Sala d'ercole finge di ridurre le indennita' dei parlamentarie degli assessori che, con gli 'ammennicoli', rimangono praticamente le stesse. La protesta dei grillini che hanno abbandonato l'aula. Approvata anche la legge su irfis-finsicilia con l'ombra di pesanti conflitti di interessi. L'assemblea tonera' a riunirsi lunedi' con all'ordine del giorno la modifica dell'articolo 36 dello statuto e con il ddl per la tutela dei cittadini e del territorio dall'amianto
Ars, sì alla “legge-Giuda”, ovvero la presa in giro della spending review
SALA D’ERCOLE FINGE DI RIDURRE LE INDENNITA’ DEI PARLAMENTARIE DEGLI ASSESSORI CHE, CON GLI ‘AMMENNICOLI’, RIMANGONO PRATICAMENTE LE STESSE. LA PROTESTA DEI GRILLINI CHE HANNO ABBANDONATO L’AULA. APPROVATA ANCHE LA LEGGE SU IRFIS-FINSICILIA CON L’OMBRA DI PESANTI CONFLITTI DI INTERESSI. L’ASSEMBLEA TONERA’ A RIUNIRSI LUNEDI’ CON ALL’ORDINE DEL GIORNO LA MODIFICA DELL’ARTICOLO 36 DELLO STATUTO E CON IL DDL PER LA TUTELA DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO DALL’AMIANTO
Ieri sera l’Ars, tra mille polemiche – in buona parte giustificate – ha approvato il disegno di legge sulla spending review. Il provvedimento recepisce una parte delle indicazioni del decreto Monti, che comunque rimane il ‘grande assente’, visto che non viene mai citato.
La legge è stata approvata con 57 voti favorevoli, uno contrario e nessun astenuto.
Al momento del voto sono usciti dall’Aula – non senza buone ragioni – i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Motivo: a loro avviso questa legge è un “tradimento”: non a caso il deputato grillino Francesco Cappello ha parlato di “trenta denari” con riferimento alla ‘retribuzione’ di un noto personaggio professionista del tradimento. Quest’ultimo, come riferiscono le cronache del tempo, dopo aver tradito decise di impiccarsi. Ieri sera, all’Ars, davano quasi per certo che nessuno dei 57 deputati che hanno approvato la legge si impiccherà…
Ma cosa prevede questa legge-Giuda? Le principali misure riguardano le indennità dei deputati, i contributi per i gruppi parlamentari e le spese per il personale.
Sulle indennità dei parlamentari c’è una presa in giro. Ufficialmente dovrebbero passare da 18 mila euro mensili a circa 11 mila e 100 euro lordi mensili. Ma non è così, perché la riduzione non è complessiva, ma riguarda solo una parte della retribuzione parlamentare. I ‘califfi’ di Sala d’Ercole si dovrebbero tenere gli altri ‘ammennicoli’.
Per il presidente della Regione e per il presidente dell’Ars l’indennità base è un po’ superiore: 13.700 euro. Alla quale vanno aggiunti gli ‘ammennicoli’.
Minima, se non quasi inesistente, la riduzione delle indennità per gli assessori-tecnici: dovrebbero incassare 10 mila euro netti più gli ‘ammennicoli’.
I contributi per i gruppi parlamentari vengono ridotti da 2.400 a 700 euro al mese per ogni deputato.
La politica, che non si è affatto autoridotta le indennità sostanziali, ha invece assestato una ‘bastonata’ del 10% agli stipendi di funzionari e dipendenti dell’Ars. Le nuove misure entreranno in vigore dal primo gennaio 2014.
Non vi tediamo con gli interventi dei vari deputati presenti in Aula al momento del voto, perché hanno detto cose rigorosamente inutili. Va sottolineato che l’Ars rimane agganciata al Senato della Repubblica. Fatto positivo, perché quello siciliano è un Parlamento e tale deve restare, non per tutelare i 90 ‘califfi’ di Sala d’Ercole, ma nell’interesse della Sicilia.
Sempre ieri il Parlamento siciliano ha approvato all’unanimità (52 voti) il disegno di legge Irfis-FinSicilia spa, più un ordine del giorno sulle iniziative in ordine alla propaganda dei prodotti finanziari dello stesso Irfis. Su questa legge – e in generale sull’operatività dell’Irfis – pesa l’ombra di un pesante conflitto di interessi.
L’Ars ha bloccato l’iter della legge-voto per la riapertura del Casinò di Taormina. I ‘califfi’ si sono già pentiti del passo in avanti? Sembra di no, perché il provvedimento dovrebbe tornare in Aula la prossima settimana. E precisamente lunedì 23 dicembre, a mezzogiorno.
Direte: i deputati dell’Ars hanno intenzione di festeggiare il Santo Natale a Palazzo Reale? Non l’abbiamo ancora capito. Di sicuro c’è che lunedì prossimo Sala d’Ercole dovrebbe sbarazzarsi, approvandolo, del Dpef, il totalmente inutile Documento di programmazione economica e finanziaria.
Poi, oltre al Casinò di Taormina, ci sono all’ordine del giorno due disegni di legge importanti: la modifica dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie (questo, ovviamente, è un disegno di legge costituzionale) e le “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”.