Precari Asu ai Beni culturali: una deputata grillina dell’Ars chiede ‘trasparenza al Governo dei “Professionisti dell’Antimafia”…

VALENTINA ZAFARANA SULL’ESECUTIVO CROCETTA: “TUTTO AVVIENE NELLA PENOMBRA. NON E’ STATO DEFINITI ALCUN CRITERIO DI SELEZIONE PER L’ASSEGNAZIONE DI QUESTO PERSONALE”

Dopo aver denunciato la delibera fantasma ostentata dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, sull’assegnazione di 336 precari Asu alla disponibilità dell’assessorato ai Beni culturali, citata peraltro anche nel protocollo d’intesa, il Movimento cinque Stelle all’Ars oggi accusa la totale assenza di trasparenza nelle procedure seguite dal Governo di Rosario Crocetta.

“Non è chiaro – ha dichiarato stamattina durante i lavori della quinta Commissione dell’Ars, Valenina Zafarana, deputata del Movimento 5 Stelle – perché siano stati individuati 336 Asu e non, ad esempio, cinquecento o cento; quando nemmeno i beni culturali hanno mai esplicitato formalmente l’esigenza di avere nuovo personale. Non è stato definito alcun criterio di selezione per l’assegnazione degli Asu ai Beni culturali, così come non esiste e non è in previsione nessuna graduatoria; eppure, gli uffici del lavoro pare siano già pronti per l’utilizzazione di detto personale”.

“Tutto, in questo Governo – continua la vice capogruppo Zafarana – avviene nella penombra. Agiscono, ripetutamente, nella più totale discrezionalità”.

“Come in questo caso – prosegue la parlamentare – gli atti sono scritti da un dirigente regionale senza alcun indirizzo politico, amministrativo ed economico degli assessori né del presidente. Potremmo, dunque, dire che sia un’azione a favore di pochi e non commisurata alle reali esigenze dettate dai turni notturni e festivi presso i nostri musei. Possono mai, i dirigenti, emettere note interne di comunicazione tra dipartimento lavoro, uffici provinciali del lavoro, ed enti del privato sociale, solo in base alle dichiarazioni altalenanti di stampa del presidente Crocetta?”

Il Movimento cinque stelle pretende trasparenza amministrativa e procedurale. Difformi anche le comunicazioni inviate dai centri per l’impiego agli enti. La “mobilità” ex. art 1 e 5 legge 81/2000 non è uniformemente indicata.

Conclude la parlamentare: “L’Amministrazione vuole trattare differentemente il personale in base alla provincia di provenienza? Presenterò risoluzione perché si impegni il Governo ad agire con trasparenza. Nessuno sconto sara fatto, la pubblica amministrazione deve tenere le porte aperte e vivere alla luce del sole”.

Nota a margine

“Trasparenza” e “luce del sole” quando comandano i “Professionisti dell’antimafia”? L’Irsap, le nomine, i misteri del Fondo sociale europeo e le ‘spartizioni del Psr non hanno insegnato niente?

Tutto si può chiedere all’Antimafia, tranne che la ‘trasparenza’ e la ‘luce del sole’…


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