Formazione, ci sono più corsi che allievi…

Sono troppe le ore formative approvate con l’Avviso 20/2011? Qualcuno asserisce di sì. Intanto proseguono le stranezze nella formazione professionale e, in particolar modo, nella gestione della mobilità del personale attraverso la piattaforma Faros, il sistema di gestione e controllo dei progetti a unità di costo standard dell’Avviso 20/2011. Un settore chiaramente in sofferenza quello della formazione professionale e da qualche tempo sotto i riflettori della magistratura, della Procura della Corte dei Conti, e degli ispettori dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf).

Ma prima di affrontare i temi introdotti e sottopostoci da diversi operatori del settore, chiariamo il ruolo dell’Olaf e le finalità che persegue. E lo facciamo a qualche giorno dalla visita ufficiale prevista per il prossimo 10 dicembre prossimo, al fine di chiarirne le competenze. Data che, secondo indiscrezioni, qualcuno nei piani alti degli uffici della Regione siciliana vorrebbe far rinviare, adducendo all’impegno massimo nella direzione della certificazione di fine anno della spesa comunitaria a rischio restituzione. Che coincidenza! (sopra, a sinistra, foto tratta da euractiv.it)

Cominciamo col dire che, dall’esame della relazione annuale dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), pubblicata il 3 luglio 2012, emergono i risultati conseguiti dall’Olaf nel 2011, anno in cui l’Ufficio ha trattato 463 casi. Le indagini dell’Olaf hanno consentito di recuperare 691 milioni di euro e hanno permesso ai tribunali degli Stati membri di infliggere condanne per un totale di 511 anni di reclusione. Ma quali sono le finalità dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode?

Il mandato dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) è triplice. Cominciamo col dire che mira a tutelare gli interessi finanziari dell’Unione Europea (UE), svolgendo indagini su frodi, corruzione e ogni altra attività illecita. Si occupa anche di individuare fatti gravi, connessi all’esercizio di attività professionali da parte di membri e del personale delle istituzioni e degli organismi dell’UE che potrebbero essere perseguibili in sede disciplinare o penale e svolgere indagini al riguardo. Infine,assiste la Commissione Europea nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche di prevenzione e accertamento delle frodi. Ed adesso veniamo ai casi segnalatici.

Pare che alcuni Enti formativi e società di capitali, tutti beneficiari di una quota di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011, in questo periodo stiano convocando docenti privi di assegnazione oraria o posti in Cassa integrazione dal proprio Ente per colloqui motivazionali e valutazione dei requisiti per un incarico di insegnamento in corsualità finanziata con l’Avviso 20/2011. Tutto è gestito attraverso la piattaforma Faros, strumento, peraltro, che pur essendo costato tanto (forse un po’ troppo!), ha funzionato a singhiozzo, per non dire quasi mai. Eppure è il sistema dove ruota tutta la gestione dell’Avviso 20/2011! Come dire non ne va bene neanche una.

Ma torniamo a questi “poveri” docenti ridotti alla caccia di un’ora di lavoro. Diversissimi Enti formativi siciliani, dicevamo, si sono dilettati a convocare popò di lavoratori del settore della formazione professionale laureati e titolati per negargli l’incarico in quanto non compatibili con la tipologia di modulo formativo d’insegnamento. E’ l’Avviso 20/2011 che lo impone, in tanti hanno riferito ai poveri malcapitati. Se fossero così le cose qualcuno potrebbe obiettare che è tutto regolare. Ma proprio liscio come l’olio non pare, quest’ennesimo ‘mostro’ creato all’interno della ‘macchina’ infernale conosciuta come Avviso 20/2011. E vi diciamo il perché.

Stando sempre alle testimonianza, sembrerebbe che altri Enti, o magari gli stessi che hanno negato le ore ai laureati malcapitati (pur sempre docenti con contratto a tempo indeterminato sottoscritto entro il 31/12/2008 presso Enti formativi) abbiano assegnato ad altri docenti ore che proprio nessuna attinenza hanno con il curriculum studiorum e con le competenze professionali acquisiti lungo l’arco della vita lavorativa. Ed allora, forse, nasce un problema. Com’è possibile che, da un lato, non si assegni ad un laureato in psicomotricità e con un diploma biennale polivalente di sostegno ore di insegnamento e supporto a portatori di handicap e, nel contempo, si assegnino ore di anatomia e fisiologia e dermatologia ad una diplomata?

Se di qualità nell’erogazione dell’offerta formativa si parla con l’Avviso 20/2011, qualcuno dovrebbe spiegare il perché di questi strani ‘casi’. Ovviamente, stando sempre a quanto riferitoci. Ed ai funzionari dell’Olaf perché questa vicenda dovrebbe interessare? Proviamo a fare un ragionamento. (a sinistra, foto tratta da finanziamentieuropei.eu)

Se da circa un mese vige questo “balletto” delle convocazioni di tutto il personale privo della titolarità delle 36 ore settimanali di assegnazione oraria, significa anche che diversissimi corsi di formazione, approvati nella graduatoria dell’Avviso 20/2011, non sono ancora stati avviati. Tali lavoratori richiamati sono quelli utilmente inserito nell’elenco introdotto con Decreto assessoriale n.5074 del 22 dicembre 2010. Significa anche che si stenta ad avviarli o non lo saranno mai.

Infatti, pare proprio che su 3.600 progetti approvati a valere sull’Avviso 20/2011, solamente 1.300 sembrerebbero essere stati avviati. E come non evidenziare che siamo già agli inizi di dicembre? Ed allora viene da chiedersi, come mai non sono stati avviati tutti i progetti approvati? ’ possibile, cioè, che non vi siano allievi a sufficienza per coprire tutte le ore formative approvate?Eppure la Corte dei Conti li ha vistati tutti, i 684 decreti di finanziamento. Non è che i progetti siano troppi?

Su questo interrogativo riteniamo che potrebbero essere interessati gli ispettori dell’Olaf. Pur tuttavia, auspichiamo che non si verifichi quello che qualche operatore attento del settore della formazione professionale ritiene possibile. E cioè che siano state troppe le risorse comunitarie impegnate per una domanda formativa di dimensioni inferiori. Se così dovesse essere, allora qualcuno dovrà rispondere della programmazione del bando pubblico e della gestione dell’Avviso 20/2011.

Va sottolineato, del resto, che il Piano regionale dell’offerta formativa (Prof) del 2011 è stato finanziato con circa 248 milioni di euro, e nulla più. Peraltro, in un recente incontro con le parti sociali, lo stesso dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, che in Sicilia è anche Autorità di gestione del Fondo sociale europeo (Fse), ha dichiarato l’intendimento di spostare verso gli Avvisi 1 e 2, che finanziano l’attività degli Sportelli multifunzionali, la quota di risorse comunitarie rese libere dalle ore formative non avviate dell’Avviso 20/2011. Un vero e proprio rebus anche per l’impatto procedurale che comporterebbe una simile decisione. E visti i tempi ristretti (manca meno di un mese alla fine dell’anno) per certificare la spesa…

L’Olaf è interessato a tutto questo? Vedremo.

 


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