Le scie chimiche arrivano all’Ars. Il leghista Figuccia scivola sul complotto: «Provocano malattie». Anche immaginarie

Il complotto più mainstream che c’è arriva all’Ars. E lo fa con un’interrogazione presentata dal deputato leghista Vincenzo Figuccia. Titolo: «Chiarimenti in merito alla pericolosità delle scie chimiche emesse dagli scarichi degli aerei in volo non meglio identificati». Un documento ufficiale in cui si parla di «una teoria che sostiene che il vapore acqueo sia in realtà un potente e letale composto di agenti chimici e biologici che viene spruzzato in volo attraverso l’uso di specifiche apparecchiature». Niente di nuovo sotto il sole e nemmeno nei cieli, dove da tempo il complotto sulle scie chimiche tiene banco. Quelle del deputato sono «le stesse argomentazioni proposte da oltre vent’anni e che non hanno nessuna base scientifica. E, anzi, sono tutte affermazioni di cui è stata dimostrata la falsità», spiega a MeridioNews Giovanni Comoretto, astrofisico ed esperto della materia che fa parte del Cicap, il comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze.

Nell’interrogazione, Figuccia fa riferimento ai tragitti degli aerei, sciorina numeri di metri e quote ed elenca elementi chimici e molecole che «impattano sulla salute umana e concorrono all’alterazione del clima». Dati che il deputato leghista, a suo modo, prova a corroborare citando un «blogger italiano» e «alcuni studiosi e ricercatori»: figure senza nome e cognome, fonti anonime impossibili da verificare. «Esistono prove che attestano la presenza di elementi chimici dannosi», si legge nel documento, in cui le scie chimiche vengono descritte come «conseguenza di operazioni sperimentali che hanno molteplici scopi, dal settore della meteorologia a quello militare». Per non parlare – ma Figuccia non manca di scriverne – dei loro presunti effetti: dalla misteriosa sindrome di Morgellons (citata in varie teorie del complotto e al momento considerata immaginaria dalla medicina) fino a tumori, morbo di Parkinson e disfunzioni cardiache. Una situazione allarmante contro la quale il deputato leghista avanza la sua formale richiesta alla Regione: affidare all’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) «il compito di effettuare uno studio approfondito del fenomeno, rassicurando i siciliani e dimostrando scientificamente che quanto sopra affermato non sia vero e che il fenomeno delle scie chimiche non rechi alcun danno alla salute delle persone e all’ambiente».

Nulla che non sia già stato fatto, peraltro. Eppure, una leggenda senza fondamento è stata perfino discussa nei parlamenti di molti Stati, compreso il nostro. «Le chemtrail non possono essere aumentate negli anni – afferma Comoretto – perché semplicemente non esistono». Le strisce che si vedono sempre più spesso nel cielo, invece, sono scie di condensa degli aerei, aumentate come logica conseguenza del maggiore traffico aereo. Si tratta insomma di «nuvole che si formano perché – spiega l’esperto – bruciando il cherosene si producono anidride carbonica e acqua. Il vapore, se è freddo, condensa e diventa cristalli di ghiaccio che si vedono nel cielo: se l’aria è secca spariscono più velocemente, se l’aria è umida si ingrossano e rimangono anche per ore». Un fenomeno su cui, dalla seconda guerra mondiale in poi, migliaia di studi sono stati fatti e «non hanno mai rilevato nulla di anomalo. Le analisi effettuate nelle scie – sottolinea l’astrofisico componente dell’associazione fondata da Piero Angela per promuovere e diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico – mostrano soltanto gli stessi inquinanti che sono presenti in ogni altro scarico di motore. Le prove a cui fanno riferimento alcuni blogger sono analisi dei terreni dove si possono trovare altre sostanze inquinati». Ma, in questo caso, più che pensare alle scie degli aerei, la causa va ricercata nella fabbrica più vicina. «E non esistono – chiarisce Comoretto – dimostrazioni di associazione delle scie degli aerei con nessuna patologia».

I sostenitori delle scie chimiche, nonostante tutto, restano convinti che ci sia un complotto radicato in ogni livello della società per impedire alla verità di emergere. Piloti, controllori di volo, meteorologi, fisici, chimici, biologi, ingegneri, medici, politici e forze dell’ordine: tutti sanno e tutti tacciono. Una forma di omertà portata avanti da quelli che i complottisti definiscono occultatori. «Come tutte le teorie del complotto, anche quella sulle scie chimiche nasce e si radica nella diffidenza nei confronti del potere e della scienza – analizza l’esperto – E, proprio per questo, sono difficili da scardinare: in tutta la mia vita sono riuscito a fare cambiare idea solo a una persona». Ed evidentemente non si tratta del deputato Figuccia, tanto da ritrovarsi un documento ufficiale al riguardo. «Anche i politici possono prendere cantonate – conclude Comoretto – soprattutto se, in settori in cui non hanno alcuna competenza, si appoggiano a complottisti e seguaci delle pseudoscienze e li elevano a fonti autorevoli invece di rivolgersi a tecnici esperti».


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