Occupazione del Ciapi di Palermo: a muso duro la replica di Ortisi: “Noi non facciamo partire corsi spostando alunni da una sede all’altra”

IL PRESIDENTE DELL’ENTE FORMATIVO REGIONALE RIBADISCE QUELLO CHE HA GIA’ DETTO NEI GIORNI SCORSI AL NOSTRO GIORNALE: IL PERSONALE LAVORERA’ SOLO IN PRESENZA DEI DISCENTI

La parola d’ordine nel settore della formazione professionale è: ‘Caos’. Lo abbiamo anticipato in altra parte del giornale ed i fatti ci danno ragione.

Come già raccontato in un altro articolo, stamattina circa 400 lavoratori del progetto Prometeo della Formazione professionale hanno occupato la sede del Ciapi di Palermo all’Addaura, presso il Roosevelt.

Secondo i lavoratori, il Ciapi, di fatto, starebbe agendo in barba alle intese sindacali sui criteri di ‘chiamata’ al lavoro e assegnazioni delle sedi formative concordate nei mesi scorsi.

Da quanto abbiamo appreso, a scatenare la rabbia dei lavoratori, la chiamata partita dagli uffici del Ciapi destinata ad un gruppo di operatori collocati nelle graduatorie ufficiali in posizioni arretrate rispetto ad altri. Ed invece, secondo gli accordi stipulati con i sindacati, avrebbero dovuto essere contattati subito i primi 1415, nel rispetto della posizione in graduatoria per poi avviare il resto dei 605 operatori.

Insomma, ci sarebbe stata un’ingiustizia.

Va chiarito che il progetto Prometeo è stato bandito il 20 dicembre 2013 ed inizialmente avrebbe dovuto collocare 1415 operatori licenziati o sospesi per varie vicissitudini amministrativo-contabili e penali che hanno interessato molti enti formativi. Il Governo del presidente della Regione Rosario Crocetta aveva assunto l’impegno con sindacati e lavoratori di estendere ad altri 605 lavoratori il progetto Prometeo con un’occupazione temporanea e per sette mesi presso il Ciapi. Impegno ad oggi che pare non sia stato mantenuto.

È la controprova delle bugie del Governo Crocetta, fanno sapere dalla Cisl.

“Non vorremmo che fosse l’ennesima operazione di natura politica – commenta Giovanni Migliore, responsabile Formazione professionale della Cisl Scuola – per salvare la poltrona all’assessore Nelli Scilabra (il riferimento è alla mozione di censura che sarà discussa all’Ars il 15 ottobre prossimo, cioè dopodomani) sulla pelle dei lavoratori che continuano a non lavorare e non percepire neanche il sostegno al reddito. Come abbiamo sempre detto, il Ciapi non è la soluzione dei problemi o almeno oggi, con oltre 10 mesi di ritardo, non lo può più essere”.

“Siamo contro i carrozzoni – ci dice Migliore – e vogliamo piuttosto che i lavoratori vengano ricollocati e pagati con estrema urgenza. I lavoratori hanno occupato la sede del Roosvelt fino a quando non avranno risposte sul crono-programma dell’avvio al lavoro di 2020 operatori”.

“Quello che avevano denunciato sabato – rimarca il sindacalista della Cisl – tutte le soluzioni annunciate dal governo regionale sono solo imbrogli”.

“Gli operatori del progetto Prometeo attendono già da 10 mesi e non si muoveranno da qui fino a che non avranno certezze di riprendere le attività a breve – conclude Migliore -. Si sblocchi questa vertenza insieme a quella di tutti gli altri progetti e settori della Formazione”.

Importante anche sentire anche un’altra campana: così abbiamo chiesto ‘lumi’ al presidente del Ciapi, Egidio Ortisi.

“Stiamo facendo partire tutti i 170 corsi scaglionati a seconda della disponibilità della sede di lavoro e dove sono presenti gli allievi – dichiara Ortisi -. La chiamata sfalsata è legata al fatto che, per motivi logistici, non sono partiti contemporaneamente tutti i corsi nelle sedi prescelte in Sicilia. Si può verificare, quindi, che presso le sedi che stanno avviando i corsi di formazione il personale che ha optato proprio per quel posto di lavoro si trovi collocato in graduatoria rispetto ad altri lavoratori che, magari, vengono prima in graduatoria”.

“Ricordo che ci furono accreditati 312 corsi tolti agli enti definaziati e per avviarli servono gli allievi che in questo momento non sono presenti a sufficienza – afferma Ortisi -. Motivo per il quale abbiamo chiesto ed ottenuto la riapertura del bando di selezione allievi. Ad ulteriore chiarimento, ribadisco che abbiamo fatto un bando pubblico e i lavoratori prescelti sono quelli che, in ordine di graduatoria, sono venuti a scegliere la sede di lavoro”.

“Gradualmente saranno avviati gli altri lavoratori – precisa ancora il presidente del Ciapi – se qualcuno vuole approfittare per pescare nel torbido sappia che il riferimento è altrove e specificatamente nell’Amministrazione regionale. Il Ciapi non ha la ‘mission’ di risolvere i problemi della Formazione professionale, questo è un compito che non ci riguarda”.

“E chiarisco, inoltre – conclude Ortisi – che noi non facciamo partire corsi falsi o spostando alunni da una sede all’altra -. Se arriveranno le iscrizioni procederemo all’avvio di tutti i lavoratori, ma fino a quando questo non avverrà ci limiteremo, nel rispetto delle graduatorie e della scelta operata da ciascun lavoratore, ad utilizzare il personale necessario e sufficiente a portare avanti le attività formative”.

Dopo l’intervento delle forze dell’ordine i locali sono stati sgombrati e un folto gruppo di lavoratori continua a protestare davanti la sede del Ciapi.


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