Youth Guarantee: il programma in Sicilia inizia con i ‘botti’, tra ritardi e caos. La Corsello colpisce ancora?

SONO 178 I MILIONI A DISPOSIZIONE PER L’ATTUAZIONE IN SICILIA DEL PROGRAMMA DELLA ‘GARANZIA GIOVANI’. PER SPENDERLI SERVE EFFICIENZA ED EFFICACIA, TRASPARENZA E COMPETENZA. CARATTERISTICHE CHE AD OGGI MANCANO PER L’INADEGUATEZZA DEL GOVERNO REGIONALE NEL PROGRAMMARE E GESTIRE I FONDI COMUNITARI. IACOLINO: “SIAMO GLI ULTIMI IN EUROPA GRAZIE AI DISASTRI DEL GOVERNO CROCETTA”

Decimo giorno senza Servizi pubblici per l’Impiego in Sicilia. Nell’Isola esiste il reato di interruzione di pubblico servizio? Sarebbe utile conoscere la risposta per meglio comprendere ciò che accade nella nostra Regione in materia di mercato del lavoro. E siccome la dottoressa Corsello, unica responsabile del marasma generatosi nella la gestione del programma europeo “Youth Guarantee”, non pare abbia alcuna intenzione di rispondere a chiarimento, magari nel rispetto del principio della trasparenza negli atti della pubblica amministrazione, su cosa stia combinando con le procedure attuative del progetto comunitario, cercheremo di farlo noi. E lo faremo nell’unico modo possibile: raccontandovi fatti e non opinioni.

Cominciamo col dire che da due giorni è partita, in Sicilia come nel resto del Paese, la prima fase del programma della ‘Garanzia giovani’ che prevede l’erogazione, da parte dei Centri per l’Impiego dell’Isola, della prima azione prevista: ‘accoglienza e informazioni sul programma’. Misura prevista dal piano comunitario e diretta a diffondere le informazioni e far conoscere i servizi disponibili sul programma ‘Youth Guarantee’ rivolto ai giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni.

Ed allora ci chiediamo: come arrivano i Centri per l’Impiego della Sicilia all’importante appuntamento? Risposta: nel peggiore dei modi, grazie alla lentezza decisionale ed ai ritardi accumulati dalla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del settore, in sede di programmazione delle attività.

I funzionari ed impiegati del Centri per l’Impiego dovranno garantire il flusso di informazione, l’accoglienza, la presa in carico del giovane con la compilazione della scheda anagrafico-professionale e l’apertura del Patto di Servizio. E dovranno farlo senza formazione specifica sul programma e senza il sostegno degli operatori degli ex sportelli multifunzionali, che hanno collaborato con il personale degli uffici periferici del dipartimento regionale Lavoro fino allo scorso 22 aprile.

Eppure il Piano operativo nazionale (Pon) Occupazione Giovani ha previsto la possibilità di una fase preliminare di formazione del personale della pubblica amministrazione regionale con apposite risorse proprio per meglio affrontare la sfida della “Youth Guarantee”. In altre regioni è stata fatta la formazione, in Sicilia perché non la si è erogata? La dottoressa Corsello dovrebbe rispondere a questo interrogativo per far capire quale strategia sita attuando. Ammesso che vi sia una strategia che noi non intercettiamo. Richiamiamo per chiarezza il passaggio contenuto nel paragrafo 2.A.10 del citato Pon.

“Nell’ambito dell’obiettivo dedicato alla capacità istituzionale saranno finanziate azioni per la capacitazione degli operatori degli Spi (Servizi per l’impiego). Con tale azione verrà fornita agli operatori una formazione specifica necessaria per accogliere e orientare i destinatari in base agli strumenti e ai criteri comuni stabiliti per l’attuazione della Garanzia Giovani”.

Anche il ‘Piano giovani’ approvato in Sicilia con la delibera di giunta n.215 del 21 giugno 2012, ha previsto la misura volta alla riqualificazione del personale dei Servizi per l’Impiego destinando tre milioni di euro per nove interventi da realizzare e diretti a mille operatori. Misura che avrebbe potuto coinvolgere anche il personale ex Spartacus che invece dal 23 aprile scorso è rimasto inspiegabilmente a casa a braccia incrociate.

Perché ai Centri per l’Impiego ed agli operatori privati (Agenzie per il Lavoro) non è stato fornito lo strumento per migliorare la professionalità del personale (mille unità) sulle politiche attive nel mercato del lavoro, visto che il Piano giovani stanziava risorse sia per la qualificazione degli operatori che per il potenziamento delle strutture? Che bisogno c’era di sospendere l’attività dei mille e 754 operatori ex Spartacus quando si sarebbero potuti riqualificare sin dal 23 aprile, attraverso la misura prevista dal Piano giovani?

Ancora: la dottoressa Corsello perché avrebbe deciso, con un fare “spietato”, da sceriffo, di lasciare a casa gli ex sportellisti, mettendo in difficoltà gli stessi uffici periferici necessitati ad erogare l’azione di ‘accoglienza e informazioni sul programma’? Sono gli stessi uffici periferici del dipartimento Lavoro che dovrebbero comunque garantire contemporaneamente anche le azioni di politica attiva del lavoro in favore dei cassa integrati e dei disoccupati.

Nel momento in cui la dottoressa Corsello con le prime direttive emanate il 30 aprile scorso all’indirizzo dei Centri per l’impiego ha obbligato gli uffici periferici ad attivarsi, seppur in condizioni di menomazione formativa, nel sostenere le istanze provenienti dal giovani, cosa succederà? Si potrebbe configurare l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio per l’impossibilità, data la mancanza di un numero sufficiente di operatori specializzati, di erogare le azioni di politica attiva a tutto tondo?

E quel che è peggio è il fatto che i Centri per l’Impiego sicuramente, allo stato delle cose, difficilmente potranno essere nelle condizioni di sostenere le azioni successive. Azioni che ricordiamo essere: l’accesso alla garanzia che riguarda la presa in carico del giovane, il colloquio individuale e profiling, la consulenza orientativa (Scheda 1-B), l’orientamento specialistico (Scheda 1-C), la formazione mirata all’inserimento lavorativo (Scheda 2-A), la partecipazione a corsi di istruzione e formazione professionale (Scheda 2-B), l’accompagnamento al Lavoro (Scheda 3), l’apprendistato per la qualifica o per il diploma con la progettazione del Piano formativo individuale (Scheda 4-A), l’apprendistato professionalizzante (Scheda 4-B), l’apprendistato per l’alta formazione e la ricerca (Scheda 4-C), i tirocini (Scheda 5), il servizio civile (Scheda 6), il sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità (Scheda 7), la mobilità professionale transnazionale e territoriale (Scheda 8) ed il bonus occupazionale (Scheda 9).

Non sarebbe stato più semplice avviare la fase della formazione specialistica indirizzata al personale dei Centri per l’Impiego a maggior ragione che Italia Lavoro, soggetto individuato per tale fase, è in attesa di un cenno da parte della dottoressa Corsello, avendo individuato anche l’elenco dei soggetti destinatari del percorso formativo? Perché lo sceriffo tuttofare al seguito del presidente Crocetta e degli ‘amici degli amici’ tiene tutto a “bagnomaria”?

Ancora una volta la dottoressa Anna Rosa Corsello messa a capo dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e che risulta ancora essere inamovibile nonostante i ‘casini’ combinati in diciassette mesi, mostra senza veli la sua inadeguatezza nel doppio ruolo.

A confermare l’inconsistenza dell’operato della dottoressa Corsello, non vi è solamente il notevole ritardo con il quale la Regione siciliana si è affacciata alla scadenza del due maggio e si appresta ad affrontare le fasi di definizione delle procedure e di attuazione delle misure del programma della ‘Garanzia giovani’. C’è un fatto ancora più grave che macchia l’azione politico-amministrativa di questo Governo regionale.

Da mesi il presidente Crocetta recita a soggetto, pur non essendo originario della terra di Girgenti, ma pur sempre siciliano è! Il governatore della Sicilia ha ripetuto sistematicamente che nessun lavoratore sarebbe stato licenziato e che tutti gli ex sportellisti avrebbero trovato collocazione lavorativa attraverso il Ciapi di Priolo.

Adesso che il progetto Spartacus, gestito dal Ciapi, è terminato e che solamente le figure degli orientatori, progettisti e tutor, potranno essere richiamati al lavoro a sostegno delle azioni, precedentemente elencate, previste dalla Youth guarantee, cosa s’inventerà il presidente Crocetta per tenere buoni i circa novecento tra gli operatori che resteranno fuori dalla ‘Garanzia giovani’ e dal Ciapi?

Sappiamo tutti che costoro rientrando negli enti di appartenenza andranno incontro alla mobilità, se non addirittura al licenziamento, dato che il proprio datore di lavoro è senza alcuna commessa. E poi non va dimenticato che il programma è a rimborso, prima si erogano le azioni e si raggiungono i risultati e poi arrivano le risorse. Chi sarà più bravo al livello nazionale potrà fare l’enplein, e vista l’efficienza della rete dei Servizi per il lavoro al Centro- Nord e i ritardi della dottoressa Corsello e del Governo Crocetta si farà davvero dura per la Sicilia la prospettiva occupazionale nei prossimi mesi non solo per i lavoratori del sistema formativo regionale ma anche per i giovani, i cassa integrati ed i disoccupati.

In conclusione ed a maggiore chiarimento precisiamo anche cosa dovranno fare i giovani interessati ad avvicinarsi al programma della ‘Garanzia giovani’.

Per partecipare al progetto potranno iscriversi in appositi albi sia online che presentandosi in uno dei sessantasei Centri per l’Impiego della Sicilia. Gli uffici periferici del dipartimento regionale Lavoro dovranno richiamare i candidati entro un paio di mesi.

Dopo inizierà l’orientamento al lavoro e a seguire, entro 4 mesi, i giovani dovrebbero essere inseriti in un percorso lavorativo. Le selezioni in Sicilia saranno curate dall’assessorato regionale alla Formazione e dell’assessorato al Lavoro, destinate ai i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Agli stessi sarà offerta la possibilità di seguire dei corsi di formazione professionali che dovranno immetterli nel mercato del lavoro. Il budget messo a disposizione dall’assessorato è di 178 milioni e riguarderà un bacino di 50mila giovani. Dopo la fase formativa, verrà proposto un contratto di apprendistato, un tirocinio formativo o una borsa di autoimpiego. Prevista anche la possibilità della “mobilità transnazionale”, ovvero per esperienze di lavoro all’estero, e di attività nell’ambito del servizio civile.

Sulla vicenda interviene l’europarlamentare uscente e ricandidato alle elezioni europee nelle file di Forza Italia, Salvatore Iacolino.

“Sicilia fanalino di coda del piano Youth Guarantee – dice Iacolino -: la nostra Regione è l’unica in Italia a non aver ancora firmato la convenzione da sottoporre al ministero del Lavoro. Il Governo Crocetta non ha neanche presentato alle parti sociali il programma, che prevede corsi di formazione, stage, tirocini formativi, contratti di apprendistato e di lavoro, sostegno all’auto-impiego per giovani disoccupati tra i 15 e i 29 anni”.

L’europarlamentare parla di “impreparazione di parte della ‘macchina’ burocratica regionale, dovuta ad un’assenza di indirizzo politico”.

“Al centro per l’impiego di Palermo – sottolinea Iacolino – il personale non è stato formato nemmeno all’utilizzo del portale internet www.garanziagiovani.gov.it, con gravi disagi per l’utenza che ha dovuto ricorrere al ‘fai da te’. Una vera e propria mancanza d’attenzione e di rispetto verso quei giovani siciliani che tante aspettative hanno riposto in questo programma, cofinanziato dall’Unione europea, che destina alla Sicilia 178 milioni di euro, su un plafond complessivo di 1,5 miliardi a livello nazionale. Soldi al momento ‘congelati’ perché la Regionenon ha completato l’iter stabilito dal piano”.

“Quella di ieri – conclude Iacolino – è stata una partenza ad handicap, inaccettabile per una Regione che conta il 53,8% di disoccupazione giovanile e che dovrebbe mettere le politiche sul lavoro in cima alle priorità”.

Foto di prima pagina tratta da repubblicadeglistagisti.it

 

 


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