«Le morti di Augusta sono una strage di Stato». All'indomani della vittoria, con l'inchiesta Morire di sviluppo, del riconoscimento speciale Coop ambiente all'interno del premio giornalistico Ilaria Alpi, il catanese Antonio Condorelli guarda già al futuro. «La soddisfazione professionale è grande, ma tornerò sul tema con un'altra puntata e un dvd», racconta a CTzen. Guarda il video
A Condorelli il premio Alpi sezione ambiente Su La7 inchiesta sulle morti ad Augusta
Morire di sviluppo, video inchiesta realizzata dal giornalista catanese Antonio Condorelli, ha vinto il riconoscimento speciale Coop ambiente all’interno del premio Ilaria Alpi. L’inchiesta parla dell’inquinamento e delle mancate bonifiche nel grande complesso petrolchimico compreso tra Augusta Priolo e Melilli, dove l’incidenza di morti causate da tumori ai polmoni è molto più alta della media nazionale. Condorelli è coordinatore della pagina catanese di Live Sicilia e collaboratore della trasmissione L’aria che tira trasmessa dalla tv nazionale La7. E proprio sull’emittente del gruppo Cairo è andato in onda lo speciale, realizzato con l’operatore di ripresa Beppe Mannino.
«E’ una grande soddisfazione professionale quella di aver vinto questo premio dedicato a Ilaria Alpi – dichiara Condorelli a CTzen -, soprattutto perché vengo dalla città di Giuseppe Fava e Mariagrazia Cutuli, anche loro morti mentre facevano il loro lavoro di giornalisti». Una soddisfazione personale che, per Condorelli, potrà servire a tenere alta l’attenzione su un tema come quello dei tumori causati dai grandi impianti petrolchimici siciliani. «Da quando ho girato le immagini ad ora, i morti per tumore ad Augusta, di cui parla nell’inchiesta don Palmiro Prisutto, sono già aumentati da 400 a 517. E’ una strage di Stato», afferma il giornalista. Che annuncia: «Tornerò sul tema con un’ulteriore puntata su La7, ma l’obiettivo è quello di creare un dvd speciale, dove rientreranno anche i casi di Gela e Milazzo. Il ricavato – conclude Condorelli – verrà devoluto in beneficienza».