La Fabi al Governo Crocetta: “Tagliare le retribuzioni dei manager”

IL SINDACATO DEI BANCARI PIU’ RAPPRESENTATIVO DELLA SICILIA – PRESENTE ANCHE CON ISCRITTI IN ALCUNE SOCIETA’ REGIONALI – INVITA L’ESECUTIVO REGIONALE A ELIMINARE GLI SPRECHI

Nei giorni scorsi è stato presentato il nuovo Piano della Spending review del commissario Cottarelli che ha spiegato, tra l’altro, di voler mettere mano alla spesa sull’alta burocrazia e al parco delle auto blu.

Il Commissario sostiene che una riduzione della retribuzione dei dirigenti era stata proposta a settembre 2013, attraverso l’imposizione di tetti retributivi, ma per quel che concerne i dirigenti pubblici bisogna entrare nell’ordine di idee che ancora esistono retribuzioni alte in relazione al reddito pro capite dell’intera nazione.

Il solco della riforma è quello tracciato dall’ipotesi di Renzi: un taglio degli stipendi dei manager pubblici per circa 500 milioni di euro.

“Il Governo siciliano di Rosario Crocetta – dice Carmelo Raffa, leader della FABI siciliana – sin dal suo insediamento, aveva dichiarato di voler procedere ad una riduzione sensibile dei compensi dei manager, pubblicando su Internet tutti i dati sugli stipendi e riorganizzando l’intero settore”.

“Stiamo parlando – aggiunge il sindacalista – di stipendi d’oro dei dirigenti, che guadagnano cifre che oscillano tra i 200 e i 250 mila euro all’anno, anche con ulteriori benefit come auto blu. Mega-direttori delle società partecipate di Palazzo d’Orleans, i manager d’oro della galassia Regione su cui il Governo Crocetta deve intervenire senza ulteriori rinvii e resistenze della casta”.

“Nel contesto socio economico in cui vivono i siciliani – osserva Raffa – non sono più tollerabili tali sprechi. La FABI chiede al Presidente della Regione ed al futuro assessore dell’Economia atti visibili e croncreti. A nostro avviso occorre maggiore trasparenza (bisogna pubblicare gli stipendi e benefit), bisogna legare i compensi dei dirigenti delle partecipate ai risultati ottenuti, rispettare la delibera di Giunta che prevede il tetto dei compensi parametrato a quello di un dirigente generale regionale meno il 20 per cento”.

“La FABI Sicilia – conclude Raffa – presente anche in Enti pubblici e Società partecipate dalla Regione siciliana (Crias, Icac, Irfis e Sviluppo Italia Sicilia), istituirà un osservatorio nelle Aziende per monitorare tutte le scelte aziendali ed al riguardo forniremo nei prossimi giorni precise istruzioni ai nostri assistiti”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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