Un caffè con Riccardo Savona: “Il Governo Crocetta? Brancola nel buio”

IL PARLAMENTARE DI SALA D’ERCOLE, COMPONENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO E FINANZE ‘DISTILLA’ LE SUE IMPRESSIONI SULLA GIUNTA, SIL RIMPASTO E SUL VALORE EFFETTIVO DEGLI ASSESSORI ‘TECNICI’…

Onorevole Riccardo Savona, lei è tra i pochi parlamentari dell’Ars che non ha commentato l’imminente rimpasto della Giunta di Rosario Crocetta Ci sono delle ragioni particolari che motivano il suo silenzio?

Le ragioni sono diverse. Una tra tante è che di rimpasto si è parlato e straparlato da mesi, ma il tutto è sempre rimasto un’intenzione manifestata ogni qualvolta il Governo ha avuto la necessità di far quadrare i conti con la propria maggioranza. Nulla di serio insomma”.

Eppure sembra che sia questione di giorni, se non di ore.

“Guardi io sono un deputato dell’opposizione, non sta a me proporre nomi o valutarli. Al massimo posso esprimere una opinione…”.

Sentiamola.

“Il Governo Crocetta, sin dalla sua nascita, ha chiuso le porte alla politica appellandosi all” ‘alto profilo’ tecnico dei propri componenti. Ma l’ ‘alto profilo’ non si è mai visto… Senza voler mancare di rispetto a nessuno, è chiaro che le vere professionalità si contano sulle dita di una mano”.

A chi si riferisce?

“Guardi, per essere definito tecnico un assessore deve avere dei chiari requisiti che oserei definire indispensabili ed irrinunciabili: primo tra tutti, una competenza accreditata nel ramo della delega assunta, tanta esperienza e capacità riconosciuta. Quanti dei 12 assessori di Crocetta possono vantare questi requisiti? Credo pochi, pochissimi”.

Ed i nomi che circolano per il rimpasto?

“Questo mi preoccupa ancor di più. Pare che siano in uscita quei pochi soggetti che quei requisiti li possedevano. L’assessore Luca Bianchi lo abbiamo già perduto e, nonostante le polemiche che hanno ‘segnato il tempo’ in questo tumultuoso e drammatico periodo, bisogna riconoscere che Bianchi è stato tra i pochi veri tecnici di questo Governo. Le sue dimissioni ‘al buio’ sono il segno di un allarme istituzionale oramai inconfutabile. Do atto all’ex assessore all’Economia di essere stato serio interlocutore della commissione parlamentare Bilancio di cui mi onoro di far parte”.

E adesso?

“Adesso toccherebbe all’ottimo Dario Cartabellotta, che ha ridato lustro all’assessorato all’Agricoltura ed all’assessore Nicolò Marino: un magistrato serio ed equilibrato che non si è piegato alle logiche di potere, ma al contrario ha saputo ribadire con coerenza ed indipendenza la propria contrarietà ai tanti interessi che gravano nel settore dell’energia e, soprattutto dei rifiuti. Forse sono queste le motivazioni che lo rendono sacrificabile. Marino non è mai stato e non sarà mai gestibile”.

Crede che ci sia lo zampino di Confindustria in questo probabile siluramento?

“Questo io non lo so. Dico solo che per un Governo di sinistra è poco spiegabile e ancor meno difendibile politicamente la dipendenza dall’associazione degli industriali. Una volta la sinistra era dalla parte degli operai e dei lavoratori, oggi…”.

Quali prospettive all’orizzonte?

“Sono seriamente preoccupato. Oramai siamo ad Aprile. La Sicilia non ha una finanziaria valida ed il Governo ha perduto il proprio assessore all’Economia, brancolando nel buio più assoluto alla ricerca di un samurai che gli succeda. Con questi retroscena stare al Governo oggi è quantomeno impopolare…”.

 

 


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