Crocetta bis, le reazioni dell’opposizione. Ncd e M5s chiedono le dimissioni del Presidente della Regione

Mentre della manovra finanziaria bis  ancora non c’è traccia, tanto che, ancora una volta, la riunione della commissione Bilancio dell’Ars è stata rimandata, la politica siciliana si concentra sul rimpasto del Governo Crocetta. Dei malumori del Pd vi abbiamo già raccontato. In sintesi, l’area cuperliana, messa all’angolo dall’accordo Crocetta-Faraone,  a scapito del segretario regionale, Fausto Raciti, promette fuoco e fiamme. E i conti si faranno in Aula, come ha ricordato lo stesso Raciti in un tweet. All’area Cuperlo sono riconducibili i deputati Antonello Cracolici, Filippo Panarello, Pippo Digiacomo, Giovanni Panepinto, Concetta Raia, Giuseppe Arancio, Mariella Maggio, Mario Alloro e Bruno Marziano.

Anche i partiti di opposizione, non concedono sconti:

“Il rimpasto di Crocetta sembra rallentare ulteriormente un Governo in stato confusionale”. Lo afferma il deputato della Lista Musumeci Gino Ioppolo.

“Doveva essere la soluzione di tutti i problemi e invece tutti i problemi sembrano essersi aggravati: il Partito Democratico spaccato in due – continua Ioppolo – l’UDC con una fronda interna in contrasto con la Segreteria regionale, Articolo 4 che vuole l’Assessorato pesante pensando più alla quantità che alla qualità, l’Aula deserta, soprattutto nei banchi di quella che doveva essere una solida maggioranza, tanto da meritare il richiamo di un esponente del Megafono quale l’on. Malafarina, e Crocetta che annuncia di non essere disponibile a frequentare il Parlamento prima di mercoledì prossimo, 16 aprile”.

“Ci chiediamo: – conclude Ioppolo – quando il Governo comincerà ad occuparsi dei problemi dei siciliani? O non è forse vero che fino a questo momento, dopo un anno e mezzo, Crocetta non ha ancora messo testa ai problemi della Sicilia?”.

Durissimo anche Ncd: “A quando le dimissioni di Rosario Crocetta? Perché l’unico atto da prendere in considerazione sono le dimissioni di un presidente di un governo che ha dimostrato di non avere idee, di non avere una maggioranza senza forze politiche disponibili a sostenerlo e soprattutto inconsapevole della grave situazione della Regione” dice Giuseppe Castiglione.

A chiedere le dimissioni di Crocetta anche il Movimento 5 Stelle: “Dalla rivoluzione di Crocetta siamo passati alla restaurazione, con i partiti che hanno imposto i nomi e Crocetta che e’ allo sbando” ha detto il capogruppo del M5S all’Ars, Francesco Cappello. “Anche le deleghe saranno frutto di ulteriori contrattazioni – dice ancora Cappello – Noi chiediamo di approvare la Finanziaria bis e di tornare al voto”.

Anche Erasmo Palazzotto, segretario siciliano di Sel e deputato nazionale non è da meno: “Un tempo il ‘manuale Cencelli’ era un vizio privato, adesso è diventato un pubblico criterio di spartizione delle poltrone, senza nessun riguardo per l’azione politica o le competenze. Eppure anche questo ‘Cencelli 2.0’ ha fallito, al punto che non si capisce più se sia Crocetta a essere ostaggio delle forze politiche che lo sostengono o se sia vero l’opposto”.
“Non si capisce più – prosegue l’esponente di Sel – se il Pd sia il maggiore supporter di Crocetta o il più ostile nemico. L’intero quadro parlamentare è frammentato e confuso, nessuno riesce a fare un’opposizione reale, forse per timore di mettere in discussione la legislatura e quindi la propria poltrona”.

Bernadette Grasso e Roberto Clemente, deputati regionali del gruppo Grande-Sud Cantiere popolare, si sconcentrano sulla sudditanza a Renzi: “Sarebbe questa – proseguono i parlamentari – la tanto annunciata rivoluzione di Crocetta? Il manuale Cencelli viene ancora una volta onorato, il governatore lo ammetta e non finga di essere diverso dai suoi predecessori.

Constatiamo, altresì, la totale sudditanza del Pd siciliano che abbaia ma non morde e che si vede imporre le scelte dal proconsole renziano in Sicilia, Faraone, ma anche l’esterofilia di un governo che non riesce a trovare una professionalita’ in grado di sostituire quella, validissima, dell’ex assessore Marino, per non parlare del fatto che un territorio come quello di Messina, che conta ben 8 deputati di maggioranza, non ha alcuna rappresentanza in giunta. I nostri complimenti al presidente Crocetta e ai partiti che lo sostengono, uguali in tutto e per tutto al peggiore passato della politica”.


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