Immigrati, Mare nostrum, Frontex Plus: quello che il Ministro Alfano non dice

A NOI LA RETORICA POLITICANTE DEL GOVERNO NON CI HA CONVINTO. ABBIAMO FATTO QUATTRO CONTI E ABBIAMO APPURATO CHE, SOTTO IL PROFILO FINANZIARIO, L’UNIONE EUROPEA NON HA DATO ALCUNA CERTEZZA. TANTE’ VERO CHE, QUEST’ANNO, L’ASSISTENZA A QUESTI DISEREDATI LA STANNO PAGANDO GLI ITALIANI CON LE LORO TASSE. LE PRECISAZIONI DI PAOLO AMENTA (ANCI SICILIA)

Il Ministro degli Interni, il siciliano Angelino Alfano parla. Prova a tranquillizzare gli italiani – e soprattutto i siciliani – che hanno le tasche piene di pagare con i propri soldi il costo esorbitante degli immigrati. A tv e giornali ha detto che l’Unione europea sta subentrando nella gestione dell’operazione Mare nostrum.

La questione immigrati – ha dichiarato il nostro Ministro – passa nelle mani di Frontex Plus, cioè dell’Unione europea. Ma, come gli capita spesso, Alfano ha raccontato una mezza verità. L’altra mezza proviamo a farcela raccontare dal vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Paolo Amenta.

Su questo argomento noi intervistiamo spesso Amenta, perché è un pubblico amministratore (è Sindaco di Canicattini Bagni, ma segue, per conto dell’ANCI, i numeri reali del costo degli immigrati) che conosce molto bene l’argomento. E infatti, con una semplice constatazione, corredata da numeri – e quindi da dati oggettivi – Amenta smonta alla base le chiacchiere che il Ministro Alfano a disseminato qua e là:

“Ci chiediamo come si possa risolvere con le sole parole il drammatico fenomeno dell’immigrazione sulle nostre coste, adesso con Frontex Plus, se l’Unione europea ha impegnato appena 300 milioni di euro per i prossimi 7 anni, ovvero circa 43 milioni l’anno, quando l’identica operazione di Mare Nostrum ci è costata oltre 9 milioni al mese, ovvero poco più di 108 milioni l’anno”.

Attenzione: Amenta fa riferimento alle navi che il nostro Ministro ha mandato in mezzo al mare per salvare i migranti. Per la loro assistenza occorrono poi altri 300 milioni di euro all’anno (e forse qualcosa in più se aggiungiamo la proliferazione dei centri per minori non accompagnati). Soldi che, fino ad oggi, hanno tirato fuori gli italiani – e soprattutto i siciliani – con le tasse.

Di questo aspetto il Ministro non ha parlato.

Premessa: giustissimo salvare le vite ai migranti. Ma di questo problema non può occuparsi solo l’Italia. E, soprattutto, il costo di questi immigrati non può essere a carico dl nostro Paese.

Dice ancora Amenta, sempre numeri alla mano: “Si consideri inoltre che nel settore dell’accoglienza abbiamo speso 270 milioni per gli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ndr) prelevandoli, ma questo nessuno lo dice, dal Fondo di Solidarietà dei Comuni, quello che si alimenta con l’Imu. E allora, ci sembra legittimo chiederci, e speriamo che qualcuno ci dia la risposta: con quale copertura finanziaria si intende affrontare questo triste fenomeno, che certo non ha bisogno di parole ma di concretezze?”.

Di soldi non parlano dalle parti dell’Unione europea. E di soldi non parla nemmeno il Ministro Alfano. L’unico dato certo è che il 2014 lo pagherà l’Italia. Oltre 400 milioni di euro, pagati, in buona parte, con l’Imu, cioè con le imposte che dovrebbero alimentare le ‘casse’ dei Comuni italiani già in grande sofferenza economica.

Seconda questione: il Ministro Alfano ha detto che Frontex Plus sta per subentrare all’Italia nella gestione di Mare nostrum. Bene. Ciò significa che gli immigrati presi nel cuore del Mediterraneo verranno fatti sbarcare in tutti i paesi dell’Unione europea che si affacciano nel nostro mare, o l’Italia resterà il ‘corridoio’ dove far affluire questa grande massa di diseredati?

Questo tema non è mai stato affrontato né dal nostro Ministro, né dall’Unione europea. Eppure è un problema centrale.

Terza questione: il Ministro Alfano, il PD, Comunione e Liberazione e la Lega delle cooperative non hanno ancora spiegato agli italiani perché l’assistenza a questi migranti deve essere assicurata da soggetti privati e non da strutture pubbliche. Forse perché così i privati ci guadagnano e il servizio costa più del doppio? E questi privati che ci guadagnano una barca di soldi hanno per caso qualcosa a che spartire con il Ministro Alfano (e con il suo Partito), con il PD, con Comunione e Liberazione e con la Lega delle cooperative?

 


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