stesse attività commerciali».
«Chi si schiera contro infrastrutture e pedonalizzazioni non riesce a cogliere la grande opportunità. Penso alla zona di Brancaccio – sottolinea Antony Passalacqua – per la costruzione della linea del tram le strade sono illuminate, e in ordine, perfino le case e gli appartamenti in quella zona hanno acquistato valore proprio grazie a questi lavori strutturali. Una volta a piazza Scaffa – conclude – prima che cominciassero i lavori, c’era un ambulante che vendeva cessi, water, gabinetti. I turisti arrivavano per vedere il ponte Ammiraglio e trovavano questo spettacolo indegno. Io adesso passo di lì e vedo un prato e insieme al verde scorgo finalmente un po’ di civiltà».