Un evento esplosivo superiore alla norma dal settore craterico di sud-ovest è stato registrato alle 14.11 di oggi sullo Stromboli dalla rete di monitoraggio del laboratorio di Geofisica sperimentale. I lapilli hanno innescato un piccolo incendio in località Forgiavecchia. Sul posto sono arrivati i canadair per spegnere il fuoco. A seguito dell’evento esplosivo non si […]
Foto di mchachevska da Pixabay
Stromboli, un’esplosione ha innescato un incendio
Un evento esplosivo superiore alla norma dal settore craterico di sud-ovest è stato registrato alle 14.11 di oggi sullo Stromboli dalla rete di monitoraggio del laboratorio di Geofisica sperimentale. I lapilli hanno innescato un piccolo incendio in località Forgiavecchia. Sul posto sono arrivati i canadair per spegnere il fuoco. A seguito dell’evento esplosivo non si registrano variazioni significative dell’attività esplosiva e dei parametri monitorati. Ieri la rete di monitoraggio aveva registrato sul vulcano una tracimazione lavica a carico dell’area craterica nord, interessata da un’intensa attività di spattering.
L’osservatorio etneo dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania comunica che dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e dalle informazioni del personale sul posto, a partire dalle 16.10 è stato osservato un nuovo flusso lavico ben alimentato dall’area craterica nord, prodotto da una bocca posta a quota 700 metri sul livello del mare, che si propaga lungo la Sciara del fuoco.
Il fenomeno ha prodotto flussi piroclastici e causato lo rotolamento di materiale lavico lungo la stessa e fino alla linea di costa. L’ampiezza media del tremore vulcanico nel corso della mattinata si è mantenuta su un livello alto e alle 14.20 circa ha raggiunto un livello molto alto. Successivamente, è stato osservato un decremento dei valori di ampiezza che in ogni caso permangono su un livello alto. I sismogrammi hanno evidenziato negli ultimi minuti numerosi transitori di modesta ampiezza, della durata di pochi minuti, probabilmente associati a fenomeni di flussi piroclastici e rotolamento di rocce lungo la Sciara del fuoco. L’analisi dei dati delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non evidenzia variazioni significative alle stazioni Gnss ad alta frequenza e clinometriche