Tra rassegne cinematografiche che spariscono e mense che non riaprono, sembra che lultima arma in mano agli studenti catanesi sia la penna con la quale firmare petizioni per far valere i loro diritti. In quattromila chiedono un punto di ristoro in centro
Una mensa val bene una firma
Si torna a parlare del progetto per la realizzazione di una mensa al centro della città di Catania. A ripresentare il problema, ancora una volta, gli studenti dell’Ateneo catanese, che grazie ad un’iniziativa del Comitato per il diritto allo studio, composto dal P.D.U. (Progetto degli universitari) e dal sindacato studentesco “Vox Populi”, stavolta sono riusciti a raccogliere 4000 firme per chiedere l’apertura di un nuovo punto di ristoro vicino alle Facoltà nella zona centrale della città.
La nuova mensa risolverebbe il problema di moltissimi universitari catanesi, soprattutto di quelli che provengono dalle varie Facoltà di Giurisprudenza, Lettere, Lingue, Scienze della formazione, Scienze politiche e Scienze biologiche, solo per citarne alcune.
Al momento, dopo la chiusura della mensa della Residenza Centro di via Etnea, e con il refettorio di via Oberdan funzionante a metà, l’unica mensa pienamente fruibile per il popolo studentesco dell’Ateneo catanese è quella della “Cittadella universitaria”, troppo lontana dal centro cittadino, anche a causa degli insufficienti mezzi di trasporto, che spesso impediscono agli studenti di raggiungere il punto di ristoro in tempo: «Abbiamo già fatto protocollare le 4000 firme che abbiamo raccolto, insieme ad una richiesta scritta per la realizzazione di una nuova mensa, attigua possibilmente alle Facoltà centrali della città. Assieme alla petizione abbiamo presentato un’altra richiesta affinché, per lo meno, siano già stipulate delle convenzioni con i ristoranti – dichiara il consigliere d’amministrazione di Ateneo Danilo Musumeci – Ho lasciato le mie credenziali al direttore dell’Ersu per ricevere notizie al riguardo, ma ad oggi, dopo quasi due settimane, non ho ricevuto nessuna risposta». Musumeci però non si dà per vinto: «Quest’ultima iniziativa presentata delle associazioni universitarie non resterà isolata, ma anzi è soltanto un punto di partenza per andare avanti ed affrontare i problemi che affliggono il nostro Ateneo».