Residenti ancora preoccupati, con il punto interrogativo per le attività turistiche. Oggi sull'isola è arrivato anche il presidente Musumeci, la prefetta e gli organi di protezione civile. «Non abbiamo mai messo in pericolo cittadini», afferma il sindaco
Vulcano, l’emissione di gas tossici sembra diminuire Ingv: «Monitoriamo. Fenomeni in continua evoluzione»
L’emissione di gas a Vulcano continua a far preoccupare i residenti dell’isola, tanto che ha spinto il sindaco del Comune di Lipari – che comprende anche Vulcano – a chiedere un incontro col presidente della Regione Nello Musumeci per fornire eventuali indicazioni a tutta la cittadinanza. All’incontro, che si è concluso nel primo pomeriggio di oggi, è emerso che la situazione sarebbe in miglioramento. Lo stato di allerta gialla è ancora in vigore ed è consentito l’accesso all’isola a chi proviene da fuori: rimane il divieto di pernottamento per chi ha problemi respiratori o deambulatori. L’emissione di gas che provengono dal sottosuolo aveva allarmato gli abitanti dell’isola dell’arcipelago a novembre scorso, quando alcuni residenti sono stati costretti ad abbandonare l’isola dopo aver accusato dei malori. Dopo essersi ridotto, nelle ultime settimane i dati sono tornati al centro dell’attenzione. Tuttavia, non da determinare uno stato dall’allerta di colore rosso. A monitorare la situazione sull’isola è il personale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio Etneo, di Catania. Gli esperti confermano il miglioramento della situazione, che però «potrebbe variare da un momento all’altro – afferma Eugenio Privitera di Ingv a MeridioNews – Al momento i fenomeni geofisici sono abbastanza blandi, ma la situazione non è rientrata».
Da quanto rilevato da Ingv, oltre a esserci un miglioramento delle emissioni, non ci sarebbero rischi di eruzioni importanti :«non ci sono segnali precursori come deformazione del suolo o presenza di elevati parametri biochimici – precisa Privitera – Rimane però il rischio più imminente, che è quello dell’emissione di sostanze gassose altamente dannose per l’essere umano, come i gas Hazards, Co2 o il gas H2s. Sull’isola c’è stata un’anomalia: gli eventi si sono susseguiti senza uno stato di riposo. Consideriamo che ci troviamo in presenza di un vulcano attivo». Il polso della situazione continua a essere tenuto sotto controllo. Insieme al presidente Musumeci, stamattina erano presenti anche i capi dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e regionale, Salvo Cocina, il prefetto di Messina, Cosima Di Stani, e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni. Presenti anche Franco Italiano e Mauro Coltelli per l’Ingv e, per i vigili del fuoco, il direttore regionale, Ennio Aquilino, e il comandante provinciale di Messina Salvatore Tafaro.
Dai dati a disposizione, le attività turistiche sull’isola non sarebbero compromesse, come osserva lo stesso Musumeci che ha annunciato che chiederà al ministero del Turismo «di stanziare risorse finanziarie adeguate per aiuti alle attività economiche, oltre alla possibilità di coinvolgere, nel Comitato di salute pubblica previsto dall’ordinanza di protezione civile, i rappresentanti di commercianti, artigiani e agricoltori». Il sindaco Georgianni, contattato al telefono da questo giornale, sottolinea come l’incontro di stamattina con la cittadinanza era «doveroso e fondamentale, per poter fare il punto sulla situazione – spiega – Tutto è condizionato dai dati che, in questo momento, sono positivi. Sulla base di questi dati, ho emesso la mia ultima ordinanza: non abbiamo mai messo a rischio la cittadinanza». Rimangono in vigore le norme di autotutela previste dal piano di Protezione civile come, per esempio, le precauzioni di adottare durante dei lavori edili, nelle operazioni di scavo. «Tutto rapportato ai dati, che sono monitorati ma non devono mai essere sottovalutati e sono proporzionati al livello di allerta del momento – conclude il primo cittadino – Registriamo anche il rientro di alcuni cittadini che durante la prima fase avevano pernottato a Piano Vulcano, Gelso, Vulcanello, lontani dalle zone di rischio».