Prometeo, slittano i tempi di avvio dei corsi?

IL PROGETTO CHE DOVREBBE RICOLLOCARE 1415 LAVORATORI LICENZIATI DAGLI ENTI DI FORMAZIONE DI APPARTENENZA NON DECOLLA. ANCORA CAOS NELLE GRADUATORIE DEGLI IDONEI

Continua a non avere pace il progetto Prometeo.

Non c’è ancora alcuna certezza su chi ha diritto al contratto. Indiscrezioni confermerebbero che lavoro la commissione di valutazione pare prosegua il controllo dei fascicoli relativi alle candidature avanzate.

Sarebbero diversi gli aspetti, a nostro avviso, da considerare nel percorso che dovrebbe portare alla stesura definitiva degli idonei, gli aventi diritto cioè ad un posto a tempo determinato e per sette mesi presso il Ciapi di Priolo. Tutti elementi che rallentano, in questa fase, l’avvio delle attività formative e la contrattualizzazione dei lavoratori interessati.

Intanto per centotrentadue soggetti è arrivato il primo verdetto dall’Amministrazione regionale. Pronta la cancellazione dall’Albo regionale degli operatori per mancanza dei requisiti richiesti. Questo significa anche che non produrrà alcun effetto la presentazione della candidatura al progetto Prometeo, dal quale dovrebbero essere depennati dalla platea degli aventi diritto.

È chiaro che questi soggetti avranno a disposizione dieci giorni per avanzare le proprie osservazioni all’Amministrazione regionale con un ricorso. Lo stesso dovrà essere oggetto di valutazione da parte degli uffici dell’Amministrazione regionale prima di poter aspirare ad essere ricollocati a pieno titolo tra i candidati per un posto al Ciapi.

C’è la vicenda dell’Albo che non è ancora stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione, nonostante l’assessore regionale avesse previsto la pubblicità entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta di iscrizione da parte dei lavoratori. Ma questa è storia vecchia ormai. È notorio che l’assessore alla Formazione professionale Nelli Scilabra e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente al ramo, sono poco avvezze al rispetto dei termini che loro stesso stabiliscono.

È risaputo che gli uffici dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale hanno passato al setaccio l’elenco degli oltre ottomila iscritti procedendo con i controlli incrociati all’Inps, all’Agenzia delle entrate e controllando il casellario giudiziario. E che per farlo hanno bruciato oltre quattro mesi. Se serviva tutto questo tempo, perché disporre la pubblicazione dell’Albo entro trenta giorni dall’emanazione del provvedimento, e cioè entro il mese di novembre 2013? Sta di fatto che ad oggi non si ha traccia nella Gazzetta Ufficiale dell’Albo.

Dalle verifiche, per quanto è dato sapere, sarebbero emerse criticità per circa ottocento iscrizioni. Adesso l’amministrazione, prima di escludere questi lavoratori, sta dando la possibilità di presentare le controdeduzioni. Per evitare di appesantire il procedimento, l’amministrazione regionale avrebbe dato priorità alla procedura di controllo e verifica sui 132 iscritti nella graduatoria del progetto Prometeo al Ciapi di Priolo e facenti parte del dieci per cento degli iscritti all’Albo a rischio cancellazione. Il tutto allo scopo di salvare gli esuberi del settore, gesto nobile se così dovesse essere. Da qui l’urgenza di effettuare i controlli e procedere con eventuali espulsioni. Peccato che il notevole ritardo ha negato ai lavoratori licenziati ad oggi il ricollocamento al lavoro.

Sembrerebbe anche che la maggior parte dei lavoratori sia stata segnalata perché assunta dopo il 31 dicembre 2008, ovvero dopo il blocco stabilito dall’Amministrazione. Tra le cause che potrebbero portare alla cancellazione dal bacino, che garantirà agli iscritti il mantenimento dei livelli occupazioni, segue quella del contratto a tempo determinato. Esisterebbero anche casi di lavoratori iscritti all’Albo pur in presenza di condanne penali. Per latri ancora la documentazione presentata sarebbe incompleta. Quanto tempo ci vorrà ancora. Si parla e straparla di questo stato di cose da troppo tempo oramai. Gli uffici della dottoressa Corsello dovrebbero darsi una mossa. La dignità dei lavoratori non è merce di scambio. E senza lavoro non c’è dignità per usare le parole di Papa Francesco nell’affrontare il dramma della disoccupazione nell’apparizione a Cagliari qualche mese fa.

Ricordiamo che il progetto Prometeo nasce per erogare circa duecento settanta mila ore formative con un impegno finanziario di trenta cinque milioni di euro e l’utilizzo “a tempo” di mille e 415 lavoratori. Una platea di soggetti in possesso del requisito dell’iscrizione all’Albo degli operatori della Formazione professionale e licenziati o sospesi dagli enti di appartenenza a vario titolo, per i quali il Governo Crocetta ha assunto l’onere di ricollocare.

Altro elemento che ha rallentato la procedura di avvio delle attività formative del Ciapi, è costituito dai tempi necessari a valutare i ricorsi presentati dai lavoratori dichiarati inidonei nella prima fase.

Va ricordato che il termine di trenta giorni decorre dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della comunicazione relativa alla graduatoria provvisoria. Per intenderci, la scadenza non è più il 10 ma il 28 aprile. Difatti, seppur la graduatoria provvisoria sia stata pubblicata dal Ciapi sul sito istituzionale lo scorso 10 marzo, ciò che conta, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 7 del Bando pubblico del 28 dicembre 2013, è la data di pubblicazione sulla Gazzetta che è il 28 marzo 2014.

Altro elemento critico il reclutamento degli allievi.

È stata la stessa dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento alla Formazione professionale, a lanciare l’allarme in una direttiva indirizzata agli uffici periferici del dipartimento Lavoro, di cui è ad interim responsabile regionale.

Saranno infatti i Centri per l’Impiego della Sicilia a reclutare, tra i disoccupati e cassaintegrati, la platea dei partecipati alle attività corsuali offerte dal Ciapi di Priolo nell’ambito del progetto Prometeo.

Ricordiamo che tra le criticità vi è quella parte di candidati idonei che potrebbero essere depennati in virtù del possibile rientro al lavoro negli di appartenenza come il come Cerf, che ha acquistato il Cefop in Amministrazione straordinaria, e Anfe regionale, che ha acquistato Anfe provinciale di Catania.

Occorre attendere poi la determinazione dell’amministrazione regionale in merito ai probabili cento trentadue esclusi dall’Albo regionale degli operatori, come già ricordato, che potrebbero quindi essere depennati dalle graduatorie Ciapi.

Altra confusione avrebbe innestato l’interpretazione, poco chiara secondo molti osservatori, dell’articolo 8 del bando pubblico sulla presentazione dei documenti a seguito di idoneità.

Entro quale termine i soggetti dichiarati idonei dovranno presentare i documenti ai fini dell’accertamento dei requisiti prescritti nel bando ai fini della successiva eventuale contrattualizzazione?

L’articolo 8 parla di trenta giorni dalla data pubblicazione della graduatoria. Anche in questo caso, sorge il dubbio si tratta del 10 aprile come termine ultimo di scadenza per la presentazione dei documenti. Oppure il riferimento va al 28 aprile a seguito di comunicazione pubblicata dal Ciapi sulla Gurs il 28 marzo scorso?

Ci sarebbe una terza ipotesi. Non è che il Ciapi, vista la continua evoluzione dei fatti che interagiscono con il bando relativo al progetto Prometeo, magari decida di attendere che si possa comporre il puzzle della graduatoria definitiva, fase ovviamente propedeutica per la contrattualizzazione dei mille e 415 lavoratori?

Un chiarimento sui tempi, sul reclutamento degli allievi e sulla composizione finale della graduatoria sarebbe auspicabile da parte del vertice del Ciapi.

Il caos continua ….. e intanto i lavoratori aspettano la “manna dal cielo”.


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