La sede etnea del Tribunale amministrativo regionale non chiuderà. Grazie ad un emendamento proposto dal deputato etneo Giuseppe Berretta, ieri la commissione Affari costituzionali della Camera ha deciso di escludere nel testo da presentare all'aula la soppressione dei Tar nelle città sedi di Corte d'appello. «Adesso si prevede il voto di fiducia. Possiamo essere certi del risultato acquisito», afferma il parlamentare del Partito democratico. E soddisfazione per il risultato viene espressa anche per il sindaco Enzo Bianco
Un emendamento salva il Tar di Catania Berretta: «Grande vittoria per la città»
La prima commissione della Camera dei deputati, quella sugli Affari costituzionali salva il Tribunale amministrativo di Catania dalla chiusura. Ieri sera è stato approvato un emendamento all’articolo 18 del decreto legge 90, l’insieme di proposte del governo di Matteo Renzi in materia di semplificazione amministrativa che prevedeva la soppressione delle sedi distaccate dei Tar. Come quella di Catania, terzo in Italia per numero di carichi di lavoro dopo Roma e Napoli. La modifica al decreto, proposta dall’onorevole etneo Giuseppe Berretta del Partito democratico, di fatto pone la parola fine alla vicenda, duramente contestata dalla politica etnea. A partire dal consiglio comunale, che ha votato per ben due volte contro la soppressione, fino ad arrivare ai rappresentanti in parlamento e ai giudici dello stesso tribunale. «L’emendamento prevede che si salvino i Tar nelle città sede di corte d’appello, e sarà parte integrante del testo della legge che dovrà essere riconvertita dall’aula, sul quale si prevede il voto di fiducia. Possiamo essere certi del risultato acquisito, una grande vittoria per la città», afferma con soddisfazione Berretta, che aveva già sollevato il caso in commissione Giustizia.
La modifica, oltre a Catania, permetterà anche ai Tar di Brescia, Lecce, Reggio Calabria e Salerno di restare attivi. Il decreto sulla semplificazione ed alla trasparenza amministrativa ed efficienza degli uffici giudiziari farà quindi chiudere solo tre delle otto sedi distaccate a livello nazionale: Latina, Parma e Pescara. «Dopo qualche resistenza dei parlamentari di riferimento delle città nelle quali le sedi distaccate chiuderanno – racconta Berretta – in commissione il voto è arrivato comunque all’unanimità. il testo dell’emendamento, insieme ad altri, è stato infatti assorbito in un’unica proposta dal presidente Francesco Paolo Sisto».
Soddisfazione per il risultato viene anche dal sindaco di Catania Enzo Bianco, che in una nota parla di «una battaglia vinta con il concorso di tutti, dai parlamentari di ogni forza politica al mondo produttivo della Sicilia orientale, che in queste settimane hanno fatto fronte comune». Bianco nella sua nota ricorda come abbia avuto, nelle scorse settimane, vari incontri istituzionali sul tema, «ne ho parlato con il ministro Andrea Orlando e il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, ero stato ascoltato dalla commissione presieduta da Francesco Paolo Sisto e già cinque giorni fa avevamo avuto ampie rassicurazioni sul fatto che la sede di Catania del Tar sarebbe stata mantenuta. Sono rimasto – continua Bianco – in costante contatto sia con lonorevole Emanuele Fiano, relatore del decreto in commissione, sia con il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, fino alla votazione», afferma il sindaco di Catania.