Caro governatore Crocetta, ma a chi aspetta a liberarsi di Fiumefreddo?

BOFFO O BUFFO POCO IMPORTA. QUESTO PERSONAGGIO, SE RIMARRA’ IN GIUNTA REGIONALE, COMPLICHERA’ ANCOR DI PIU’ UNA SITUAZIONE POLITICA GIA’ DI PER SE’ COMPLICATA

di Carmelo Raffa

Ormai quasi tutti gli dicono: “Antonio, vattene”. Ma lui, Antonio Fiumefreddo, assessore regionale ormai in smobilitazione, resiste. In queste ore continua a fare orecchie da mercante. Si ostina a voler rimanere incollato con l’attack alla “siggiuzza”.

Assistiamo al susseguirsi di notizie su comportamenti alquanto strani di questo personaggio che, ricevendo querela da parte di giornalisti del Fatto Quotidiano, quasi per vendetta annuncia querela nei confronti di bravi giornalisti del quotidiano La Repubblica.

Insomma, ancora prima di insediarsi, Fiumefreddo è riuscito ad armare ‘turille’ con i giornalisti. Cattivo segno.

Antonio Fiumefreddo, al quale noi abbiamo consigliato più volte di lasciare, dovrebbe capire che anche al Governatore servirebbero urgentemente le sue dimissioni allo scopo non solo a riaprire il dialogo col suo stesso Partito, ma anche per sedare le turbolenze di questi giorni.

Caro Fiumefreddo, ma Lei se l’immagina che cosa potrebbe succedere da domani in avanti con la sua permanenza nella Giunta regionale? Noi sì! Il Partito Democratico – e non solo una parte di esso – non potrebbe ingoiare questo rospo e sarebbe costretto a lasciare al suo destino e definitivamente Rosario Crocetta. Noi crediamo che anche altri Partiti ed altri gruppi farebbero altrettanto.

E poi i giornalisti, le querele, il metodo Boffo? Ma a quale metodo Boffo si riferisce? Fausto Raciti ha corretto bene: “Nel caso Fiumefreddo – ha detto – intravedo il metodo buffo e non certamente quello Boffo”.

Rosario Crocetta, ci faccia il piacere e non sia timido. Comunichi all’interessato di andarsene, perché rappresenta un ostacolo per il rilancio dell’attività di Governo e conseguentemente per fare decollare, dopo 18 mesi persi, un serio progetto di sviluppo economico per la Sicilia.

L’abbiamo detto e lo ripeteremo a più non posso: ai siciliani non interessano i Cardinale, i Fiumefreddo, i Crocetta e via continuando. La cosa che li appassiona, mettiamola così, è come mettere quotidianamente su la pentola!

 


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